Una contribuente: "L’Asipu non risponde e non informa correttamente"
Giunge in redazione una mail di una contribuente ruvese che è arrabbiata per alcuni disservizi da parte dell’Asipu che cura la raccolta porta a porta a Ruvo di Puglia.
Ci scrive la signora Maria: “Abbiamo un’attività e come tutti i commercianti pensavamo, io e mio marito, che l’Asipu ci portasse a destinazione tutto l’occorrente per poter fare la raccolta differenziata. Macchè. Quindi ho deciso di chiamare il numero mobile che si trova su tutti i volantini e haimè, dopo diverse chiamate, nessuna risposta. Avendo eliminato i bidoni dalla mia zona, sono stata costretta a rivolgermi presso il punto di raccolta e, anche qua, un buco nell’acqua. Il signore addetto alla distribuzione di buste e controllo dei rifiuti speciali mi sottolinea di rivolgermi presso il deposito Asipu per poter prenotarsi per ricevere i bidoni.
E qui comincia un’altra odissea. Per prima cosa le impiegate si dimostrano poco informate (si chiedono tra di loro le risposte da darmi ed addirittura chiedono ad altri operatori come comportarsi) e alquanto acide dopo le mie richieste. Chiedo come mai non rispondessero al telefono indicato in brochure e mi viene risposto che non possono stare sempre a rispondere al telefono e dulcis in fundo un operatore mi dice che i bidoni dovrei portarmeli con la mia macchina. Gli spiego che è piccola e lui mi dice di venire con una vettura adeguata al trasporto degli stessi.“
Continua la signora Maria: “A quel punto sono stata costretta a chiamare mio marito che avendo un camioncino poteva caricarsi i bidoni e portarli presso la nostra attività.”
Termina: “Chiedo: come mai non esiste comunicazione per come ritirare i bidoni da parte di questa società che presumo prenda un bel po’ di soldini dall’amministrazione? Come mai ci sono lavoratori e lavoratrici tutti di una città limitrofa quando a Ruvo ci sono tantissimi disoccupati? Pongo l’ultima e la più importante delle questioni: come mai nessun organo di questa amministrazione, che tanto ci fa pagare per la raccolta differenziata, non si degna di un controllo di come vanno le cose?”
Non si meravigli, Signora Maria: l’essenziale non è più offrire un servizio adeguato, ma tagliare i costi al massimo. In passato, l’addetto che l’ha accolta al deposito non sarebbe stato lo stesso messo a rispondere al numero verde, giacché è di tutta evidenza che una cosa preclude l’altra: ma in tempi di crisi conclamata, quale ente pagherebbe una persona solamente per stare in attesa di una telefonata che potrebbe anche non arrivare? Si rassegni, ormai ci toccano solo nozze a base di fichi secchi.