LILLO STRILLO CON LA EGING MANIA GAREGGIA A BRINDISI
“Lillo” voce del verbo “strillare”. E chi non conosce l’incontenibile vocalizzo spassoso di Nicola Ciliberti, alias Lillo Strillo, il fuoriclasse ruvese dei party targati “vi diverto mentre mi diverto”?
Inutile a dirsi, il “festaiolo di professione”, come si è autobattezzato, lui, il sopracciglio ad ala di gabbiano, il più folto di tutto il sud, stupisce sempre e comunque! E lo fa anche quando non è in discussione il suo “strillo”, collaudato come la maionese sulle patatine fritte, o il suo passo, avatar del molleggiato più imitato.
Non sia mai! Lui è Lui e non si discute!
È l’uomo che con la chitarra a tracolla strimpella la vita, che parola le emozioni, che, contagioso come il morbillo, imbambola i mocciosi e spoltrona i più ostili, fanatici del piatto di spaghetti sotto al naso.
Si certo, “diamo a Lillo quel che è di Lillo!”,
ma non fa strano che adesso si sia messo in testa di “strillare” pure ai pesci?
Già, l’ultima trovata davvero bizzarra del nostro Peter Pan in cravatta è quella di prendere in mano la canna da pesca e buttarsi in un contest assolutamente serio di pesca sportiva con la tecnica dell’Eging.
La domanda nasce spontanea: che abbia deciso di appendere al chiodo l’abito delle feste?
A ben guardare, però, l’associazione “Strillo alla Luna“, che fa capo proprio al presidente Nicola Ciliberti, effettivamente, nasce come Associazione Polisportiva Dilettantistica Culturale che prevede, tra le altre cose, anche lo svolgimento di sport a livello agonistico quali la xc (cross country), la danza coreografica e la pesca sportiva, appunto.
Niente di più strano, allora, che in una bella giornata primaverile, Lillo, con i fratelli Giuseppe e Gabriele Ciliberti, cultori del mare e delle sue meraviglie, voglia, almeno per una manciata di ore, stringere tra i denti il suo singolare grido alla vita e silenziosamente tuffarsi nel “blu dipinto di blu” del porticciolo di Brindisi dove la Eging Mania impazza già da sette edizioni.
Sono in tantissimi, infatti, i guru del tentacolo che in questa giornata, accantucciati nei loro pensieri in meno di mezzo metro quadrato, mitragliano di lanci il mare alla frenetica caccia al più stupido calamaro o polpo (botta di fondoschiena sicuramente più rara) che incappa in un’esca finta, all’occhio del mollusco molto appetitosa.
E vuoi vedere che il 25 marzo prossimo, giorno della gara, l’improvvisato Sampei in un estemporaneo “ce l’ho… ce l’ho” spezzi il fioretto del silenzio e metta nel carniere il più pesante cefalopode di giornata?
Fortuna da principiante!