Lillo Strillo: un nome d’arte diventato un fantastico stile di vita
Vi dice qualcosa il nome Nicola Ciliberti? Forse no. Proviamo con…Lillo Strillo!
Questa è la storia di un ruvese intraprendente, divertente e da un’insolita iperattività. Sorprendentemente conosciuto nell’ambito dell’animazione dei matrimoni, un po’ in tutta Italia, Lillo è un amante della musica, del movimento e della spontaneità. «Lillo Strillo è più di un nome d’arte: E’ uno stile di vita! E’ come uno spiritello che aleggia in me per darmi la scossa quando sono spento, per darmi una pacca sulla spalla quando ne ho bisogno, per ricordarmi che tocca a me, fare della mia vita una bella cosa. Quando ci riesco sono felice, e se sono felice io non parlo sottovoce: io strillo!». È proprio così che si presenta il protagonista di questa storia fatta esclusivamente di buonumore.
Comincia a fare musica all’età di otto anni, studiando pianoforte con un preciso obbiettivo: suonare e cantare le canzoni di Adriano Celentano di cui era un fan scatenatissimo. Conosceva a memoria tutte le sue canzoni e si divertiva a imitarne le movenze da molleggiato in tutte le occasioni di festa. Era così fuori di testa che a dieci anni, quando venne a sapere che Adriano andava a cena al ristorante di suo zio Angelo a Milano, percorse ben 1000 km da solo in treno per andarlo a conoscere! E ci riuscì, il 4 gennaio 1984. Quell’incontro gli ha cambiato la vita. «Da quel momento, ho capito che non sarei più tornato ad essere normale né volevo più esserlo. Posso dire con certezza che lo “strillo” che è in me è nato guardando Celentano negli occhi».
Artisticamente parlando, Lillo si definisce “l’anello mancante tra l’animatore e il musicista”, un’insalata mista dell’animazione, un intrattenitore musicale in grado di suonare pianoforte e chitarra, cantare dal jazz al rock, mixare brani dance, ballare e guidare balli di gruppo, animare con giochi e sketch, condurre spettacoli, comporre canzoni e sigle, improvvisare e all’occorrenza anche “strillare”!
Tuttavia, il suo concetto di animazione non è solo una questione di performance artistica. Potrebbe cioè non bastargli eseguire uno spartito o schiacciare un tasto PLAY o dire una battuta o recitare un monologo. Da animatore, non ama stare su un piedistallo o dietro una consolle, ma resta sempre tra la gente, occhi negli occhi, in un rapporto di scambio “alla pari” dove riesce a mettere a disposizione del pubblico non soltanto la sua musica ma anche la sua allegria, la sua umanità, il suo modo di vedere e vivere il mondo, senza risparmiarsi mai.
Lillo ci racconta della sua gavetta lunga e gratificante in cui si è occupato di:
Dal 1988, a 15 anni, ha cominciato a SCRIVERE CANZONI e parodie. «Lo facevo prevalentemente per me, per avere un mio equilibrio personale. Per parlare con me e di me. Brani un po’ sconclusionati ma che rappresentavano quello che ero e vivevo all’epoca;
Dal 1990 ha cominciato con il PIANOBAR, insieme a grandi musicisti e amici Maurizio Pellegrini (tastierista), Antonio Lobascio (Tromba), Giacomo di Modugno (Sax);
Dal 1999 ha cominciato con l’ANIMAZIONE sulle navi da crociera (ai Caraibi), nei villaggi (col grande Mauro Brisotto) e nei locali con la sua personale formula di KARAOKE un po’ pazzo e cabarettistico (cita un locale su tutti, il Tatera di Salvatore Catalano con cui fu rianimato il centro storico di Ruvo). Proprio al Tatera è nato il personaggio Salvatozzo (Salvatore Stragapede) che ancora oggi si esibisce con Lillo come sua spalla comica nei panni di finto cameriere imbranato, mago improbabile, violinista in playback e tronista. Salvatozzo è stato oggetto dell’ultimo videoclip di Lillo con l’inedito, “Il mio amico basso” che sta riscuotendo grande successo sui social.
