LUCIANO LORUSSO: “SERVE UN SERIO PROGRAMMA DI RISANAMENTO SANITARIO REGIONALE”
Riceviamo e pubblichiamo nota del dott. Luciano Lorusso.
Gentile Direttore,
in merito all’articolo pubblicato su Ruvesi del 24.03.2022 sui provvedimenti enunciati dall’assessore Palese (purtroppo medico) concernenti la criticità di personale medico nei Pronto Soccorso della Regione ho l’obbligo di precisare quanto segue.
E’ visibile a chiunque si rechi in un qualsiasi ospedale che gli organici medici sono quasi sempre composti da operatori piuttosto avanti negli anni, spremuti come limoni, e che quasi sempre fanno già ricorso a straordinario o turni aggiuntivi per evitare interruzioni di pubblico servizio nelle Unità Operative di appartenenza. Solo lo scrivente, per esempio, nel 2021 ha totalizzato oltre 200 ore di prestazioni aggiuntive e vanta decine di giorni di ferie relative ad anni pregressi. Inoltre il dottor/assessore Palese deve sapere che non occorre scomodare la Giustizia Europea per far riconoscere i diritti dei medici e la Comunità Europea ha ripetutamente chiarito che il periodo di riposo deve essere tale da «evitare che i medici, a causa della stanchezza della fatica o di altri fattori che perturbano la organizzazione del lavoro, causino lesioni a se stessi, ad altri lavoratori o a terzi o danneggino la loro salute, a breve o a lungo termine». E i «terzi» sono nel nostro caso i pazienti che spesso sono curati da medici troppo stanchi e in debito cronico di sonno.
Il Decreto Legislativo 66/2003 definisce riposo adeguato “il fatto che i lavoratori dispongano di periodi di riposo regolari …… sufficientemente lunghi e continui per evitare che essi, a causa della stanchezza, della fatica …….. causino lesioni a se stessi, ad altri lavoratori o a terzi”. Sempre la Corte di Giustizia della Comunità Europea ha stabilito che il “periodo di riposo” è una nozione di Diritto Comunitario che non può essere interpretata in funzione delle prescrizioni delle varie normative degli Stati membri.
Un medico non dovrebbe lavorare per più di 48 ore settimanali straordinari compresi ed ha diritto a 11 ore consecutive di riposo giornaliere.
Non è la prima volta che l’Italia subisce una procedura d’infrazione per aver privato i medici ospedalieri e i dirigenti sanitari delle tutele comunitarie. In passato i sindacati medici hanno denunciato il Governo italiano alla Commissione Europea per avere escluso i dirigenti del SSN dall’applicazione dei benefici della durata massima dell’orario di lavoro settimanale e del riposo giornaliero di 11 ore consecutive nelle 24 ore. L’Italia è già stata deferita alla Corte di Giustizia della Comunità Europea con l’avvio di una procedura di infrazione conclusasi con l’obbligo, recepito mediante la Legge 161/2014, di ripristinare anche per i medici e i dirigenti sanitari le tutele comunitarie. Quindi ancora una volta i propositi della politica regionale appaiono più un pour parler che un serio programma di risanamento della sanità pugliese.
Cordialità, Luciano LORUSSO