Marcia dei gilet arancioni a Bari: le loro richieste
Più di tremila agricoltori pugliesi, in gilet arancione, hanno manifestato, questa mattina, a Bari, in Piazza Libertà, per chiedere al Governo e alla Regione Puglia, una maggiore attenzione ai problemi dell’agricoltura pugliese connessi alla grave crisi dovuta alla siccità del 2017 e alle gelate di fine febbraio 2018.
Nutrita anche la partecipazione da Ruvo di Puglia: accanto agli agricoltori che si sono recati nel capoluogo con trattori, anche Michele Scardigno, presidente del Consiglio Comunale, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale, per esprimere solidarietà al comparto, così come dichiarato dal sindaco Pasquale Chieco che ha la delega assessorile al ramo.
I gilet arancioni, il cui portavoce è l’impenditore Onofrio Spagnoletti Zeuli, hanno preparato una piattaforma di richieste che si inquadrano soprattutto in quattro macroaree.
Calamità atmosferiche
«La gelata di marzo 2018 ha danneggiato non meno di 90mila ettari nell’areale delle province di Bari-Bat e Foggia. Per molti di questi ettari olivicoli, nel 2018, non si è ottenuta alcuna produzione! Si tratta di una situazione disastrosa, da profili negativi epocali che rischia di mettere in ginocchio tutto il settore agricolo pugliese già colpito fortemente dalla xylella.
Chiediamo al Mipaaf:
– Immediato riconoscimento della declaratoria di calamità atmosferica con attivazione di quanto previsto dal D.L. 102/2004
– Dotazione di 30 milioni di euro per compensare la produzione lorda vendibile persa
Chiediamo alla Regione Puglia:
– Dotazione di 5 milioni di euro per i danni dalla gelata
In ultimo si chiede alla Regione Puglia di rispondere, con chiarezza e con decisioni inequivocabili, alla questione siccità 2017».
Xylella
«Avevamo chiesto l’attivazione di un piano organico di interventi in attuazione dei regolamenti comunitari e piani fitosanitari cofinanziati dalla commissione. Avevamo chiesto l’attivazione a livello comunitario di un Piano Olivo Puglia con risorse importanti e dedicate esclusivamente alla questione xylella per reimpiantare il patrimonio olivicolo che si sta distruggendo».
PSR Puglia
«Il Piano di Sviluppo Rurale allo stato, per quel che riguarda le misure strutturali a investimento, è un addensato di inefficienze e di decisioni mai prese. Bisogna fare delle scelte precise che siano a favore, principalmente e quasi esclusivamente, degli agricoltori!
Chiediamo alla Regione Puglia:
– di effettuare una revisione delle risorse residue sul PSR per destinarle, principalmente e quasi esclusivamente, alla Misura 4.1.A che finanzia gli investimenti delle aziende agricole;
– di rivedere la programmazione sia dei bandi già emessi che di quelli da emettere in funzione delle priorità da destinarsi alle misure che finanziano gli investimenti degli agricoltori e delle cooperative agricole;
– di reperire congrue risorse aggiuntive, anche attraverso un’immediata rimodulazione del patto per il sud, da destinarsi alle misure che finanziano gli investimenti degli agricoltori e delle cooperative agricole;
– di chiudere tutte queste fasi nel tempo massimo di 30gg».
Riforma PAC
«Alla Regione Puglia avevamo chiesto di avviare il processo di revisione delle modalità di ripartizione degli aiuti accoppiati puntando principalmente su maggiori risorse all’olivo ed al frumento duro che garantiscono ricchezza ed occupazione come nessun altro comparto agricolo. Chiedevamo che la Regione Puglia avrebbe dovuto farsi, ad ogni livello, capofila di questa proposta di revisione. Il risultato è stato che sono stati incrementati gli aiuti a colture come il riso, è stata concessa l’elemosina di 20 euro per ettaro per il grano duro, nulla è stato concesso per una coltura fondamentale e che alimenta molto occupazione come l’olivo: tutto questo è uno scandalo! I previsti tagli al bilancio comunitario sulla quota agricola avranno delle conseguenze disastrose. a Regione Puglia, che rappresenta la regione con maggior quota di aiuti diretti in Italia, non può tacere di fronte a questi tagli, né può non attivare meccanismi propositivi sulle ipotesi di riforma della PAC. Il tutto, invece, continua nel silenzio (non una riunione, non un incontro sul tema)
Chiediamo alla Regione Puglia:
– di attivare una task force di studio, di approfondimento e di proposte sulla riforma della PAC».
«Le aziende agricole pugliesi sono 352.210, il 13.59% delle aziende agricole italiane. La superficie agraria utilizzata è di 1.250.000 ettari: gli ettari di oliveti in italia sono 1.160.000; gli ettari di uliveti in Puglia sono 373.000 (32% dell’olivicoltura italiana) e quelli nell’areale Bari/BAT 36.000, ovvero il 10% dell’olivicoltura pugliese.
Il valore dell’intera produzione agricola pugliese è di circa 4 miliardi di euro all’anno. Il valore aggiunto, comprensivo di quello dell’industria alimentare, è di circa 2 miliardi di euro: l’olivicoltura vale circa 750.000 euro all’anno, circa il 40% rispetto al totale nazionale. La Puglia è la regione italiana dove si assume più manodopera agricola con circa 90.000 occupati. Di questi circa il 40% sono occupati nelle aree di Bari/BAT». Questa descrizione della “Puglia agricola” sottolinea l’importanza del settore, colonna portante di tutta l’economia nazionale ma, soprattutto, di quella pugliese.