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“Look at me – Apologia di un selfie”, aperte le iscrizioni

L’associazione culturale sociale “Ruvo 2.0 – Ing.Salvatore Barile”, in collaborazione con Clitorosso Art Gallery e con il patrocinio morale del Comune di Ruvo di Puglia, organizza il laboratorio d’arte “Look at me – Apologia di un selfie” rivolto ai bambini di età compresa tra i 6 e i 10 anni.

Questo progetto, nato da un’idea di Daniela Raffaele, in arte Clitorosso, non è da ritenersi un semplice corso di pittura per bambini e ragazzi, ma si prefigge, attraverso l’analisi prima e la sperimentazione poi, di aumentare processi di autostima e coscienza critica che conducano a una valutazione positiva e serena dei difetti, fisici o caratteriali, da considerare segni distintivi che rendono “unici”.

Obiettivo del progetto è anche quello riportare l’autoritratto a una dimensione classica, “artigianale”, quasi in contrapposizione con la sua versione 4.0, il “selfie”, tanto amato da ragazzini e adulti.

Il progetto prevede 8 ore di laboratorio distribuite in 4 giorni a partire da sabato mattina 9 giugno 2018 per poi terminare sabato 30 giugno 2018. Il laboratorio si svolgerà presso la sede dell’Associazione Ruvo 2.0, in Corso Gramsci 26, dalle ore 10.00 alle 12.00.

Introduzione
“Guardami”. Questa è sostanzialmente la richiesta implicita-esplicita trasmessa dal selfie, evoluzione dell’autoritratto o selfportrait.

“Guardati”, al contrario, è il messaggio che questo progetto artistico vuole veicolare, ovvero la capacità di poter osservare il proprio “Essere” attraverso il volto riflesso nello specchio, descrivendone caratteristiche seguendo punti precisi e dandone, infine, una visione artistica prettamente personalizzata e unica nel suo genere, proprio come un’opera d’arte.
Questo progetto non è da ritenersi un semplice corso di pittura per bambini-ragazzi, ma, attraverso l’analisi prima e la sperimentazione poi, intende aumentare nelle nuove generazioni processi di autostima, accettazione del sé e consapevolezza di trasmettere e lasciare al mondo una degna traccia della propria “unicità”.

«L’autoscatto, attualmente, è postato sui social media, immediatamente condiviso e giudicato . Inizialmente sono stati i teenagers a popolare i social network con le loro “duck face”. Fenomeno a cui non sono immuni gli adulti, di differenti età ed estrazione socio-culturale. La dimensione mondiale assunta dal fenomeno ha determinato una serie di riflessioni, di studi e di ricerche tese ad indagare gli aspetti sociologici, psicologici e di costume della cultura del selfie. In realtà,comprendendo benissimo che lo scopo originario, che era quello di divertire o stupire,è andato ben oltre tanto da parlare di rischio psicopatologico e di Sindrome da selfie o Selfitis. Si tratta di una nuova psicopatologia correlabile ai più noti disturbi della condotta e/o della personalità: disturbo narcisistico, nevrosi ossessivo-compulsive, depressioni.
Tutto ciò deve far riflettere e indurre a tenere alta l’attenzione verso un fenomeno che, apparentemente innocuo, potrebbe riservare pericolose trappole per i soggetti più insicuri e deboli» (tratto da “SELFIE vs SELFILITIS” a cura della di Liliana Bellavia, psicologa psico-terapeuta dell’età evolutiva).

Per questo, attraverso il linguaggio visivo e artistico, ritorneremo a dare la giusta dimensione all’autoritratto, da secoli affascinante e intrigante rappresentazione artistica del sé. Ne esistono molti, differenti per stili e concetti, e in essi sono rappresentati i tratti somatici dell’artista e la sua personalità, le sue emozioni, i suoi sogni, nonché la parte più misteriosa e nascosta di ogni essere umano. Noi, però, vogliamo andare oltre: dare importanza, attraverso l’analisi del proprio viso, ai “segni particolari”, alle imperfezioni, ai cosiddetti “difetti” che si trasformeranno in segni di distinzione e unicità, che potranno non necessariamente limitarsi all’aspetto fisico, ma includere qualsiasi “diversità o particolarità” l’individuo voglia comunicare. In questo modo il bambino non solo acquisisce capacità di accettazione delle proprie caratteristiche, ma comprende anche che questi segni particolari, non sono delle limitazioni bensì veri e validi punti di forza.

«Cercherò sempre e con tutte le mie forze – confida Daniela Raffaele Clitorosso – di portare avanti il progetto “Look at me – Apologia di un selfie” proponendo il laboratorio nelle scuole ruvesi auspicando anche fuori.

Obiettivo del progetto è quello di dare vita a un’enorme collezione di self portrait da esporre in un grande evento conclusivo con il supporto e l’aiuto di docenti e di tutti gli altri “uomini e donne di buona volontà” che combattono la “sottocultura dell’immagine” imposta dalla società e dei media.

Il mio auspicio è che bambini e ragazzi, anziché confrontarsi con stereotipi di bellezza, anziché aspirare a raggiungere canoni di perfezione spesso creati a tavolino e con software, quindi inesistenti, accettino l’autentica bellezza dei difetti che li rende unici».
Conclude con questo invito rivolto ai docenti: «Ho bisogno di voi».

Direzione artistica
Daniela Raffaele Clitorosso
Collaborazioni
Angela Catalano – artista, ritrattista
Fidelia Catalano – laureanda in scultura all’Accademia di Belle Arti di Bari
Maestri Gianni Todisco, Anna De Astis, Liliana Bellavia (psicologa e psicoterapeuta), Carla Pellicani

Al termine del laboratorio è prevista una mostra degli autoritratti presso la Clitorosso Art Gallery, in Piazza Felice Cavallotti 25 a Ruvo di Puglia.

Per informazioni e iscrizioni rivolgersi presso l’associazione “Ruvo 2.0 -Ing.Salvatore Barile “, Corso Gramsci 26, Ruvo di Puglia.

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