Torna in Russia Livio Minafra. Il fantasioso musicista ruvese suonerà venerdì 10 gennaio in recital pianistico al Tsaritsyn Museum, il parco della Zarina Irina, sorella di Boris Godunov che oggi ospita diversi padiglioni, boschetti, pergolati, grotte artificiali, una chiesa ortodossa e naturalmente la hall concert dove Minafra dipanerà il suo particolare repertorio originale che il critico musicale Amedeo Furfaro non si è attardato a definire: «…una musica di scambio e contaminazione, ricca di echi orientali, di contenuti minimalistici, dai rimandi etnici, definirla jazzistica può starci ma per certi versi è definizione limitativa. Certo ė che l’improvvisazione, l’istantaneità ne rimangono le travi portanti»
Seconda tappa l’11 gennaio al famosissimo Conservatorio di Mosca dedicato a Pëtr Il’ič Čajkovskij. In questo tempio dell musica, per la seconda, il compositore terrà una masterclass sull’improvvisazione. Dopo il successo della prima edizioni, 2018, i ragazzi del Conservatorio potranno cimentarsi nuovamente con l’arte e la prassi dell’improvvisazione, guardata poliedricamente. Minafra ha infatti predisposto degli esercizi per improvvisazioni modali, rinascimentali (passacaglia e ciaccona), aleatorie, minimalistiche e naturalmente jazz, alfine di dare più input agli studenti. E’ peraltro probabilmente una seconda storica poiché mai nel Conservatorio di Mosca era stato trattato il tema dell’improvvisazione (non essendoci, tra l’altro, corsi di jazz), ancor più se a largo raggio di stili e periodi storici.
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