L'ultimo discorso pubblico di Mons. Martella: In Gesù Cristo il nuovo umanesimo
Tratto da: www2.diocesimolfetta.it
Eravamo già proiettati nel prossimo anno pastorale che don Gino intravedeva carico di impegni.
Sabato 4 aveva presieduto un incontro con tutti i direttori degli uffici pastorali per una disamina dell’anno pastorale appena concluso e una introduzione al nuovo anno.
Ci siamo confrontati, come sempre, con passione, obiettività. La nostra tendenza a vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto egli l’aveva volta a vedere il mezzo pieno, senza trascurare le oggettive difficoltà che si vivono nelle parrocchie, nelle associazioni, nelle città.
Così aveva offerto alcune indicazioni sulle quali impostare la programmazione pastorale dell’anno 2015/16.
Ci diceva che sarebbe stato opportuno prolungare l’ultima parte dell’attuale progetto pastorale “Alla scuola del Vangelo. Educarsi per educare”, con riferimento all’educazione della carità, declinata in quest’ultimo anno, perchè ben si prestava a cucire insieme il decennio sull’educazione, il convegno ecclesiale di Firenze e l’Anno Santo della Misericordia.
Dalle cinque vie indicate dalla Traccia di Firenze e dalle indicazioni che proverranno dal convegno stesso, avremo ottime prospettive per impostare un nuovo progetto pastorale per la seconda metà del decennio sull’educazione.
E il giorno dopo, domenica 5, don Gino si è recato a Corato, presso l’Oasi di Nazareth, invitato dalla presidenza diocesana per parlare ai responsabili dell’Azione Cattolica sul tema di Firenze “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”.
Dopo un divertente siparietto con l’assistente diocesano unitario, don Fabio Tangari, in tema di lunghezze delle omelie, e l’introduzione della presidente diocesana Angela Paparella, don Gino ha proposto la sua relazione (che aveva anche elaborata in forma scritta e che documenteremo quanto prima su questo sito) in cui, inquadrando nel contesto del dopo Concilio la serie dei convegni ecclesiali nazionali, arrivava a scandire le cinque vie della traccia di preparazione al prossimo convegno di Firenze, autunno 2015, mutuate dalla Evangelii gaudium di papa Francesco.
Tutto orientato, quindi, in un futuro vicino, da incalzare, da preparare e costruire con fiducia.