Manovra di bilancio 2017, Tari: richiesta di coinvolgimento delle attività commerciali da parte dell'Ascom Ruvo
L’Ascom Confcommercio scrive al sindaco Pasquale Chieco, all’assessore al Bilancio, al Dirigente Settore Tributi, Rosaria De Tommaso, per chiedere il coinvolgimento dell’associazione di categoria e delle attività commerciali in vista della manovra di bilancio 2017 e di definizione dell’ammontare della Tari.
“Questa Associazione, nell’ambito dell’attività sindacale di tutela degli interessi delle imprese commerciali, ha attivato al proprio interno un tavolo tecnico sulla materia della tassazione sui rifiuti (Tari), allo scopo, da un lato, di verificare la corretta attuazione del prelievo nell’ambito di ciascun comune, dall’altro, di offrire una collaborazione alle amministrazioni locali nella elaborazione degli atti e provvedimenti amministrativi necessari ai fini della applicazione della tassa.
A tale scopo, in vista della imminente preparazione della manovra tributaria 2017, si chiede un incontro in tempi brevi con Codesta Amministrazione, con la partecipazione dei tecnici dell’Ufficio tributi, per condividere e verificare i punti più importanti delle deliberazioni in materia di Tari.
Si anticipa da subito che i temi sui quali si intende richiamare l’attenzione di Codesta Amministrazione sono i seguenti:
- Riduzione per recupero di rifiuti assimilati agli urbani. L’attività di recupero e riutilizzo dei rifiuti assimilati non rientra nella privativa dei comuni e può dunque essere assegnata a imprese terze. Il comune ha l’obbligo di prevedere per regolamento delle percentuali di abbattimento della quota variabile della tariffa, in misura crescente all’aumentare dei rifiuti conferiti per il recupero. Rientra in questa fattispecie, tra l’altro, il conferimento degli imballaggi da parte delle utenze commerciali;
- Detassazione delle aree di produzione dei rifiuti speciali. Le aree dove si producono prevalentemente rifiuti speciali sono escluse da tassazione, unitamente ai depositi funzionalmente collegati a tali aree. Nell’ipotesi in cui vi sia formazione promiscua di rifiuti speciali e di rifiuti urbani e non si riesca a delimitare con precisione le zone ove si formano i primi (come accade ad esempio per gli imballaggi terziari), i comuni hanno il potere di approvare delle percentuali forfettarie di detassazione della superficie, differenziate in funzione della categoria di appartenenza;
- Tariffe per vaste aree espositive. Le vaste aree espositive (ad es., concessionari d’auto, mobilifici, eccetera) hanno una produttività unitaria di rifiuti molto bassa. Per esse quindi il comune deve adottare tariffe inferiori a quelle determinate per la categoria di appartenenza;
- Riduzioni per attività stagionali o discontinue. Per attività quali gli alberghi, le sale ricevimento, e altre, la circostanza dell’utilizzo non continuativo dei locali e delle aree consente l’applicazione di riduzioni tariffarie;
- Tariffe manifestamente sproporzionate rispetto ai rifiuti prodotti. Qualora si accerti, in concreto, che le tariffe deliberate per determinate attività sono chiaramente eccessive rispetto al costo della gestione dei rifiuti ad esse attribuibili, alla luce del principio comunitario chi inquina paga, le stesse devono essere ridotte;
- Agevolazioni per attività commerciali. La crisi economica che continua ad investire il commercio, soprattutto nelle aree meridionali, richiede molta attenzione da parte delle Amministrazioni locali. Poiché le attività commerciali sono componenti essenziali del territorio che lo qualificano e lo valorizzano, si rendono necessarie misure di incentivazione e di sostegno delle stesse da parte di tutti gli enti di governo, a partire dai comuni. Le norme della Tari consentono senz’altro tale possibilità”.
Una serie di proposte molto valide finalizzate alla tutela di ciascuna categoria commerciale e non.