LO SFOGO DI DANIELA CASTELLANO: "LE ISTITUZIONI? SONO SCOMPARSE"
Domani sera Ruvo di Puglia ricorderà Antonio Summo e tutte le vittime dell’incidente ferroviaria. La domanda viene spontanea: a che punto sono le indagini? Mentre la procura continua a indagare per accertare le responsabilità, Daniela Castellano, figlia di Enrico, morto sui binari della Ferrotramviaria, è giunta a un’amara conclusione: “le istituzioni sono scomparse”.
Ai giornalisti ha raccontato, nei giorni scorsi, che «Forse perché durante la campagna referendaria è scomodo parlare di morti, ma il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, mi ha bloccato sulla sua pagina Facebook: non posso più commentare e neppure interagire con i “like”».
Daniela, insieme ad altri parenti delle vittime, ha messo in piedi un’associazione per la sicurezza ferroviaria, la Astip (Associazione strage treni Puglia). «E a settembre – ricorda – Renzi ha incontrato me e altri parenti in occasione della inaugurazione della Fiera del Levante, a Bari: insieme con il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ci ha promesso che a metà ottobre avrebbe incontrato tutti i familiari delle vittime per fare il punto della situazione ma è sparito, così come hanno fatto tutte le altre istituzioni». Sulla pagina Fb di Renzi, riferisce Daniela, «spesso scrivevo ricordando questa promessa mancata e soprattutto che qui ci sono 23 famiglie che attendono giustizia, ma a quanto pare i morti danno fastidio». Ora, conclude, a Renzi vorrei chiedere «perché mi ha bloccato, perché non ci ha più incontrati, e come mai l’ex ministro Delrio ha dato attuazione solo dopo la strage al decreto che, recependo una normativa europea del 2012, ha stabilito il passaggio della sicurezza ferroviaria all’Ansf che, come primo atto, ha ridotto a 50 km orari la velocità dei treni: se l’avesse fatto nei tempi dovuti – conclude Daniela – non sarebbero morte tutte quelle persone».