MANIFESTAZIONE PER RICORDARE I CENTO ANNI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
Riceviamo e pubblichiamo nota dell’Amministrazione Comunale:
Il 24 maggio 2015, nel giorno del centenario dell’ingresso dell’Italia nella prima guerra mondiale, l’Assessorato alla cultura del Comune di Ruvo ha organizzato, presso il chiostro della Pinacoteca comunale, un doppio appuntamento culturale finalizzato a riscoprire non solo la grande storia, quella che si studia sui manuali e sui saggi storici, ma anche (e soprattutto) la storia più “piccola”, quella sociale e civile di allora, per raccontare cosa accadeva nel Sud di cento anni fa, nella Ruvo di allora, ben lontana dal fronte, dalla battaglie cruente dell’Istria e del Piave.
Alle 18:30 presentazione del libro 1894-1920: L-ANNE DU REVÙLTE Lotte contadine a Ruvo di Puglia di Angelo Tedone, edizione dal Sud
Alla presentazione, oltre all’autore interverranno: Vito Ottombrini, Sindaco di Ruvo di Puglia; Pasquale De Palo, Assessore alla cultura del Comune; Vito Antonio Leuzzi, Direttore Istituto pugliese di storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea; Valentino Losito, Presidente Ordine dei Giornalisti della Puglia.
Al termine, Concerto di Musiche del periodo della Grande Guerra con la lettura di passi di lettere, pensieri, spunti di riflessione sul tema della guerra
A cura dell’Associazione Musicale “N. Cassano”, con un repertorio bandistico eseguito da l’Orchestra di fiati Nicola Cassano diretta dal M° Gennaro Sibilano Tenore: Nicola Domenico Cuocci Voce Recitante e presentazione: Alessandra Brucoli.
“Abbiamo voluto celebrare questa importante ricorrenza – spiega l’assessore alla cultura, Pasquale De Palo – non con gli allori e la retorica che spesso si associa a questo evento tragico della storia dell’umanità, ma piuttosto provando a indagare le piccole storie che non trovano posto nelle pagine della storia ufficiale; abbiamo voluto segnare così la dicotomia tra il patriottismo imperante delle musiche di guerra, con i pensieri, i sentimenti dei nostri ragazzi, spesso analfabeti contadini, mandati nelle trincee senza forse neanche conoscere i motivi veri di quel conflitto caratterizzato da tanto sangue versato, come tanto se ne continua a versare in conflitti gestiti da potentati economici, dove la morte è invece per il popolo”.