Le molteplici sfumature della Bellezza a “Beautifulminds.La Bellezza salverà il mondo”, mostra evento alla ClitorossoDR Art Gallery
La Bellezza non è solo il Bello Assoluto, il Bello Ideale ma è anche Difformità, Dissonanza, Imperfezione, Unicità.
Questa è la Bellezza celebrata da “Beautifulminds.La Bellezza salverà il mondo”, mostra happening che si è svolta domenica 24 aprile 2016 a Ruvo di Puglia presso la ClitorossoDR Art Gallery, dell’artista Daniela Raffaele, una delle organizzatrici.
L’evento che ha animato i numeri 25 e 26 di Piazza Cavallotti è una delle manifestazioni culturali che ha arricchito la “Notte di Inchiostro di Puglia”, dove i più attivi e vivaci centri culturali si sono trasformati in fortini letterari dove tutti potevano esprimere la propria idea di Bellezza.
E le tele, le sculture, le installazioni all’interno della ClitorossoDR Art Gallery hanno visto poeti, scrittori e appassionati di poesia declamare e leggere versi e racconti: dalla lettura vibrante di brani tratti da “Delta di Venere” di Anaïs Nin, il dannunziano “Il Piacere” e “Che tu sia per me il coltello” di David Grossman di Raffaella Anna dell’Aere fino alla futurista lettura di liriche della raccolta “DNA” ad opera di Rosanna Bucci e Oronzo Liuzzi, passando per i versi di Sabino De Bari dedicati anche ad Amy Winehouse e concludendo con la lettura di “Inno alla Bellezza” di Charles Baudelaire da parte della sottoscritta.
I presenti hanno, quindi, non solo ascoltato opere contemporanee e classiche, ma hanno contemplato i capolavori esposti alle pareti e nelle nicchie.
Ispirazione fauvista per Pino Spadavecchia, colori caldi per Maria Bonaduce, l’ironia gastronomica che esalta la differenza, immortalata da Vito De Leo, le installazioni televisive di Giuseppe Magrone, il trittico a forti tinte piatte dell’eccentrico Ivan Iosca, il ceruleo libro scultura di Francesco Sannicandro, sulle cui pagine ognuno può scrivere il proprio ideale di Bellezza, la scultura ciclica di Giovanni Morgese, i paesaggi urbani di Fabrizio Annese, la tela plastica e rigorosa di Nello Coppola, le colorate opere ricche di reminiscenze yiddish di Anat Zeligowski oltre alle opere di Daniela Raffaele.
Ma la Bellezza è stata espressa anche con la musica, la danza e il teatro. “Tre fiori” è una performance che mi ha ricordato la “klimtiana” “Le tre età della donna”. Il musicista Daniele Passante ha composto una poesia che ha musicato e a cui la danzatrice Lidia D’Abramo ha dato corpo con le sue movenze. Dall’età della fanciullezza, adolescenza e la vecchiaia simboleggiate da tre fiori: il girasole, l’iris e una rosa rossa che si posa delicatamente sulla frase “La bellezza di una nonna è una carezza. Bisogna ricordarla sulla pelle, per renderla eterna.”
Poi è arrivato il momento di “La bellezza è negl’occhi di chi guarda”, intenso monologo scritto e interpretato dall’attore Fabrizio Fallacara e impreziosito dall’interpretazione della cantante Angela Loconte. L’attore ha trasportato tutti in una nuova dimensione della Bellezza. Mentre sullo sfondo scorrevano le immagini psichedeliche montate dal regista Michele Pinto, Fallacara, partendo da “La pioggia nel pineto” di Gabriele D’Annunzio, interpretata da Roberto Herlitzka,ha indotto a riflettere sull’autentico significato della Bellezza. L’unico vero modello da seguire è l’essere umani, essere autentici, essere spogli di tutti gli stereotipi, le sovrastrutture che la televisione, sul “palco” ridotta a un lacerto, inculca. Liberarsi da queste false convinzioni ci fa guardare con amore i nostri fratelli più fragili, quelli che sono odiati per il colore della pelle o per la propria religione, incarnati da un manichino di colore monco perché offeso nella sua dignità. Il messaggio di Fallacara è quello di togliersi le maschere e guardare l’autentica bellezza in noi, intorno a noi e negli altri.
Concludo con un pensiero di Daniela Raffaele “Il bello può emergere solo dall’incontro di belle menti, dove ognuno contribuisce con il suo carico di incantevoli difetti e ambiguità”.