Lotta alla violenza di genere: nuove risorse per rafforzare la rete antiviolenza e sostenere le donne nei percorsi di autonomia
Approvata il 4 giugno dalla Giunta regionale, Delibera di Giunta regionale n. 813, la programmazione degli interventi per la lotta alla violenza contro le donne. Sono in totale oltre 3,7 milioni di euro le risorse messe a disposizione per l’anno 2020 che vanno a rafforzare la rete regionale dei servizi antiviolenza.
La rete si compone di 27 Centri antiviolenza, di cui 17 privati e 10 pubblici, che presidiano tutto il territorio attraverso 86 sportelli, e 18 case, fra prima e seconda accoglienza, che ospitano le donne vittime di violenza dal momento dell’allontanamento da casa fino alla ricostruzione di una nuova vita indipendente.
Il fenomeno della violenza, soprattutto quella consumata all’interno delle mura domestiche, sembra non avere fine, come dimostrano i dati di monitoraggio di maggio, ancora in crescita rispetto al mese precedente. Sono state 270, oltre il 30% in più rispetto ad aprile, le donne che si sono rivolte ai CAV, e per 162 di queste, oltre il 30% sempre rispetto ad aprile, è stato avviato il percorso di presa in carico.
In termini assoluti, da gennaio a maggio 2020, sono 968 gli accessi ai Cav, 624 le donne prese in carico e 70 gli inserimenti in protezione fra donne e minori.
La presa in carico di queste situazioni necessita una concreta e attiva mobilitazione da parte delle reti territoriali e risposte integrate e sinergiche.
Le nuove risorse vanno a dare continuità a tutti i servizi con l’obiettivo prioritario di sostenere le donne in tutte le fasi della fuoriuscita dalla violenza, con una particolare attenzione alla costruzione di percorsi di autonomia.
La rete lavora proprio per garantire l’indipendenza, anche finanziaria, delle donne prese in carico, individuando percorsi professionalizzanti per un lavoro stabile.
Per molte donne, durante la fase di lockdown, è venuta meno la possibilità di proseguire il percorso di autonomia avviato prima della pandemia, e per molte di loro è stato impossibile accedere a tirocini formativi e/o a borse lavoro e stage in aziende.
È proprio per superare questa fase critica e dare impulso ai percorsi interrotti durante il Covid che la Regione Puglia ha stabilito di allocare 900.000€ per dare continuità ai programmi antiviolenza in corso di realizzazione.
Le risorse saranno trasferite agli Ambiti territoriali e dovranno essere utilizzate per potenziare le attività dei Centri antiviolenza attuatori dei programmi antiviolenza (50%) e per garantire il sostegno economico diretto alle donne seguite dai Centri, secondo modalità flessibili che tengano conto delle esigenze del singolo percorso di autonomia da loro intrapreso.
L’aspetto rilevante, su cui si punta per dare celerità all’azione amministrativa, sarà la tempistica: le risorse dovranno essere impegnate e spese entro il corrente esercizio finanziario in modo da evitare gli inaccettabili ritardi finora registrati in alcuni ambiti territoriali per attuare i Programmi antiviolenza.
Costante e addirittura intensificato in questi ultimi mesi, il monitoraggio del fenomeno. Grazie alla collaborazione proficua fra Ufficio statistico regionale e Servizio Minori, famiglie e pari opportunità, è visionabile il Rapporto di monitoraggio relativo all’anno 2019.