Agricoltura

LAVORO, E’ STABILE NEI CAMPI IN PUGLIA CON 104MILA OCCUPATI

E’ stabile il lavoro in agricoltura in Puglia con 104mila occupati ai livelli pre-pandemia, con un calo degli occupati dipendenti del 2,8% compensato dall’aumento del numero degli autonomi del 3%, mentre permane Il caos sui contratti per 170mila stagionali che rischia di causare ulteriori perdite sulle produzioni agricole sopravvissute a una siccità che non si ricordava da decenni. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia, sulla base dei dati ISTAT Istat sul mercato del lavoro nel II trimestre del 2022.

Con la radicale revisione degli obblighi dei datori di lavoro sull’informazione ai dipendenti in occasione dell’assunzione – insiste Coldiretti – si rischia il caos negli uffici e ritardi nell’impiego anche in Puglia di oltre 170mila lavoratori stagionali, italiani e stranieri, che operano nelle campagne in un momento delicato in cui i raccolti, dalla vendemmia fino alla frutta alla verdura, sono stati già decimati dalla siccità e dal caldo con danni per oltre 200 milioni di euro.

Il presidente nazionale Ettore Prandini ha scritto al Ministro per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli e al Ministro per il Lavoro e Politiche Sociali Andrea Orlando in riferimento alla modifica delle norme sulle assunzioni che amplia, nell’immediato e a dismisura, le informazioni cartacee da trasmettere arrivando quasi a dover riprodurre l’intero contratto collettivo, quando prima bastava consegnare al lavoratore la comunicazione on line con risparmio di carta, tempo, spese e problemi.

Purtroppo – afferma la Coldiretti Puglia – si tratta di una modifica che complica e rallenta le grandi campagne di raccolta, con  il lavoro delle aziende già peraltro alle prese con grosse difficoltà a reperire manodopera disponibile e il balzo dei costi per materie prime ed energia per la guerra in Ucraina e con i cambiamenti climatici che, fra caldo africano siccità e grandine, stanno devastando le produzioni agricole con cali drammatici in Puglia del 45% per i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle, del 35-40% per il grano duro per la pasta, di oltre il 15% della frutta ustionata da temperature di 40 gradi, del 20% delle cozze, del 35% della produzione di miele e del 20% del pomodoro con gli agricoltori che hanno dovuto dire addio quest’anno in Puglia a 1 bottiglia di passata di pomodoro su 5, oltre al calo fino al 50% della produzione delle olive.

Quello di cui invece avrebbe bisogno il sistema agricolo – conclude Coldiretti – sono misure concrete per ridurre, e non aumentare, la burocrazia e contenere il costo del lavoro con una radicale semplificazione che possa garantire flessibilità e tempestività di un lavoro legato all’andamento climatico sempre più bizzarro.

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