Agricoltura

MALTEMPO IN PUGLIA, 2322 EMERGENZE PER ALBERI PERICOLOSI

I cambiamenti climatici con il moltiplicarsi di eventi estremi si abbattono su una situazione diffusa di degrado dovuto alla mancanza di manutenzione del verde pubblico che ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco in Puglia per ben 2322 emergenze nell’ultimo anno per la presenza di alberi pericolanti nelle città. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, sulla base del rapporto 2021 dei Vigili del Fuoco, in occasione delle tempeste di vento che hanno investito le città con danni e feriti. L’aumento del 29% delle bufere di vento nell’ultimo anno rilevata dalla Coldiretti su dati ESWD si è incrociata con la riduzione della manutenzione del verde pubblico a causa della pandemia Covid con un aumento di quasi il 5% di alberi a rischio rispetto alla media dei due anni precedenti. E’ stato record di eventi estremi in Puglia nel 2021 con 16 tornado, 40 grandinate violente e 18 nubifragi, con la siccità perdurante per 4 mesi e il caldo africano – ricorda Coldiretti Puglia – che hanno inciso su piante e alberi, che spesso cedono per la mancata manutenzione.

Considerando il numero di interventi ogni 10mila abitanti, la Puglia conta una media di 5,8 interventi dei vigili del fuoco. Le piante – evidenzia Coldiretti – cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici, sul quale pesa soprattutto la mancanza di manutenzione adeguata con potature eseguite senza la necessaria professionalità. Ma i cambiamenti climatici hanno anche favorito la proliferazione di parassiti spesso arrivati dall’estero che – continua la Coldiretti Puglia – ha conseguenze catastrofiche sul verde, ma anche sulla sicurezza, con problemi di stabilità degli alberi. Una situazione sulla quale occorre intervenire con una gestione professionale, che preveda il ricorso alla figura del manutentore del verde con idonea qualifica, anche attraverso la rivalutazione del ruolo degli agricoltori così come previsto dalla legge di orientamento che consente ai Comuni di delegare la manutenzione agli imprenditori agricoli ed evitare così una gestione improvvisata che mette in pericolo i cittadini.

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