LA VIA DEI PRESEPI: CHIESA DI SANTA LUCIA
Sulla scia di quanto promosso dalla Pro Loco di Ruvo di Puglia, ruvesi.it in collaborazione con “Kairos – Il Senso Sacro delle Cose” in Corso Piave, 15, hanno deciso di percorrere la via dei Presepi e ospitare le descrizioni e le foto di quanto realizzato nelle Chiese di Ruvo di Puglia. Cominciamo dalla Chiesa di Santa Lucia.
“A Dio che ci viene incontro nel Bambino Gesù, i pastori rispondono mettendosi in cammino verso di Lui, per un incontro di amore e di grato stupore. È proprio questo incontro tra Dio e i suoi figli, grazie a Gesù, a dar vita alla nostra religione, a costituire la sua singolare bellezza, che traspare in modo particolare nel presepe”. (Lett. Ap. Admirabile Signum, 5)
Nel nostro presepe abbiamo appunto voluto rappresentare il cammino degli umili, i pastori in modo particolare, un cammino che si fa “incontro di amore” come dice il Papa. Per questo la prima ad accorrere alla grotta è una signora popolana con in braccio suo figlio: è un incontro tra bambini sinonimo dell’incontro di Dio con l’uomo di ogni tempo. Nella grotta oltre le statuette della S. Famiglia, c’è un angelo in adorazione. A Natale è Dio che incontra l’uomo “discendendo dalle stelle”. Tutto converge verso la grotta in un movimento che è certamente centripeto. In chiesa, ai piedi dell’altare, troverete anche una natività più grande adagiata su due balle di fieno, segno del lavoro soprattutto degli agricoltori della Murgia: Il Signore nasce nella fatica di ogni giorno e lo si incontra nella sua Parola (per questo la natività è sotto l’ambone). Inoltre al centro dell’aula liturgica campeggia una riproduzione dell’ “Adorazione dei Pastori” di Lorenzo Lotto (1534) con la relativa spiegazione catechetica del dipinto. È lì a significare l’umanità del Cristo che nasce per morire e salvare l’uomo di sempre e così la nostra umanità viene redenta: è il motivo per cui accanto alla rappresentazione c’è una piccola scala, a significare questo “admirabile commercium” tra la nostra umanità e la sua divinità.
don Nicolò Tempesta