Lavori Teatro Comunale, l’opposizione invoca chiarimenti
Uno dei punti più caldi discussi nello scorso Consiglio Comunale è quello relativo ai chiarimenti invocati dall’opposizione a proposito dei lavori di ristrutturazione del Teatro Comunale, avviati lo scorso marzo dopo la presentazione del progetto in conferenza stampa.
Il fatto
L’associazione “Tra il dire e il fare”, che gestisce il Teatro Comunale di Ruvo di Puglia in base a un contratto di concessione quinquennale (marzo 2015 – marzo 2021), decide di aderire all’avviso pubblico regionale dell’8 novembre 2016 Azione 3.4 “Interventi di sostegno alle imprese delle filiere culturali, turistiche, spettacolo (teatro, musica e danza)”, finalizzato alla valorizzazione di teatri e altri pubblico spettacolo dal vivo.
Con delibera n. 85 del 27 marzo 2017 la Giunta Comunale, esprimendo parere favorevole alla partecipazione del progetto, trattandosi di immobile comunale e costituisce un’associazione temporanea di scopo con l’associazione, assumendo a proprio carico un impegno finanziario pari a 260mila euro e concedendo il prolungamento della concessione sino al quinto anno successivo alla data di conclusione della ristrutturazione.
La Regione ammette il progetto, il cui costo complessivo è pari a 740mila euro, cofinanziandolo per un importo pari a 480mila euro; inoltre la stessa chiede all’associazione di verificare se è in grado di sostenere gli impegni finanziari non coperti dal contributo regionale, in coerenza con il Regolamento UE 651/2014 adottato dalla Commissione Europea in data 17 giugno 2014 che pone come tetto massimo di finanziamento pubblico il limite dell’80% del costo complessivo dell’intervento. L’associazione garantisce di poter coprire le spese con un cofinanziamento pari a 260mila euro di cui 148mila a totale carico della stessa e 112mila euro a carico del Comune, come si legge nella d.G.C. 267 del 10 agosto 2018. Inoltre, dato che il teatro sarà chiuso per circa un anno, date le attività di sgombero e di riallocazione della strumentazione presso altre sedi, tra cui l’ex biblioteca comunale di Largo Le Croci, l’associazione sarà esposta a incertezza finanziaria per cui con delibera n. 383 del 12 dicembre 2018 si riconosce all’associazione un contributo straordinario ed eccezionale pari a 150mila euro, suddiviso in tre tranche annuali da 50mila: di esse, quelle relative al 2018 e 2019 sono state già erogate.
La discussione
Un sintetico excursus storico-documentale è svolto dal consigliere Antonello Paparella (Forza Italia), primo firmatario dell’ordine del giorno. Paparella cita i dati indicati nel Piano Economico Finanziario presentato dall’associazione, per cui si prevede dal 2020 al 2026 una perdita totale di 762mila euro e che, sempre nello stesso periodo, il difficile raggiungimento del pareggio di bilancio: il consigliere si chiede come farà l’associazione a gestire un teatro ristrutturato, su questi presupposti. Solleva dubbi sull’opportunità che sia stata la Giunta, organo politico, a effettuare una valutazione di congruità, per questo chiede che sia presentata la relativa relazione.
Il consigliere Piero Paparella (Noi con l’Italia) sottolinea la mancata attivazione della procedura di gara a evidenza pubblica per la ristrutturazione: gli fa eco il consigliere Orazio Saulle (Forza Italia) per il quale il cofinanziamento comunale presuppone il rispetto delle norme sugli appalti pubblici: sia fatta chiarezza. La consigliera Mariatiziana Rutigliani (Forza Italia), ribadendo la necessità di affidare i lavori mediante gara a evidenza pubblica, si chiede perché affidare la gestione del Teatro Comunale a un’associazione che, nel business plan, dichiara di non essere in grado di sostenere l’autofinanziamento di 148.000 euro. Perché costituire un’ATS con questa associazione, quindi? Inoltre, l’opposizione si chiede perché non dimostrare la stessa sensibilità nei confronti di altre associazioni, soprattutto sportive.
Il sindaco Pasquale Chieco replica che destinatari del bando sono i gestori di residenze teatrali forniti di codice ATECO e l’associazione “Tra il dire e il fare”, che opera da vent’anni nel territorio ruvese e non solo, ha tali requisiti. Inoltre, l’associazione si impegna a valorizzare un bene comunale, appartenente a tutti i ruvesi. I 150mila euro, poi, sono erogati per consentire all’associazione “Tra il dire e il fare” per consentirle di affrontare con serenità il periodo intercorrente tra la chiusura per i lavori del teatro e la sua riapertura; di sostenere le incombenze per la fase di start up. Un supporto necessario per consentire all’associazione che ha fondato la Compagnia “La luna nel letto” di continuare a svolgere la propria attività sul territorio, compresi anche i laboratori, e di proseguire nel progetto “Heroes”, svolto in ATS con il CREST di Taranto al quale è stato riconosciuto un contributo pari a 947.770,87 euro avendo partecipato all’avviso pubblico regionale iniziative progettuali riguardanti lo Spettacolo dal Vivo e le residenze artistiche” (D.D. n. 95/2017 successivamente modificato ed integrato con la D.D. n. 187/ 2017) – PATTO PER LA PUGLIA ̶ FSC 2014-2020. Inoltre il contributo servirà alla stessa per affrontare la fase di start up.
Il consigliere Saulle, riprendendo quanto espresso da Rutigliani, solleva dubbi sulla procedura seguita circa la concessione della gestione: il bando si riferisce a gestori di teatro in senso lato: non sarebbe stato opportuno, quindi, indire una gara pubblica per selezionare un’associazione, un ente in grado di gestire con maggiore efficienza il teatro, visto che si prevedono perdite da parte dell’attuale associazione?
La consigliera Irene Turturo (App Dem) replica sostenendo che visto che a Ruvo di Puglia c’è una residenza teatrale, c’è un’associazione ruvese che gestisce il Teatro, è naturale che il Comune abbia accettato la proposta e abbia deciso di costituire con la stessa un’ATS.. Inoltre, nell’allegato B del bando regionale si legge che il destinatario deve essere il gestore attuale dell’immobile interessato perché non bisogna dimenticare che si tratta di un investimento infrastrutturale. La gara sarebbe stata opportuna solo in mancanza di un ente gestore.
Aggiunge l’assessora alla Cultura Monica Filograno che si tratta di un progetto che si sta seguendo sin dal 2016: un lavoro duro, teso anche a garantire che la gestione rimanga nelle mani di un’associazione locale. Ma la cosa più importante è che ci sono stati regolari e costanti contatti con la Regione le cui richieste di documentazione sono state fornite.
In fondo, si sottolinea, si sta lavorando per valorizzare un bene della città, di tutti i ruvesi.