L'EDITORIALE DI "LUCE E VITA": "SERVO DELLA LETIZIA"!
L’editoriale di questa settimana del settimanale “Luce e Vita” è firmato da don Michele Di Gioia, direttore Ufficio Comunicazioni Sociali – diocesi di Lucera-Troia!
“La letizia è molto più della gioia: è tenacia di mostrare il sorriso di Dio specie nelle difficoltà e saper attingere da quel sorriso un volto efficace, che mostri la fiducia nel Signore del Regno e alimenti l’entusiasmo di continuare l’opera, quella Sua.
Nel suo motto episcopale (Servire Domino in laetitia, ndr), mons. Domenico ha posto in evidenza proprio la letizia, quasi fosse un modus del suo agire ed un obiettivo del suo servizio. Aldilà di ogni cosa, mantenere in sé, nei propri collaboratori e nell’intero popolo di Dio la più grande certezza: che il Signore ci sorride nonostante tutto, nonostante i successi e gli insuccessi, nonostante le obbedienze e le rimostranze. Perché il suo è un amore in letizia.
In questi anni di ministero, quasi nove, nella nostra Diocesi di Lucera-Troia, se c’è una costante che Mons. Domenico ha sempre proposto a chi ha incontrato e forse, talvolta, evangelicamente imposto al suo cuore, è proprio questa: mantenere “in alto”, “in vista” quel sorriso del Signore, riverberato nel suo.
Abbiamo veduto un Vescovo che ha servito la letizia divina, che nelle opere del ministero e nell’annuncio del Vangelo non si è preoccupato anzitutto dei prodotti finali, ma dell’avere lo stesso obiettivo, il medesimo sentimento, l’entusiasmo cioè di manifestare il Cristo in quanto si faceva, dal documento da produrre per burocrazia all’iniziativa di annuncio e di santificazione della Comunità ecclesiale. Spesso e volentieri, quando gli si diceva, per accogliere un suggerimento o per tranquillizzare su qualcosa da fare, quel proverbiale «Non vi preoccupate, Eccellenza!», la sua risposta è sempre stata, con fiducia nella persona e nell’Opera che è di Dio: «Perché, mi vedete preoccupato?».
Sì, fiducia nella persona: la letizia di Dio si serve anche quando tutti non scommetterebbero più su qualcuno e tu, che sei voce ed espressione della fiducia del Padre, da padre scommetti e speri, nonostante i risultati. Proprio come il Signore, che pur sapendo, talvolta, “come va a finire”, non si stanca di proporci nuove occasioni per riemergere e risorgere. E mons. Domenico ha scommesso tanto nel suo ministero in mezzo a noi, valorizzando capacità e carismi, forse talvolta anche «sperando contro ogni speranza», magari proprio lì dove nessuno avrebbe dato un millesimo di fiducia. E questo, aldilà dei risultati, delle accoglienze o dei rifiuti.
La letizia di Dio racconta anche il dialogo tra Creatore e creatura: un Dio che non si stanca di ascoltare e rispondere e che ha la letizia di ascoltare i propri figli. Anche qui, nel “di più” dell’Amore: non solo la gioia, ma la letizia di ascoltare, perché Dio ascolta anche rimostranze e disappunto. Pur di incontrare e ascoltare i suoi figli. Questa letizia dell’ascolto è stata per noi espressione della paternità di mons. Domenico: trovato il momento per vedersi, tra agende piene di impegni (dell’ascoltante e dell’ascoltato), era incoraggiante trovare in attesa un padre e pastore “pronto a… ricevere” il contenuto dell’incontro, anche quando non era proprio “rose e fiori”. E aldilà di decisioni, soluzioni, comprensioni e incomprensioni, «il falso testimone perirà, ma chi ascolta potrà parlare sempre» (Pr 21,28).
La contemplazione della letizia di Dio continui a ispirare, incoraggiare e benedire il ministero del Vescovo eletto di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi e chi beneficerà dell’apostolato episcopale di Mons. Domenico possa contemplare in lui il sorriso di Dio”.