L’editoriale di “Luce e Vita”: “Quando torneremo in Chiesa”
L’editoriale di “Luce e Vita” è firmato da Luigi Sparapano.
Quando torneremo in Chiesa lo faremo nel massimo rispetto delle misure di sicurezza perchè abbiamo profondo rispetto di noi stessi e degli altri. Anche perchè, contro ogni messaggio di fatalismo apocalittico o di congiura contro la Chiesa, crediamo che “La fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano s’innalza verso la contemplazione della verità” (Giovanni Paolo II, Fides et ratio, 1998). Quindi ci affidiamo alla scienza per quello che le compete. E se, speriamo, saremo in tanti ad occupare i pochi posti per adesso disponibili, i primi, i fedelissimi, sapranno cedere il proprio ai saltuari, distanziati, ma non più isolati nella partecipazione alla festa eucaristica, come a volte avviene.
Quando torneremo in Chiesa avremo più consapevolezza di quello che celebriamo, dopo il lungo digiuno eucaristico, senza più atteggiamenti abitudinari, dovuti, distratti, spazientiti, frettolosi, col telefono in mano.
Quando torneremo in Chiesa saremo più convinti del valore della Domenica e non lo baratteremo con altro; sapremo rivedere le nostre scelte e chiedere, uniti, che anche i commercianti possano viverla in famiglia; che la spesa, come accaduto in questi mesi, sappiamo farla nei tempi giusti; che l’esigenza di spendere, per il bene dell’economia, non può sacrificare il diritto di tempi lenti, per sè, per i propri cari, le proprie passioni, la propria fede.
Quando torneremo in Chiesa metteremo da parte le mormorazioni, i pregiudizi, le critiche, le invidie; degli altri, sapremo guardare sempre alla parte migliore; di noi stessi, semmai, alla peggiore, per rimediarvi.
Quando torneremo in Chiesa sapremo davvero sforzarci di non ripiombare sull’attivismo ecclesiastico che illude di essere operativi; sapremo impostare la pastorale su due o tre cose essenziali, lasciando più spazio all’azione dello Spirito che a quella degli spiriti.
Quando torneremo in Chiesa, sarà per poter uscirne rinnovati, senza musi lunghi, più disponibili nelle nostre stesse case e sul posto di lavoro; capaci di sorrisi sinceri, di saluti veri, di gesti spontanei, di compagnie ritrovate.
Quando torneremo in Chiesa dovremo anche ripensare all’uso delle nostre parole dette e scritte, agli indugi su titoli e immagini, al recupero di un pensiero riflessivo che richiede tempo, argomentazione, confronto… non slogan o inoltro di infinite chat.
Quando torneremo in Chiesa saremo più convinti che, quanto possediamo, dono che viene dall’alto, non ci appartiene del tutto, e che il suo valore accresce quanto più lo condividiamo.
Quando torneremo in Chiesa…
Lasciamo anche a voi Lettori dire la vostra su cosa dovrebbe o potrebbe cambiare in questo tempo di ricominciamento, non come esercizio mentale, ma contributo positivo ad un mutamento necessario e possibile. Insieme.