L’ISTITUTO SACRO CUORE SI PREPARA ALLA FESTA DI MARIA AUSILIATRICE
Ogni anno il 24 maggio è un giorno di vera gioia per tutta la Famiglia Salesiana: è il giorno in cui si celebra in tutto il mondo, Maria Ausiliatrice, la Madonna di Don Bosco”, la Madre per i tempi difficili.
Anche a Ruvo di Puglia, presso l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Salesiane di don Bosco, a motivo della ricorrenza, sono in programma grandi celebrazioni, dopo le ultime due annate, segnate dalla pandemia.
Oggi 21 maggio, ha inizio il triduo in preparazione alla festa, con il rosario alle ore 18,30 e a seguire la Celebrazione Eucaristica in cui, come da tradizione, saranno affidati i bambini alla Madonna.
Nella giornata della festa solenne, martedì 24 maggio, dopo la celebrazione eucaristica delle ore 19:00, presieduta da don Tonino Brattoli, si terrà la processione per le vie della città, vissuta nella preghiera e nella lode, nello stile salesiano di festa e allegria, devozione e affidamento filiale a Maria.
La processione sarà preceduta dal suono delle percussioni, scandita dalla recita delle Ave Maria per la pace nel mondo e animata da canti della devozione mariana. Al termine si concluderà con la solenne benedizione di Maria Ausiliatrice, mentre una batteria di fuochi pirotecnici illuminerà il cielo di Ruvo di Puglia.
Quest’anno, nell’ambito delle celebrazioni per il 150mo di fondazione dell’istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, questa festa è sicuramente un momento fondante.
Don Bosco infatti, oltre ad esprimere a Maria Ausiliatrice la sua riconoscenza con l’erezione, nel 1868, della maestosa Basilica a Valdocco (Torino), volle soprattutto che questo atto si perpetuasse come “Monumento vivo” fondando nel 1872, insieme a Santa Maria Domenica Mazzarello, l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Un giorno a don Bonetti che gli diceva “Ah, Don Bosco, chi l’avrebbe mai detto che noi avremmo avuto questa bella Chiesa, avremmo fatto queste belle feste e poi questa Chiesa è proprio un miracolo della Madonna”… don Bosco rispose: “È vero, questa Chiesa è un miracolo di Maria e noi possiamo dire che ogni pietra di questa Chiesa dice un grazie alla Madonna!” Poi Don Bosco si fermò e aggiunse: “Ma non basta un monumento di pietra a cantare il nostro grazie alla Madonna. Noi avremo un Monumento vivo”… “Si, noi avremo un Monumento vivo e questo monumento vivo saranno le suore”. (dalle Memorie Biografiche)
Era la prima volta che Don Bosco parlava di suore. Proprio le FMA sono state pensate da don Bosco e M. Mazzarello, come “Monumento vivo di gratitudine a Maria Ausiliatrice” in segno di «perenne riconoscenza per i singolari favori ottenuti da sì buona Madre» (MB X, 600).
Il nostro Fondatore ha costruito infatti un monumento di pietra e uno di “pietre vive” che hanno un nome preciso: il nome di ciascuna di FMA. Egli l’ha voluto dinamico, creativo, in continua espansione, pervaso di una tensione interiore di crescita, capace di incidere nella società e nella Chiesa, facendo “un gran bene” alle giovani e ai giovani.