LUCE E VITA: "Verso l'incontro col Risorto"
Cattedrale gremita di gente, sedici Vescovi, più di cento sacerdoti dalla Puglia e non solo, accompagnati dalla presenza del Seminario maggiore e minore di Molfetta, i religiosi, le religiose, i rappresentanti delle confraternite e ordine equestri e delle Autorità civili e militari si sono stretti attorno al dolore che, a distanza di tre mesi, per un disegno assurdo, quasi paradossale, ha colpito la Chiesa di Molfetta – Ruvo – Giovinazzo – Terlizzi.
La celebrazione, composta, sobria, solenne, silenziosa e orante, presieduta dall’Arcivescovo Metropolita di Bari, Mons. Francesco Cacucci, è corsa via, come se ogni minuto vicino a don Mimmo, volessimo non finisse mai!
«Tanti di noi lo hanno vissuto come padre, fratello e amico», così l’Arcivescovo nell’omelia ci ha espresso la vicinanza a questa Chiesa, così profondamente messa a dura prova. Poi ha aggiunto che come «San Paolo si rivolgeva al suo figlio prediletto Timoteo e con realismo netto, annunciava la Risurrezione legata all’evento intermedio della morte personale, così anche noi sentiamo vicine queste parole, che il caro don Gino ripete nella meta finale al suo figlio prediletto, don Mimmo».
In diversi momenti della celebrazione un colombo ha aleggiato nella cattedrale, dall’ingresso fino alla cupola, quasi a rassicurarci della presenza di Dio, l’Emmanuele è con noi, anche adesso.
Al termine della celebrazione, il saluto caloroso e commosso del Sindaco, Paola Natalicchio. Tra le sue righe è emerso un profilo di don Mimmo, sempre prossimo all’Amministrazione, ad ogni cittadino, alle problematiche della città e alla sua progettualità. Coraggioso il suo confessare come, in poco tempo, la presenza discretamente affettuosa di don Mimmo, abbia toccato il suo credo.
Anche il rappresentante del laicato, Gino Sparapano, ha ricordato quanto il suo essere profondamente prete, nei trent’anni di ministero, abbia sollecitato e valorizzato il laicato intero, soprattutto nel delicato passaggio dell’unificazione della diocesi.
Alla celebrazione del rito esequiale i suoi amici Vescovi, Mons. Negro e Mons. di Molfetta, insieme a Mons. Cacucci, hanno officiato vicino alla salma affidandolo alla misericordia di Dio. Un composto ordine di confratelli ha accompagnato il feretro all’esterno, interrotto dai singhiozzi di gente comune che piangeva al suo ultimo passaggio tra noi. La piazza esterna gremita di gente, ha salutato l’amico sacerdote, accompagnando con lo sguardo l’auto con don Mimmo, in un pomeriggio che per noi ormai volgeva al tramonto, ma per lui verso la gioia dell’Incontro con Cristo risorto.
«Ci sentiamo avvolti dal mistero in un clima di attesa che Luca, alla sua comunità, descrive come l’attesa di un incontro importante, che è con lo sposo» ci ricordava l’Arcivescovo nell’omelia.