LUCA CAPPELLUTI: “IL COMPARTO FOOD LO SALVEREMO SOLO CON L’INNOVAZIONE E IL LAVORO IN RETE”
Riceviamo e pubblichiamo il pensiero del ristoratore Luca Cappelluti in merito alla situazione della ristorazione al tempo del Civid-19.
“Gentile Direttore, scrivo dopo aver guardato con attenzione le sue web interviste in tema commercio, ristorazione in relazione all’emergenza covid.
Premetto che scrivo non tanto per i suoi tanti lettori quanto per me stesso, in questo periodo di distanziamento sociale, leggersi o ascoltarsi aiuta la riflessione.
Spero che questo tempo sospeso serva per riflettere sulla professione di ognuno e capire come ripartire eliminando gli errori del passato.
Mi auguro che si possa cominciare a ragionare in termini di programmazione, sviluppo, innovazione, riorganizzazione del concetto di ristorazione.
E’ chiaro che, col rischio ricadute, la paura di contagio e la sicurezza per il personale è impensabile, almeno per il momento, pensare di accogliere i clienti nei nostri ristoranti e ancor di più far lavorare i nostri collaboratori in cucine con spazi inadeguati. E a poco possono servire i ristobond, ideati per altro già intorno alla metà di marzo con piattaforme già attive (e non ancora in fase di ideazione).
Mi chiedo se non sia il caso di guardare alle opportunità nascoste dietro questa crisi, di scovarle, di sfruttarle.
Dovremmo occupare il nostro tempo, il tempo di inattività allo studio e alla programmazione del prossimo futuro, a pensare ad una offerta ristorativa snella, smart, accattivante, possibilmente con un buon impatto sociale, pensata in rete e di concerto con le amministrazioni e con le altre categorie di commercio, dello spettacolo, della cultura e dell’intrattenimento.
Questo è quello che mi chiedo e mi auguro, il comparto food lo salveremo solo con l’innovazione il lavoro in rete, il saper fare e la creatività.
Spero fortemente che questo periodo di crisi possa aprire a tutti gli operatori della nostra bella Ruvo, orizzonti nuovi, ai commercianti la forza di comunicare idee innovative per il proprio business, agli amministratori la forza e il coraggio di accompagnare le imprese facilitando questo processo.
Spero si possa cominciare a parlare di sfruttare spazi all’aperto, spazi da riqualificare, zone da rivitalizzare, di mobilità sostenibile, di fare un salto nel futuro insomma, che tanto ahimè la normalità non tornerà più almeno per il momento, quella di prima“.