LOTTA ALL'EVASIONE: SEQUESTRATI BENI A UN CONTADINO 39ENNE
Su richiesta della Procura Regionale della Corte dei Conti di Bari, la Sezione Giurisdizionale per la Puglia della Guardia di Finanza, con due distinti provvedimenti, ha disposto il sequestro conservativo di vari immobili di proprietà di un titolare di agenzia del Lotto di Molfetta e di un imprenditore agricolo di Ruvo di Puglia; nonché il sequestro di numerosi conti correnti bancari agli stessi riconducibili.
I sequestri sono stati eseguiti dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari – Gruppo Tutela Spesa Pubblica, deputati allo svolgimento delle investigazioni per l’accertamento di danni erariali su delega dell’Autorità Giudiziaria contabile.
I sequestri traggono origine da due diversi episodi di comportamenti gravemente fraudolenti che hanno visto come protagonisti un 31enne di Bisceglie – titolare di un agenzia del Lotto in Molfetta – ed un 39enne di Ruvo di Puglia – imprenditore agricolo.
Nel primo caso è stato contestato un danno erariale pari ad oltre 1.067.000 euro, derivante dai mancati versamenti dei ricavi della agenzia del Lotto che egli aveva in gestione in Molfetta. La circostanza era stata segnalata, infatti, dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Bari, nel momento in cui non ha ricevuto il versamento di denaro, al netto dell’aggio riconosciuto all’agente e di eventuali vincite, relativo ai ricavi dell’agenzia Lotto di alcune settimane di settembre ed ottobre 2014.
Notiziata della vicenda, la Procura Regionale della Corte dei Conti, diretta dal Procuratore Francesco Paolo Romanelli, dopo ulteriori approfondimenti, ritenendo che la somma complessiva di euro 1.067.000 costituisse danno erariale a titolo di responsabilità contabile – vista la qualifica di agente contabile rivestita dal gestore della ricevitoria lotto ed in relazione al pericolo che il responsabile, nelle more della definizione del giudizio di responsabilità, potesse disfarsi del proprio patrimonio, ha richiesto, tramite il Vice Procuratore Generale dott. Antonio D’Amato, l’odierno sequestro di beni “ante causam” quale garanzia patrimoniale nei confronti dell’Erario.
La Sezione Giurisdizionale per la Puglia, con provvedimento del Presidente, dott. Francesco Lorusso, nel condividere l’impianto probatorio degli organi inquirenti, ha disposto il richiesto sequestro conservativo dei menzionati immobili e conti correnti, per un controvalore complessivo pari al danno erariale provocato.
Nel caso dell’imprenditore agricolo di Ruvo di Puglia, invece, il sequestro deriva da pregresse indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Trani che aveva rilevato un’indebita percezione di fondi FEOGA per circa 168.000 euro. In particolare, egli, era stato accusato, tra l’altro, di utilizzo di false fatture per giustificare i costi di un impianto di irrigazione realizzato con contributi pubblici della Comunità Europea. Anche in questo caso, la Procura contabile regionale, dopo i dovuti riscontri, ha ritenuto come la sua condotta avesse realizzato un danno erariale pari ad oltre 168.000 euro (cioè all’importo indebitamente percepito) ed ha quindi chiesto ed ottenuto – a garanzia dell’Erario – per il tramite del Vice Procuratore Regionale della Corte dei Conti dott. Carlo Picuno, il sequestro, eseguito dai finanzieri, di n. 7 fabbricati e numerose particelle di terreno, insieme a n.9 rapporti finanziari. Ad entrambi i suddetti responsabili è stato, contestualmente, notificato un invito al pagamento delle somme loro contestate insieme ad interessi e rivalutazione monetaria.