Politica

Le cinque ragioni del NO alla Riforma Renzi spiegate da Gianni Alemanno a Ruvo di Puglia

Quando la sovranità popolare è fortemente in pericolo, quando si minaccia il presidio dei diritti fondamentali degli Italiani quale è la nostra Costituzione, si può benissimo sopportare il caldo delle 15 del pomeriggio per incontrarsi e discutere su come impedire un simile attentato.

E’accaduto ieri, 29 luglio, presso il Glorious Cafè a Ruvo di Puglia dove si è riunito il Comitato per il No alla Riforma Renzi “Sovranità Popolare”, promosso da Azione Nazionale.

Al tavolo dei relatori l’avv. Vito Angelo Ippedico, presidente di Azione Nazionale – Sezione di Ruvo di Puglia; Gianni Alemanno, già sindaco di Roma e l’avv. Mariatiziana Rutigliani di “Cittadini per Ruvo di Puglia” e vicepresidente del Consiglio Comunale.

Essi hanno recisamente affermato il proprio NO all’approvazione delle riforme costituzionali promosse dal Governo Renzi, già approvate dal Parlamento, che saranno oggetto del referendum costituzionale che si terrà ad ottobre. Il referendum non prevede un quorum, quindi vince chi ha maggiori preferenze.

Le riforme costituzionali sono contenute nel Ddl Boschi approvato lo scorso 12 aprile che modifica cinque dei sei Titoli della Parte II della Costituzione Italiana.

Vito Angelo Ippedico ha spiegato che questo primo incontro inaugura un ciclo che vedrà ospiti studiosi del diritto, politici del centro destra che discuteranno sull’importanza di dire NO a questo che è definito “un colpo di mano del Governo Renzi”. Il luogo dove si discuterà di questo sarà la sede del “Comitato per il No” di Azione Nazionale che sarà inaugurata in Corso Giovanni Jatta 49 nella prossima settimana.

Gli fa eco Mariatiziana Rutigliani, espressione di quella parte del suo partito che dice NO alla riforma in quanto la considera una grave compromissione del diritto degli Italiani a esprimere una scelta consapevole.

Ed è qui che si innesta il discorso di Alemanno che sottolinea tanto la natura tecnica del No sui singoli aspetti della riforma, che la natura politica.

Infatti oltre che impedire che un Governo non scelto dal popolo come i due precedenti (Letta e ancor prima Monti) stravolga la Costituzione con una maggioranza parlamentare che fa parte di un Parlamento illegittimo, dichiarato tale dalla Corte Costituzionale, la campagna per il NO diventa l’occasione per ricostruire il centrodestra intorno alla sovranità popolare.

Alemanno anticipa che sarà lanciata una petizione per formare un’Assemblea Costituente, come avvenne nel 1948, che modifichi legittimamente la Costituzione, perché il cambiamento deve essere attuato sulla base di riforme serie e quindi è giusto che si ricostruisca la stessa situazione che vide i nostri padri costituenti decidere sui diritti degli Italiani. Poi il cambiamento non può essere affidato a exploit del tipo “Se la riforma non passa, mi dimetto!” come dichiarato dal Premier fiorentino.

Alemanno indica i cinque punti del NO alla Riforma Renzi, punti che saranno approfonditi nei prossimi incontri.

Quindi NO a una riforma approvata da un Parlamento illegittimo.

NO a un nuovo Senato che non è abolito ma sarà formato da consiglieri regionali e sindaci, il cui doppio incarico danneggerà la qualità del servizio, senza contare che dovrebbero decidere su tematiche delicate, quali i rapporti con l’Italia e Bruxelles. E poi aumenterebbero i costi per via delle continue trasferte dalle Regioni a Roma.

NO ad un sistema che limita la sovranità popolare dove il popolo non solo non sceglierà i senatori ma non avrà potere decisionale sulla Camera perché i 2/3 dei deputati saranno scelti con il sistema dei “capilista bloccati”.

NO alla dittatura della minoranza: il partito più votato, anche se rappresenta il 25% dei votanti, può arrivare ad ottenere il 55% dei seggi.

NO a una riforma del rapporto Stato – Regioni che si traduce in un dominio delle Regioni sul nuovo Senato.

Un incontro breve ma incisivo, preludio di una campagna che infuocherà parte dell’autunno, fino a quando non si deciderà sui destini della nostra Carta.

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