Sull’invasione di Covid-19 da vacanza in Sardegna si è parlato tanto. La gestione della situazione è stata completamente fallimentare, perchè affidarsi alla sola autosegnalazione senza imporre tamponi o quarantene è anello assai debole della catena di protezione verso zone ritenute “focolaio”. Il buon senso ha portato spesso all’autoisolamento fiduciario, che è ben altra cosa da quello domiciliato e obbligatorio.
La partita si è giocata sull’alzare il livello di guardia, la preoccupazione senza, però, evitare esposizioni anche mediatiche a chi ha deciso di trascorrere altrove le vacanze nel pieno rispetto delle regole.
Per quanto riguarda Ruvo di Puglia, Edoardo Ciliberti è uno dei pochi ad alzare la mano e a raccontare quanto gli è accaduto, senza risparmiare critiche al modo in cui la gente vive l’esperienza del Covid-19. Il positivo viene letteralmente demonizzato per poi avviare la caccia del “chi è il positivo di turno”. Niente di più sbagliato, perchè di Covid non ci si deve ammalare, ma può capitare di rimanere infetto proprio perchè si tratta di un nemico invisibile. L’interrogativo “come stai” Edoardo l’avrebbe ascoltato molto ben volentieri. “Ci tengo a tranquillizzare – scrive in una nota su facebook – tutte le anime inquiete che, nei giorni scorsi, si sono mobilitate per capire chi fosse il positivo, l’incosciente che qualcuno “manderebbe da dove è venuto”, che la persona in questione sono io”.
Edoardo trascorre con la sua famiglia le vacanze a Porto Rotondo. Quando arriva in quella zona, l’isola è totalmente covid free: “Come tutte le località turistiche, il rischio di contagio era alto e di questo ne sono sempre stato consapevole: fossi andato in Sardegna, Salento o Sicilia, la situazione non sarebbe stata diversa. Appena tornato (21 agosto), in anticipo rispetto al resto della famiglia, ho preferito chiamare il mio medico curante, persona fantastica e professionale, e dichiarare la mia provenienza, scegliendo autonomamente l’isolamento fiduciario. Da persona matura, quale mi ritengo di essere, vista la situazione che andava aggravandosi dai rientri dalla Costa Smeralda, ho preferito mettere la mia libertà in secondo piano e la salute degli altri al primo”.
“Sono passati alcuni giorni – racconta – e, dopo l’inesistenza di alcun contatto con l’ASL, ho dovuto eseguire un tampone in autonomia, nonostante fossi asintomatico, per definire la situazione. Come tutti ben sapete, l’esito è stato positivo e l’isolamento fiduciario si è trasformato in ISOLAMENTO DOMICILIARE per 14 giorni”.
Edoardo punta il dito contro coloro i quali hanno spalato fango su di lui: “Ora che sapete la storia e siete a conoscenza del mio stato di salute, credo che non abbiate di che preoccuparvi, perché stiamo parlando di preoccupazioni fondate, vero? Non avete cercato di infangare la mia persona e la mia famiglia, non avete fatto dichiarazioni poco intelligenti nei confronti dei miei familiari, no. Inoltre voglio ringraziarvi perché la vostra preoccupazione è stata sapere come stessi, visti i molti messaggi ricevuti, o forse non è così? Concludo, dopo avervi tediato abbastanza, con il ringraziare chi mi ha sostenuto con piccoli gesti. Sono tornato, o forse no, perché da oggi si apre un nuovo capitolo. Have a good day, my friends”.
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