Religione

L’editoriale di “Luce e Vita”: “A colloquio con Giuseppe”

La nuova coedizione, disponibile presso la redazione (Piazza Giovene 4 Molfetta – luceevita@diocesimolfetta.it)
Si apre con un prezioso contributo del cardinale Marcello Semeraro che accosta la lettera apostolica con cui papa Francesco invita alla riflessione sulla figura paterna  nn di San Giuseppe oggi, alla lettera di don Tonino. Lo sguardo paterno del falegname di Nazareth accomuna i due testi e anche la capacità di Giuseppe di trasformare gli scarti del suo lavoro. Per don Tonino questi scarti, il cui profumo sente nella bottega di Giuseppe il falegname mentre sorprendendolo al lavoro si intrattiene a dialogare con lui, sono metafora degli scarti prodotti dalla società dell’usa e getta.
Scarti che hanno anche i nomi e le storie delle persone.
Lo scarto è un termine presente anche nelle riflessioni di Francesco, ricorda il card. Semeraro, fin dagli inizi del suo pontificato, accanto all’idea che solo una società che si prende cura e custodisce nel silenzio la vita e ciò che la genera è rispettosa del creato. Una riflessione che, come una carezza, ancora una volta ci solleva a vivere il senso della presenza in quanto credenti nel mondo.

È noto che, in occasione del 150mo anniversario della dichiarazione di san Giuseppe quale patrono della Chiesa universale, il Papa ha indetto uno speciale «Anno di San Giuseppe», durante il quale – come si legge nel Decreto della Penitenzieria Apostolica, col quale si concede il dono di speciali Indulgenze – «ogni fedele sul suo esempio possa rafforzare quotidianamente la propria vita di fede nel pieno compimento della volontà di Dio». Per guidare e accompagnare la nostra riflessione, Francesco ha pubblicato una lettera apostolica nella quale di san Giuseppe ha inteso illustrare un particolare aspetto: quello della paternità. La lettera ha, per questo, come titolo: Patris corde che, secondo una consolidata prassi, è l’espressione con la quale si apre il documento: «Con cuore di padre: così Giuseppe ha amato Gesù, chiamato in tutti e quattro i Vangeli “il figlio di Giuseppe”». Il titolo di padre è, così, quello che ne declina il mistero: padre amato, padre nella tenerezza, padre nell’obbedienza, padre nell’accoglienza, padre dal coraggio creativo, padre lavoratore e, da ultimo, con voluto rimando a L’ombra del Padre di Jan Dobraczynski, padre nell’ombra.

Opportuna, dunque, l’iniziativa di ripubblicare un ampio testo del Servo di Dio Antonio Bello nel quale la figura di san Giuseppe è un po’ il filo conduttore. Si tratta dell’intervento che egli fece ad Assisi in occasione del 42° Convegno Giovanile che si svolse dal 27 al 31 dicembre 1987 presso la Cittadella di Assisi sul tema: Catturati dall’effimero? Questo spiega il sottotitolo della conferenza ora di nuovo pubblicata: Nella società dell’usa e getta, che fa da sfondo all’esposizione e, in qualche maniera, ne guida la stesura.
Per trattare l’argomento, Don Tonino si pone nella prospettiva di san Giuseppe e legge con i suoi occhi la realtà. Tutto questo, per avvertire il lettore di non attendersi da questo scritto una riflessione organica sul santo, ma di considerare lo scritto piuttosto come un colloquio con san Giuseppe».

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