L’IMPEGNO DELLA PRO LOCO PER IL PATRIMONIO CULTURALE DELLA CATTEDRALE DI RUVO DI PUGLIA
Intervento straordinario e di notevole rilevanza culturale da parte della Pro Loco di Ruvo di Puglia. Su sollecitazione di don Salvatore Summo, l’associazione culturale ruvese guidata da Rocco Lauciello ha sostenuto la collocazione delle didascalie che illustrano il Lapidario esposto in Cattedrale. Sono installazioni removibili che non ledono il paramento murario della Cattedrale ed era già stato realizzato per la statua argentea di San Rocco.
Fondamentale l’ausilio dell’arch. Mario Di Puppo nelle ricerche effettuate. E’ costante e continuo l’impegno della Pro Loco di Ruvo di Puglia che negli ultimi anni la Pro Loco di Ruvo di Puglia ha inteso intraprendere un percorso attivo nelle azioni di restauro e valorizzazione del patrimonio culturale materiale della nostra città. Grazie ad una gestione efficiente dei fondi pubblici, ad elargizioni liberali private e ad un attento lavoro di squadra fra più Enti, è stato possibile portare a conclusione il restauro di importanti opere d’arte, testimoni della civiltà ruvese.
E’ prezioso l’impegno della Pro Loco per il patrimonio culturale della Cattedrale.
Lo spiega Mario Di Puppo in un articolo pubblicato su “Il Rubastino”: “Il 3 febbraio 2023 – in occasione delle celebrazioni del patrono, San Biagio – sono state inaugurate le nuove lastre pavimentali vitree della Cattedrale e il nuovo sistema di illuminazione a led dei corpi illuminanti ubicati in corrispondenza del piano ipogeico immediatamente sottostante i vetri. La Pro Loco ha sposato immediatamente l’idea di Don Salvatore, nominato parroco della Cattedrale da Don Tonino Bello il 4 settembre 1983; quest’anno ricorreranno i suoi quarant’anni presso la chiesa matrice ruvese mentre l’anno scorso ha segnato i suoi cinquant’anni di sacerdozio. Durante questo rilevante lasso di tempo sono innumerevoli gli interventi che ha dedicato alla cura della comunità cristiana e al restauro, alla valorizzazione e all’arricchimento culturale della Cattedrale stessa; basti pensare che durante il suo parrocato la chiesa madre è stata restaurata due volte nella sua interezza”.
“Nel 1988 – prosegue – a conclusione delle grandi operazioni di restauro dirette dal compianto arch. Mauro Civita furono posizionate a pavimento lastre vitree capaci di indirizzare sguardi sul passato della Cattedrale, contestualizzando le emergenze architettoniche e archeologiche emerse dagli scavi al continuo divenire dell’edificio sacro. Il prof. Civita volle preservare il passato e il futuro della chiesa, quale contenitore di memorie collettive ma, soprattutto, aula liturgica della comunità cristiana ruvese”.
“Dopo trentacinque anni di calpestio continuo le lastre si erano opacizzate e la polvere all’interno dell’ipogeo ne aveva compromesso quasi totalmente la leggibilità, interrompendo la narrazione visiva del presente della Cattedrale con il suo passato. Nel 2022 Don Salvatore ha avviato un nuovo intervento di restauro del tempio cristiano, ridonando la giusta dignità alla chiesa madre ruvese. La vetreria andriese di Vincenzo Fornelli si è occupata della sostituzione dei quindici metri quadrati di lastre pavimentali vitree mentre l’elettricista Savio Piccinonna ha convertito a led le luci immediatamente sottostanti il piano di calpestio. Le azioni di restauro portate a compimento hanno riconsegnato ai ruvesi grandi tasselli della memoria collettiva; il passato non è una zavorra ma la base concreta e sedimentata su cui sviluppare il futuro della nostra comunità che ci distingue e ci connota, nell’ottica del recupero dell’identità ruvese”, conclude l’arch. Mario Di Puppo.
Ecco il sunto realizzato dall’architetto Mario Di Puppo sulle opere effettuate dalla Pro Loco nell’ultimo periodo:
06“L’11 giugno 2020 fu riconsegnata alla collettività l’opera d’arte restaurata “La cacciata degli Angeli ribelli”, tela della prima metà del XVIII secolo attribuita al pittore partenopeo Francesco Solimena (Canale di Serino, 4 ottobre 1657 – Napoli, 5 aprile 1747), conservata al centro dell’area absidale della chiesa di San Michele Arcangelo.
Il 1 marzo 2022 fu la volta del restauro del quadro “La Madonna degli Angeli”, opera datata al 1598 e firmata dal noto pittore fiammingo, naturalizzato in Puglia, Gaspar Hovic (Oudenaarde, 1550 circa – Bari, 1627), anch’essa conservata nell’area absidale della chiesa di San Michele Arcangelo, a sinistra della tela precedente. Nell’occasione furono anche restaurate quattro delle quattordici tele settecentesche della via Crucis, attribuite al pittore Gioacchino Quercia (1725 – 1817), esposte nella chiesa micaelica ruvese. Le menzionate campagne di restauro furono condotte sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza di Bari, a seguito di un progetto firmato dai restauratori professionisti Annamaria e Giuseppe Chiapparino della ditta “ACHG Restauro Opere d’Arte” di Terlizzi. Il 23 giugno 2022 fu restaurato l’ovale raffigurante il SS.mo Sacramento, quadro ottocentesco ottenuto attraverso il ricamo sapiente di un artista meridionale. Ogni anno, l’opera d’arte sacra è esposta alla venerazione dei fedeli sull’altare effimero di Piazza Matteotti, durante le celebrazioni legate all’Ottavario del Corpus Domini. Il restauro è stato condotto dalla restauratrice professionista Maria Stragapede, sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza di Bari. Fino a poco tempo fa, dopo il tempo liturgico, la tela ricamata tornava ad essere conservata presso i locali del Comitato Feste Patronali; oggi – al fine di migliorare le condizioni di conservazione dell’opera, evitando di vanificare il restauro condotto – si è deciso di esporre il quadro nella sacrestia della Cattedrale”.