L’Assessora Domenica Montaruli al mondo del sociale ruvese: “Aspiriamo a una Ruvo di Puglia migliore facendo rete e accogliendo le fragilità!”
Ruvo di Puglia deve trasformarsi in una comunità “antifragile”, che fa sistema, rete, se vuole diventare migliore di prima, se vuole addirittura superare la grandezza dei tempi d’oro.
L’antifragilità è un concetto che l’Assessora alla Culitura Monica Filograno ha richiamato, citando Nassim Taleb, nel corso dell’ incontro che si è svolto ieri, a Palazzo Caputi, tra l’Assessora alle Politiche Sociali Domenica Montaruli, per tutti Monica, e tutte le componenti del “mondo del sociale” ruvese.
I presenti sono entrati in contatto con una nuova visione di associazionismo a favore del prossimo. Perché, occorre scrivere la verità, spesso personalismi, piccole rivalità, un sottile compiacimento nel reputarsi gli unici in grado di risolvere o alleviare i problemi sociali che attanagliano la nostra città, hanno inquinato il grande operato che pure è posto in essere.
“Molte associazioni giocano in solitaria, non c’è tendenza a fare sistema, a coordinarsi e se manca sinergia non si va da nessuna parte” ha, infatti, sottolineato il sindaco Pasquale Chieco, presente all’incontro. E l’esempio migliore di sinergia, del “fare gioco di squadra” proviene proprio da chi amministra Ruvo di Puglia da qualche mese.
Monica Montaruli e Monica Filograno lavorano insieme, discutono, si scambiano idee, opinioni, non considerano i loro assessorati scompartimenti a tenuta stagna. Il loro lavoro è proteso a raggiungere il bene comunitario, il bene collettivo che diventa sommatoria del benessere individuale. E l’individuo sta bene se è posto nelle condizioni di manifestare la propria personalità attraverso il lavoro e la cultura. In tal modo si raggiunge il primato del bene comune e quello del bene individuale, i due principi cardine del codice deontologico degli assistenti sociali, come ricorda Monica Montaruli.
La sofferenza non può più essere vissuta a livello intimistico ma deve assumere una dimensione collettiva. A Ruvo di Puglia ci sono molte famiglie che vivono in situazioni di sofferenza e Pasquale Chieco ha dichiarato che dai quotidiani incontri con queste realtà ne esce quasi debilitato e per la gravità di alcune di esse e per l’impotenza a risolverle a causa dell’esiguità delle risorse destinate al “welfare”, per il quale le spese non sono obbligatorie e, quindi, sono le prime ad essere “aggredite” dalla spending review.
Ed è per questa ragione che si rende necessaria una stretta e sinergica collaborazione tre le associazioni operanti nel welfare. Si deve uscire da una sorta di “immobilismo frenetico”, come sostiene Montaruli, cioè uscire da quello stato in cui le realtà associative operano attivamente, si danno da fare ma, vuoi per i particolarismi, vuoi per altro, alla fine si raggiungono risultati di gran lunga inferiori rispetto a quelli che si otterrebbero se ci fosse una maggiore cooperazione.
Ecco, bisogna re – imparare ad avere delle aspirazioni a una società migliore, vera base delle democrazie, prosegue la giovane Assessora alle Politiche Sociali, citando l’antropologo Arjun Appadurai, e una società migliore è quella dove vige la collaborazione tra cittadini e tra cittadini e istituzioni. Una società migliore è, dunque, quella dove esiste il civismo attivo.
E’ necessario coinvolgere i più fragili, che possono essere risorse preziose, perché ogni individuo ha dei talenti a cui deve essere garantita la possibilità di fruttare, di svilupparsi. E non sono considerazioni pseudo motivazionali.
“Dobbiamo raggiungere un grado di resilienza politica e sociale, cioè essere capaci di accettare le difficoltà, di adeguarvisi e resistervi, ma con la consapevolezza di divenire migliori. Ciò avviene se considereremo le fragilità come risorse, ricchezze e opportunità. Singolari ma valide” ribadisce Monica Filograno.
Monica Montaruli fa, poi, delle proposte.
Invita le associazioni a sensibilizzare sul tema del Reddito di dignità e l’incontro di oggi, 1° settembre, con gli imprenditori, i commercianti è teso a coinvolgere una parte della cittadinanza nel welfare di comunità, attraverso l’inclusione di coloro che sono a rischio di emarginazione, per qualsiasi motivo: non dimentichiamo che il Red è rivolto anche a chi, poco tempo fa, aveva un lavoro, perso con la crisi. Bisogna superare pregiudizi ed essere pronti a tendere una mano.
Poi, il 2 ottobre, Ruvo di Puglia sarà l’ultima tappa del “Giro d’Italia in Vespa – L’autismo sale in Vespa” con il patrocinio del Vespa Club Italia e del Vespa World Club, promosso dall’Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici: sarebbe magnifico se si creasse un evento che coinvolgesse i bambini diversamente abili che non hanno potuto godere del soggiorno estivo per mancanza di fondi. Non solo. Monica Montaruli ha progetti ambiziosi, quale quello, ad esempio, di creare un gemellaggio tra le associazioni di altri paesi con quelle ruvesi, associazioni fondate sul mutuo soccorso a famiglie che vivono quotidianamente la disabilità e che troverebbero giovamento dal confronto con chi vive la stessa realtà.
Ultima cosa, ma non meno importante: la Giunta Chieco farà un giro per Ruvo di Puglia, una passeggiata ricognitiva per valutare l’accessibilità della città, per valutare cioè se i monumenti, le vie, gli edifici pubblici sono facilmente raggiungibili e accessibili alle persone diversamente abili. E avranno una guida di eccezione: la signora Daniela Mazzone che vive sulla sua pelle quelle che sono le criticità di Ruvo di Puglia per chi vive la diversabilità.
“Una cosa resiliente resiste agli shock ma rimane la stessa di prima: l’antifragile dà luogo a una cosa migliore.
Questa proprietà sottende tutto quanto cambia nel tempo: l’evoluzione, la cultura, le idee, le rivoluzioni, i sistemi politici, l’innovazione tecnologica, il successo culturale ed economico, la sopravvivenza delle organizzazioni” scrive Nassim Taleb.
Ecco perché Ruvo di Puglia deve fare rete, deve diventare antifragile accogliendo le fragilità. Per essere migliore.