LE DANZATRICI en plein air Primo fine settimana di programmazione, a Ruvo di Puglia, per il Festival internazionale di Danza Contemporanea organizzato dalla Compagnia Menhir
Prende ufficialmente il via, giovedì 20 giugno, la programmazione de LE DANZATRICI en plein air, il festival di danza contemporanea dedicato al celebre affresco tombale “Le danzatrici di Ruvo di Puglia”, al patrimonio materiale e immateriale archeologico e alle comunità del territorio, giunto alla sua quarta edizione.
Diretto da Giulio De Leo, organizzato e promosso dalla Compagnia Menhir con il sostegno di Ministero della Cultura (FNSV 2022-24), della Regione Puglia, del Comune di Ruvo di Puglia e in collaborazione con Teatro Pubblico Pugliese, il festival gode, per questa edizione 2024, del supporto del Ministero dell’Istruzione – Viceministro della Cultura di Cipro a sostegno della co-produzione internazionale SEARCHING FOR EUROPA.
Il primo fine settimana si apre, giovedì 20 giugno alle ore 19, nell’atrio dell’Ex Convento dei Domenicani con Futura Mater, una performance di Guastamacchia-Cokaric e Kuziba, realizzata in collaborazione con “Tutto in un abbraccio” di Valentina Perrone (Corato, BA), nell’ambito del progetto “alle S.E.R.R.E.” e progetto Officine Kreative della Cooperativa Sociale ZORBA – Terlizzi (BA). FUTURA MATER è un progetto sociale e artistico dedicato alla maternità, che propone un percorso coreografico rivolto a mamme in gravidanza e mamme con bimbi piccoli fino ai 12 mesi, caratterizzato da pratiche corporee diverse e da momenti di confronto e scambio. Il percorso coreografico dà la possibilità alle donne di esplorare attraverso il gesto il loro mondo interiore ed entrare in connessione con le altre mamme, con i propri figli e ritagliarsi degli spazi per vivere la maternità in maniera creativa, artistica ed inclusiva. La restituzione aperta al pubblico all’interno del festival, con la partecipazione delle puerpere e i loro bambini, si presenta come lo specchio che riflette la realtà incontrata e mette in luce gli aspetti di questo universo complesso, delicato quale è la maternità attraverso un atto performativo, di divulgazione e sensibilizzazione.
A seguire, alle 19.30, lo spettacolo Performative Speech: studio sul fauno di Roberto Zappalà [ITA] / Scenario Pubblico Compagnia Zappalà Danza / Centro di Rilevante Interesse Nazionale per la Danza [ITA]. Così come il racconto del poema di Mallarmé passa dal sonno al ricordo, in un “luogo mentale” dove realtà, sogno e desiderio si confondono, allo stesso modo lo spazio dove accade la danza – il mondo interiore del fauno – è un mondo altro dove esclusione, corteggiamento e erotismo trovano il proprio spazio espressivo. È un tappeto. Stendere un tappeto, per tante popolazioni, continua ad essere un gesto di notevole rilevanza simbolica e pratica. Equivale a portare il paradiso nell’inferno; Il tappeto separa due mondi, uno reale e un altro fatto di sogni e di desideri. Il tappeto separa e unisce al contempo la danza da quello che danza non è. Così come la struttura musicale di Debussy, definita dallo stesso musicista “ondulante, cullante, ricca di linee curve” è come un tappeto, con una linea sinuosa che richiama le decorazioni floreali.
La serata di venerdì 21 giugno si aprirà alle ore 18.00, nella Sala Conferenze dell’Ex Convento dei Domenicani, con il primo degli spettacoli di Giacimenti in Vista, la rassegna pensata per sostenere e promuovere quattro opere di autori under35 selezionate nel 2022 e nel 2023 all’interno di GIACIMENTI – rete italiana per l’emersione dei giovani talenti. E dunque, in scena Vestire la diplomazia, di Filippo Domini – Erik Zarcone [ITA] / Scenario Pubblico Compagnia Zappalà Danza / Centro di Rilevante Interesse Nazionale per la Danza [ITA]: diverse sono le modalità dell’essere diplomatici. La comunicazione non verbale presuppone, allo stesso modo di quella verbale, la presenza di due o più interlocutori. Etimologicamente, la parola diplomazia è di origine greca, formata dalle parole “diplo” che significa “raddoppiato in due” e dal suffisso “-ma” che esprime “il risultato di un’azione”. Uno strumento essenziale della diplomazia è il negoziato. Nell’interazione tra due diversi corpi si avverte l’esigenza di trovare un territorio comune, una sorta di “punto d’incontro”. La diplomazia del corpo è strettamente collegata alle parole “tatto” e “finezza”. “Vestire la diplomazia” nasce dall’esigenza di indagare l’abilità dell’accortezza, della cautela, della circospezione e della finezza, in un intrecciato processo di scoperta dell’altro.
