Cultura

L’anteprima di “Notturni” corona la presentazione del “Talos Festival 2018”

L’anteprima- prova generale di Notturni, performance coreografica curata da Giulio De Leo della Compagnia “Menhir” con le allieve dell’Università della Terza Età e un gruppo di bambine, è stata la chiusa poetica alla conferenza stampa di presentazione del Talos Festival 2018, giovedì scorso, nel chiostro dell’ex Convento dei Domenicani – Pinacoteca Comunale, a Ruvo di Puglia.

Biancovestite, adornate di monili aurei, dalle finestre del piano superiore dell’ex Convento le donne hanno dato vita a rituali millenari di bellezza, incarnando le minute ed eteree figure femminili dipinte sui vasi e su lekytha, boccette di oli essenziali, conservati nel Museo Jatta di Ruvo di Puglia. Una performance che trova compimento nel singolare invito finale  che non tradisce lo spirito di follia proprio del Talos Festival. Colonna sonora di Notturni saranno le musiche del trio composto da Livio Minafra (pianoforte), dall’austriaco Roland Neffe (vibrafono e marimba), dal francesce Michel Godard (tuba e serpentone).

Notturni è una delle performance coreografiche (le altre sono Arcipelago; Giardini familiari; Passionale) a cui hanno partecipato non professionisti e che animeranno il Talos  Festival (In the middle  è il progetto coreografico per professionisti curato dalla coreografa finlandese Sanna Myllylahti), dal 1° al 9 settembre.

Si consolida, così, nella interazione con altre espressioni artistiche il festival jazz fondato, nel 1993, da Pino Minafra, direttore artistico, che ha ricordato come abbia avuto il coraggio di scagliare un sasso nel Pantano culturale ruvese con la melodia, la ricerca e la follia, dando vita a un progetto che mira a diffondere la musica dalle origini afroamericane nella terra che anticamente ebbe floridi contatti con la Grecia e i territori della Magna Grecia.  D’altronde il Festival prende il nome dal gigante morente ritratto sul cratere attico conservato nel Museo Jatta e simboleggia la Bellezza di un territorio dalle molteplici potenzialità soffocate, spesso, dalla burocrazia. Per questo il Talos Festival è una «zattera piena di speranza» che troverà approdo solo nel porto sicuro della fondazione partecipata.

Della necessità di promuovere, valorizzare e dare attuazione a progetti radicati nel territorio, che creino circoli virtuosi e generativi di altre possibilità, di altre azioni a loro volta positive sono convinte l’assessora alla Cultura Monica Filograno e l’Amministrazione Comunale. Il Talos Festival è il punto in cui convergono le politiche culturali e  sociali e l’esempio sono stati alcuni laboratori della rassegna estiva Innesti i cui elaborati saranno installati nei punti principali della città durante la rassegna internazionale.

Un progetto in continua evoluzione, che è connesso e dialoga con terre lontane, è il Talos Festival per il co-direttore Livio Minafra il quale  ha presentato il ricco programma che parte dalla banda, intorno a cui è stato creato l’omonimo progetto, e confluisce in inedite sperimentazioni musicali.

Giulio De Leo, infine, ha parlato della stretta relazione tra la danza e il Talos Festival. La danza è sospensione del gesto che non deve avere necessariamente una finalità. E la sospensione vibra nel vaso di Talos, in Talos, il gigante che è colto dall’anonimo pittore nel suo pallore nell’attimo tra la vita e la morte. Nella danza, poi, ci si abbandona alla sana follia che pervade la rassegna e che lo stesso De Leo ha esortato a vivere, rivolgendosi agli allievi dei laboratori.

Il programma del Talos Festival 2018 è consultabile sul seguente sito: www.talosfestival.it

(Foto © Ruvesi.it)

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