Cultura

Luana Lamparelli vincitrice del “Certamen Lauriferum”

Lo scorso 23 giugno la scrittrice Luana Lamparelli è stata idealmente incoronata di un serto di alloro per aver vinto il “Certamen Lauriferum”, competizione di poesia estemporanea accolta  nell’Istituto Vittorio Emanuele II, a Giovinazzo, nell’ambito de “La Notte Bianca della Poesia”,  rassegna nazionale ideata dall’Accademia dei Pensieri e delle Culture del Mediterraneo e giunta all’ottava edizione.

Il premio le è stato consegnato dalla performer Elisa Barucchieri, testimonial della rassegna.

Al Certamen Lauriferum hanno partecipato sei concorrenti under 40, selezionati dal direttore artistico della rassegna Gianni Antonio Palumbo.

Lamparelli e gli altri cinque contendenti al serto hanno dato prova delle proprie capacità di improvvisazione su temi proposti dal pubblico in sala, dai social media e dalla giuria composta da Joanna Kalinowska, poetessa e presidentessa dell’associazione Amici Italia-Polonia; dal professor Fabio Caruso; dal poeta Maurizio Evangelista; da Marianna Paladino, già assessora al Turismo del Comune di Giovinazzo; dal giornalista Felice De Sanctis; da Francesco Antonio Schiraldi, segretario dell’Accademia dei Pensieri e delle Culture del Mediterraneo e dalla studentessa Claudia Giannini.

Una sfida solleticante l’ingegno e resa ancor più interessante da un “cambio di programma” subitaneo che ha lasciato spiazzati i concorrenti come racconta la stessa Lamparelli: «Giunta in Istituto, insieme agli altri ho appreso qualcosa che ci ha spiazzati: non avremmo scritto  “al momento”, in un tempo prestabilito, per poi leggere i versi composti sul tema assegnatoci di volta in volta, ma avremmo dovuto “stendere versi” così, su due piedi, a braccio, di pancia, senza studiare davvero le parole. Come veniva».

Un modus operandi diverso da quello della nostra, abituata a un “labor limae”, a scrivere e a rileggere quanto scritto, «a guardare indietro, lavorando tra il prima e il dopo».

«Durante il “Certamen” – prosegue la scrittrice – ho elaborato “qui e ora”, senza possibilità di correzioni, revisioni, ricapitolazioni. E’ stato come lasciar scorrere il pensiero e le parole guardando sempre avanti, cercando rime e assonanze, individuando le parole più giuste per i versi che dovevo ancora pensare».

Lamparelli e gli altri cinque poeti, in questa difficoltà letteraria, si sono trovati vicini. Si è instaurata, infatti, un’empatia che li ha condotti a incoraggiarsi a vicenda.

«Mio compagno di avventura è stato un giovane poeta di Terlizzi, Francesco Cagnetta che conoscevo già: molto bravo, come del resto anche gli altri, già conosciuti come nomi negli ambienti letterari. Una sfida con concorrenti non in competizione tra loro ma uniti».

Il pubblico e la giuria sono stati testimoni, racconta ancora Lamparelli, delle tensioni dei sei poeti, del loro momento di raccoglimento delle idee dinanzi al microfono; dello stupore rispetto ad alcuni temi intorno a cui l’improvvisazione  e l’ispirazione dovevano tessere parole.

«Il tema più assurdo, almeno per me, è stato lo “Sfruttamento animale”, scelto dal pubblico a casa. Come temi ci sono capitati anche “Vita e Morte”, la “Vera Amicizia”, il “Limite” che ho molto personalizzato nell’interpretazione; la “Noia” su cui ho costruito una poesia molto allegra e ironica, autobiografica perché non posso davvero citare a voce quella parola lì, altrimenti mi capita sempre e puntualmente una patata bollente. Mentre la “Poesia” è stata il tema scelto dalla giuria tecnica. Gli altri temi personalmente non li ricordo».

Qui Lamparelli esprime un lieve cruccio: «Un aspetto che spiace dell’evento è che  tutto quello che è nato durante la serata è andato perso, almeno nel mio caso, così come per altri quattro partecipanti. Uno, lesto lesto, ha preso un taccuino non appena è partita la sfida, su cui appuntava versi , approfittando del minuto a  disposizione prima del proprio turno. La gara infatti è iniziata subito dopo esserci presentati alla giuria e al pubblico in sala: è accaduto tutto molto velocemente. E così di tutte le poesie che mi hanno permesso di ricevere il riconoscimento della giuria tecnica non resta traccia, se non nella mia memoria emotiva. Proverò a buttar giù qualcosa, vedremo se recupero alcuni versi».

E magari a Lamparelli i versi, quei versi concepiti e dati alla luce in una Notte Bianca,  riaffioreranno luminosi  e vividi al’improvviso perché sono in lei. Sono lei.

Intanto, il prossimo 14 luglio Lamparelli raggiungerà il Vittoriale, la dimora del Poeta Vate, Gabriele D’Annunzio, essendo finalista al  Premio “Più Luce”, appuntamento del Cartellone “Tener-a-mente”, organizzato dal festival dell’Anfiteatro del Vittoriale.

(Foto in evidenza © Accademia dei Pensieri e delle Culture del Mediterraneo)

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