Segue, alle 18.30, nell’ambito della stessa rassegna Giacimenti in vista, Pavoni e Samba, Collettivo Batrachoi [ITA] / Arearea [ITA]. Nel paesaggio onirico del possibile, cinque singolarità vanno strutturando una società solo esteriormente chiara e definibile. Il lavoro di ricerca nasce dallo studio e la critica che Pasolini fa alla società borghese contemporanea, con le sue sovrastrutture sociali, abitudini e riti manieristici che si porta dietro. Ricerchiamo l’ambiguità e le ombre che si nascondono dietro gesti e modi di esprimersi apparentemente civili e conviviali, ma che sopprimono la nostra natura interiore, i nostri mostri che hanno bisogno di ruggire e graffiare le pareti delle scatole dove li abbiamo ingabbiati. Il pavone, come animale simbolo della spavalderia, del mettersi in mostra, ci farà da guida in questa ricerca corporea che passerà da gesti a parole e suoni per sfociare in partiture fisiche apparentemente armoniche, pronte a frantumarsi ed esplodere all’interno dello spazio scenico.
La programmazione si sposterà poi alle 19.30 nell’Atrio dello stesso Ex Convento dei Domenicani con la prima nazionale di SEARCHING FOR EUROPA outdoor version, una coproduzione internazionale della Compagnia Menhir e ANTI-SKINO PERFORMING ARTS di Cipro, con coreografia di Giulio De Leo, musica di Vaggelis Gettos; con Erika Guastamacchia e la partecipazione di Corale Polifonica “Michele Cantatore” di Ruvo di Puglia diretta dal Maestro Angelo Anselmi. Un lavoro che racconta l’oscillazione tra est e ovest delle due sponde del Mediterraneo, dove si rincorrono paesaggi come le onde del mare, in un gioco di specchi d somiglianze. “Nell’isola di Cipro segnata dalla guerra, lì dove sorge Nicosia, l’ultima capitale europea divisa da un muro e dove è iniziata la nostra ricerca, si oscilla anche tra sud e nord. Attraversiamo la zona cuscinetto che divide le due parti dell’isola, superiamo i controlli dei checkpoint, andando su e giù, sempre alla ricerca infinita di Europa. L’oscillazione sembra essere l’unico movimento possibile nel Mar Mediterraneo. A volte ci muoviamo davvero, altre volte rimaniamo fermi. A volte parliamo come vecchi amici e a volte ci uccidiamo a vicenda. Oscilliamo sul mare e sulla terra, sulle barche dei migranti e sui confini. Oscilliamo tra passato e presente, tra armonie e dissonanze. Secondo il mito, Europa, la bellissima principessa della Fenicia fu rapita da Zeus e fu trasferita dalla sua terra natale all’isola di Creta. Noi non ritroveremo mai più la bella Europa, ma la cercheremo comunque e accoglieremo questa oscillazione, senza riserve”.
Alle ore 20.00 l’evento speciale Mediterraneo Incanto in collaborazione con l’Associazione Corale Polifonica “Michele Cantatore” che, in occasione della Giornata Internazionale della Musica, conduce una ricerca nel panorama popolare musicale dei territori del Mediterraneo, a partire da brani del Sud Italia fino a ritmi africani e soluzioni sonore che intrecciano polifonia ed espressioni popolari già custodite nel bagaglio culturale dei musicisti.