Dal 2000 è cominciata l’epoca dei matrimoni dove si esibisce ancora oggi in tutta Italia (dal Piemonte alla Sicilia) e all’estero collaborando con i sui “pupilli artistici”, giovani musicisti davvero in gamba di cui è orgogliosissimo: Sara Ricciolilla, Max Zaza, Vale de Luna, Rosanna Stragapede, Giusy Bernocco; grazie ad un passaparola su scala nazionale, infatti, gran parte dei miei matrimoni targati “Lillo Strillo” si svolgono in altre regioni d’Italia e all’estero. La maturata padronanza delle lingue gli ha permesso di viaggiare e lavorare anche all’estero contagiando con la musica e la tipica allegria tutta italiana inglesi, francesi, spagnoli e tedeschi.
Dal 2010 la sua vena d’autore gli ha permesso di realizzare brani e sigle pubblicitarie per aziende e associazioni (Granoro, Fiat club 500) e scrivere canzoni per concorsi d’autore, vincendo il premio della critica (premio Mia Martini) per il quale ringrazia Gianni Mazzone per aver avuto l’intuito “di qualità” sul suo brano “Sarà la mia verve”;
Dal 2015 ha cominciato a scrivere parodie, alcune delle quali diventate dei tormentoni sul web (“Mare trivellato”, “Lì c’è una striscia blu”).
Tante sono state le sue esperienze divertenti e appaganti di
- CONDUZIONE SPETTACOLI in piazza come il Gran Galà dello Sport, il primo capodanno in Piazza a Ruvo con Dario Zifarelli, i vari Carnevali, Corride, Notti bianche, sagre del Fungo Cardoncello, ecc.;
- CONDUZIONE PROGRAMMI RADIO, TV e web TV come Argo Cafè su Ruvochannel, Granoro in Cucina su Teleregione, Skroll su Video Italia Puglia, i Predatori della Scaletta perduta su Radio Italia Anni 60;
Insomma, come ama dire di sé, è “felicemente suonato”.
Oggi ha tanti progetti, buoni propositi, sogni e fantasie che promette di riassumere. «Te ne dirò solo uno per categoria sennò facciamo notte»:
Progetto: Aprire una Scuola di formazione d’Animazione “Strillesca” e far conoscere i miei brani a tutti.
Buon Proposito: Perdere 5 chili
Sogno: Convincere Celentano a cantare una mia canzone che svegli davvero le coscienze della gente
Fantasia: Viaggiare nel tempo per poter rivivere nuovamente la mia vita, così com’è. Rivedendo i miei figli nei loro primi giorni e sorrisi, i miei genitori nella loro giovinezza, mia moglie vestita di bianco, me stesso da bambino, con la testa tra le nuvole, perso tra le mie fantasie.
Una vita, quella di Lillo Strillo, non solo dedicata alla musica e al divertimento in tutte le sue sfaccettature, ma anche agli affetti e all’amore per l’ambiente.
«Ho tre figli (dalla stessa fantastica donna, mia moglie, che mi sopporta da 27 anni), sono un ambientalista e sto ho da poco avviato una raccolta firme per sensibilizzare le amministrazioni e i fumatori a istituire una specifica raccolta differenziata dei mozziconi al fine di poterli destinare e usare in processi produttivi di economia circolare».
Per contribuire alla realizzazione di questo piccolo sogno a favore dell’idea di Lillo ma soprattutto a favore del territorio, è possibile cliccare sul link http://chng.it/p6ZLFcx5 e firmare la petizione.
Nicola Ciliberti, in arte Lillo Strillo, protagonista del quinto appuntamento con la rubrica “Ruvesi”. Un artista d’eccezione e dall’incredibile carisma, sempre in movimento, amante della vita, saltellante e…strillante! Un ringraziamento va proprio a lui, disponibile al dialogo e pronto a raccontare la sua storia professionale e strettamente personale al fine di testimoniare uno stile di vita sorprendente.