L'ASSOCIAZIONE CULTURALE "LA MANCHA" PRESENTA LA PROIEZIONE ODIERNA DEL FILM "IN QUESTO MONDO LIBERO"
L’associazione culturale “La Mancha” presenta la proiezione odierna del film “In questo mondo libero”.
PELLICOLE MIGRANTI è un ciclo di proiezioni ed incontri promosso dall’associazione culturale “La Mancha” di Ruvo di Puglia, all’interno del calendario di EVOLUZIONI, manifestazione culturale promossa dal Comune di Ruvo di Puglia e dal Giovani Idee forum, che a partire dal 05 Settembre ci accompagnerà ogni lunedì, per l’intero mese di settembre. Tutti gli appuntamenti si terranno presso il centro interculturale per i migranti di Via Romanello (alle spalle del comando di Polizia Municipale).
Dopo il primo appuntamento, che ha visto una grande partecipazione all’incontro con Leonardo Plamisano ed alla proiezione del primo film in programma, LUNEDì 12 settembre è la volta del secondo incontro della rassegna. A partire dalle ore 20, sarà proiettato il film “In questo mondo libero” (It’s a free world) di Ken Loach.
Sinossi: Angie è una giovane donna divorziata con un figlio undicenne, Jamie, che vive con i nonni. Licenziata in tronco da un’agenzia per cui procurava manodopera proveniente dai paesi dell’Est, Angie decide di mettersi in proprio. Insieme all’amica Rose crea un’agenzia di reclutamento che gestiranno in coppia. Il confronto con la realtà dell’immigrazione, clandestina e non, le imporrà delle scelte che non andranno tutte nella stessa direzione.
Ken Loach è un regista che si potrebbe definire ‘necessario’. Necessario perché a ogni film (sia che parli di Glasgow, di Irlanda o di Spagna nella guerra civile) ci ricorda che questo mondo, il nostro mondo occidentale, non è il paradiso ma, a differenza di altri che accettanno ciò come un dato di fatto ineludibile, lui pensa che qualcosa si possa fare. L’ “I care/Mi riguarda” di kennediana memoria è per lui un imperativo categorico a cui va data attuazione.
La quasi debuttante Kierston Wareing gli offre un valido aiuto sfaccettando il suo personaggio e offrendogli quelle variazioni dal positivo al negativo che spingono lo spettatore ad alternare adesione e repulsione nei suoi confronti.
Loach afferma: “Lo sfruttamento è cosa nota a tutti. Quindi non si tratta di una novità. La cosa che ci interessa di più è sfidare la convinzione secondo la quale la spregiudicatezza imprenditoriale è l’unico modo in cui la società può progredire; l’idea che tutto sia merce di scambio, che l’economia debba essere pura competizione, totalmente orientata al marketing e che questo è il modo in cui dovremmo vivere. Ricorrendo allo sfruttamento e producendo mostri”.
Migrare è l’atto principe della vita perché vede come suoi protagonisti la quasi interezza delle specie presenti sul pianeta. Non fa eccezione l’uomo che, sin dalle origini, si è contraddistinto per la sua propensione alla ricerca di terre floride e di migliori condizioni di vita. Questo tratto che lega il migrare all’esperienza stessa della vita pone non poche difficoltà quando si pensa la migrazione, quando su di essa si vogliano promuovere degli incontri. Non basta raccontare storie di migrazione con le svariate problematiche annesse per comprendere l’atto del migrare e dare il via ad una riflessione su di esso. Comprendere la migrazione, o meglio le migrazioni, significa fare esperienza di vissuti. Avvicinarsi alla comprensione dell’imponderabile che ogni migrazione porta con sé, alla comprensione di quella ricerca di una possibilità impossibile, di quella speranza, che i migranti intraprendono ogni qualvolta solcano strade e mari. Le migrazioni con le loro molteplicità d’esperienze fanno un dono al pensiero e gli consentono di rimettersi in moto.
La rassegna “pellicole migranti” nasce dall’esigenza/pretesa di pensare le migrazioni attraverso l’incontro con le esperienze dei migranti. Solo la settima arte con la sua magia riesce a restituirci il senso di queste esperienze capaci di mobilitare il pensiero.