Sport

Lo sportivo della settimana: conversazione con Marino Caldarola

Per la prima volta il consueto appuntamento con “lo sportivo della settimana” amplia i propri orizzonti. Abbiamo avuto modo di intervistare una figura che ci permettesse di parlare di sport sotto diversi punti di vista: il campo, l’arbitraggio e l’aspetto dirigenziale. Marino Caldarola, classe ’89, ha lasciato entrare la pallacanestro nella propria vita sin dalla stagione 2001-02 e dal 2007-08 ha intrapreso la carriera arbitrale, segnalandosi in questi dieci anni come uno degli arbitri più prolifici, costanti ed affidabili dell’intero panorama regionale. Dalla scorsa stagione si è legato a doppio filo alla neonata Real Basket Ruvo, società per cui gioca e ricopre ruoli di coordinamento e rappresentanza, venendo premiato al termine dell’annata come MVP e miglior realizzatore della Coppa Open. Nello scorso weekend ha arbitrato ad Ostuni, in Serie C Silver e ieri è sceso in campo con la sua RBR nel campionato regionale di CSI, ottenendo la terza vittoria stagionale. Questa totale immersione nel mondo della pallacanestro regionale ne fa un perfetto interlocutore per la nostra rubrica settimanale.

Direi di partire con la tua carriera arbitrale. Qual è l’aspetto che preferisci del tuo ruolo da arbitro?

Sono molteplici gli aspetti che preferisco del mio ruolo da arbitro. In questi anni ho conosciuto molte persone provenienti da ogni angolo dell’Italia, da Palermo a Torino: parlare e conoscere gente diversa mi fa sempre piacere.
I miei amici si lamentano perché in qualunque posto della Puglia andiamo trovo sempre qualcuno con cui fermarmi a parlare per ore: ovviamente sono tutte persone legate al mondo della pallacanestro. Inoltre senza dubbio mi piace conoscere posti nuovi. Ogni fine settimana sono in giro per la Puglia per le gare senior quindi una domenica mi può toccare Vieste e invece quella successiva Nardò, quindi ho la possibilità di toccare tutta la Puglia.

Talvolta ti affiancano ad arbitri notevolmente più giovani, qual è il tuo approccio al ruolo di “guida” di un collega più inesperto?

Il consiglio che do a tutti i mini arbitri che seguo è quello di divertirsi. Senza questo elemento non si può continuare ad arbitrare per tanto tempo. Ovviamente con quelli un po’ più esperti mi arrabbio e cerco di dare consigli utili, con quelli più piccoli magari provo un approccio diverso, cercando di far capire gli errori con una battuta.
Molti mi chiamano o mi contattato per chiedermi delucidazioni sul regolamento o magari confidarsi a riguardo di qualche errore e questo mi fa enorme piacere: essere diventato un punto di riferimento per molti di loro mi rende orgoglioso .
Cerco di spiegare che noi siamo fondamentali per il gioco ma non dobbiamo mai scavalcare i giocatori in campo .
Il buon direttore di gara è quello che nessuno nota in campo, un arbitro le cui decisioni incidano sul risultato finale.

Passiamo ora alla tua carriera da giocatore: sei stato uno dei primissimi ad aggregarsi al Real Basket Ruvo, ricoprendo un ruolo di coordinamento e leadership sia dentro che fuori dal campo. Com’è nato questo progetto e come vivi questa nuova veste da leader?

Il Real Basket Ruvo è una società giovane , il nostro obiettivo è divertirci. Non abbiamo la pressione della vittoria ma è chiaro che non ci piace perdere. A mio avviso tutti si devono sentire parte attiva di questa società: ognuno ha un ruolo, anche se con incidenze diverse. La mia soddisfazione deriva dall’osservare come nessuno esca scontento dal campo o abbia qualcosa da ridire contro i compagni o l’allenatore. Per fortuna in questi due anni non è mai successo nulla di simile.
Fare il leader non è facile, perché molto spesso bisogna arrabbiarsi. Conoscendo quasi tutti i miei compagni da una vita è semi-impossibile: alla fine più che compagni di squadra siamo tutti buoni amici .
Non è tutto facile come sembra, gestire una società porta via molto tempo, tempo che magari vorresti dedicare ad altro. Ma onestamente la cosa mi piace e sono sicuro che con il passare del tempo giungeranno le nostre soddisfazioni.

Cosa c’è nel futuro della RBR? E nel tuo? Preferiresti riuscire ad arrivare ad un campionato federale con il Real Basket Ruvo o continuare la tua carriera arbitrale?

Nel futuro della RBR ci sono tante idee. Il primo anno è stato difficile, abbiamo affrontato un campionato giocando perennemente un trasferta e rimediando spesso sconfitte immeritate, quindi bisognava tenere alto il morale e la concentrazione.
Quest’ anno invece abbiamo iniziato davvero bene , abbiamo raccolto già tre vittorie e le sconfitte ,tranne la prima , sono arrivate nelle fasi finali dei match.
Abbiamo nuovi progetti e nuove idee: già l’anno scorso abbiamo organizzato un torneo estivo 4 Vs 4 raccogliendo quaranta adesioni. Quest’anno stiamo cercando di migliorarci, però -per il momento- non posso svelarvi altro.
Nel mio futuro personale ci sono tante idee, tante cose che vorrei migliorare e tanti piccoli progetti: forse devo trovare solo un po’ di coraggio .
Per quanto riguarda un’eventuale partecipazione ad un campionato federale ci stiamo pensando, anche se è molto logorante sotto il punto di vista organizzativo e fisico, rispetto ad uno CSI.
Dopo quasi 10 anni di carriera devo iniziare a pensare al mio futuro arbitrale: ho avuto il piacere di arbitrare le finali di ogni torneo regionale e anche una finale nazionale. Sicuramente non uscirò da questo mondo e spero di essere d’aiuto alla Federazione in futuro.
Per adesso mi diverto sia arbitrando che giocando. Nessuna delle due strade verrà abbandonata e mai nessuna delle due scavalcherà l’altra.

 

Ringraziamo Marino Caldarola per la disponibilità e gli auguriamo tanto di imporsi nella carriera arbitrale quanto di continuare a rappresentare una realtà giovane e gioiosa come la RBR con il consueto entusiasmo.
Per conoscere i nuovi sportivi della settimana continuate a seguirci!

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