Alle 20.45 sarà la volta dell’evento speciale Corpografico, di Guastamacchia – Napoletano [ITA] / MENHIR Le Danzatrici en plein air 2024 [ITA], per il quale le corpografie di Erika Guastamacchia e Sara Napoletano sono state realizzate nell’ambito del percorso di sensibilizzazione e promozione del pubblico parte del laboratorio permanente del festival sviluppato in collaborazione con LUCI E SUONI D’ARTISTA 2023, Centro polivalente per minori – Cooperative Shalom – Vivere Insieme – Koinos, Caritas cittadina “Settore Minori” e Un Mondo di Bene 2.0 APS ONLUS di Ruvo di Puglia. In un momento storico in cui le e gli adolescenti sono esposti a un’enorme quantità di materiale visivo in cui il corpo viene costantemente messo al centro dell’attenzione, quanto è importante sapersi esprimere e affermare? Quanto si può rispettare il proprio io e il proprio valore in un contesto in cui è difficile attribuirsi la libertà di espressione? Gli ideogrammi (simbolo grafico che non rappresenta un valore fonologico, bensì un’idea) prendono forma nel corpo dei partecipanti e trovano un nuovo canale di espressione; i ragazzi e le ragazze si avvicinano alla pratica coreografica in una forma materica, plastica, non del tutto dinamica, creando una simbologia corporea che troverà rappresentazione nel video, come ultima espressione del sé materico e virtuale attraverso una dinamicità propria del corpo e dell’urgenza espressiva di ognuno.
Sabato 22 giugno di ricomincia con Poligrafia, di Donatella Morrone [ITA] / AB Dance Research [ITA], per la rassegna Giacimenti in vista, ospitata nella Sala Conferenze dell’ex Convento dei Domenicani alle ore 18.00. Il solo si sviluppa a partire dalla figura del Punto, analizzato secondo le teorie pre- compositive di Vasilij Kandinskij nel testo del 1926 Punto, Linea, Superficie. Si mostra quel che sta “dietro” alla forma nonché “prima” della danza. Il corpo della danzatrice manifesta sulla scena le proprietà fisiche della figura, orientandole attraverso una composizione suddivisa in fasi. Il movimento si delinea tra il fare e l’essere mentre il suono accompagna il processo nelle sue fasi, lasciando emergere la danza e le sue suggestioni.
A seguire, alle 18.30, Due tentativi al secondo di Collettivo A00 [ITA] / Arearea [ITA], quarto e ultimo lavoro promosso dalla rassegna Giacimenti in vista. Un corpo scandisce il tempo saltando incessantemente la corda, solo l’errore ne determina la sosta che non può che portare alla continua ripresa. Gli altri due corpi, sempre al limite tra coabitazione e dialogo con la corda, lasciano affiorare le danze, movimento che prende forme più complesse, si ferma, si lascia guardare e guarda. L’esposizione è continua, ma dà spazio al presente, agli sguardi, ai sorrisi, alla fatica, al silenzio e all’errore.
La programmazione del festival entra nel vivo alle 19.30 nell’Atrio dell’ex Convento con Dorodango di Erika Guastamacchia [ITA] / MENHIR Le Danzatrici en plein air 2024 [ITA]: un viaggio coreografico che riflette sulla bellezza nascosta nelle imperfezioni e sulla metamorfosi dalla materia grezza in qualcosa di prezioso. Un processo che richiama la pazienza, la dedizione e l’attenzione al dettaglio e riflette sulla nostra capacità di trasformazione personale. Terra, movimento e forma. Duello tra forza e rigidità, lentezza e fluidità. Perché agli occhi dei nostri giovani creatori, il proprio essere, la propria creazione possa apparire essenzialmente preziosa e perfetta. Perché dal semplice è possibile estrarre bellezza e perfezione. Percorso di sensibilizzazione e promozione del pubblico parte del laboratorio permanente del festival sviluppato in collaborazione con I Circolo Didattico “G. Bovio” di Ruvo di Puglia.
Alle 19.45 è la volta di Timelessness Dance_Daylight di Adriana Borriello [ITA] / AB Dance Research [ITA]: parte del più ampio progetto Timelessness Dances, che esplora la relazione tra musica e danza, scrittura e composizione istantanea, la seconda tappa insiste, distilla e procede rispetto alla precedente interrogando le forme e gli strati del tempo: lineare, ciclico, relativo. Sulla scena si intrecciano, scambiano, confondono la coreografia di A. Borriello, che interroga il limite tra rigorosa scrittura e improvvisazione strutturata, la partitura musicale di T. De Mey, scritta per Les Percussions de Strasbourg nel 2019, e il suono captato ed elaborato da Edoardo M. Bellucci, compositore di musica elettroacustica. Punto di convergenza tra dimensione acustica ed elettronica, scrittura coreografica e musicale, è la “musica del movimento” amplificato ed elaborato da Bellucci, che crea una continua sinestesia della visione e dell’ascolto. Alle ore 20.45, la serata si concluderà con Timelessness Dance_Secondo Passo della stessa coreografa Adriana Borriello.