L’ASSOCIAZIONE CULTURALE TRADIZIONI DI FUOCO: “LE TRADIZIONI NON SI TOCCANO”
L’Associazione Culturale Tradizioni di Fuoco interviene sulla fervente polemica che si è innescata sui social in questi ultimi giorni. Al centro il famoso “luci sì, botti no”, decretato dall’amministrazione comunale a partire dalla Festa della Candelora e proseguita con la Festa di San Biagio e che potrebbe proseguire con il “silenziamento” della Quarantana.
L’associazione si propone di perseguire esclusivamente finalità di solidarietà sociale; cura e persegue le attività di promozione della cultura e dell’arte e di tutela, promozione e valorizzazione delle cose di interesse artistico e storico ed in particolare della tradizione storica dell’arte dei fuochi pirotecnici.
Ecco quanto hanno dichiarato in una nota: “A volte “alcune” “persone”, non si rendono conto di ciò che fanno. Vietare l’ esecuzione di spettacoli pirotecnici è contro producente per moltissimi aspetti. Premettendo il fatto che l’ Arte Pirotecnica Italiana è normata da una legislazione fra le più fiscali del mondo civile, e che ogni artificio è regolato dal T.U.L.P.S. e quindi ha passato tutte le verifiche da parte di organi del settore, compreso il “MINISTERO”, non vediamo il motivo reale per cui si devono negare gli svolgimenti di quest’ ultimi. Dietro ogni spettacolo pirotecnico, non per ultimo, c’è un indotto che: paga le tasse; sfama centinaia di famiglie; incrementa il turismo e cosa più importante CREA FELICITA’ E GIOIA.
Chiaramente noi parliamo di: ARTIFICI OMOLOGATI; PIROTECNICI RICONOSCIUTI DALLE VARIE ATTESTAZIONI”.
Concludono con un “difendiamo le tradizioni”.