La storia della settimana: Tecnoswitch, un futuro chiamato serie C
La Tecnoswitch New Volley Ruvo è ufficialmente in serie C. E’ semplice, attraverso la cronaca ed i freddi numeri, cristallizzare la qualità delle performance della compagine ruvese nella doppia sfida contro il Conversano: 3-1 all’andata e 3-0 al ritorno, due vittorie squillanti e perentorie.
Risulta, invece, molto più complesso addentrarsi in un racconto che abbracci tanto l’aspetto sportivo di questo irripetibile campionato quanto l’evoluzione psicologica di una squadra che si è scoperta vincente a seguito di un percorso di crescita progressivo ma inarrestabile.
Per comprendere cosa abbia permesso una tale ascesa nelle prestazioni dell’organico ruvese abbiamo voluto incontrare una nutrita delegazione della Tecnoswitch e il suo allenatore, Francesco Donato Incerti. Le ragazze ed il mister ci hanno raccontato tanti, interessanti, aneddoti che sono andati a comporre l’inatteso mosaico della promozione ruvese. Nella narrazione seguente cercheremo di far convergere al meglio i racconti dei protagonisti dell’impresa.
La Tecnoswitch New Volley Ruvo si affacciava alla nuova stagione con una condizione psicofisica molto complessa: la squadra, per la stragrande maggioranza composta di atlete non ruvesi, aveva raggiunto in extremis la salvezza nella passata stagione e ben tre giocatrici avevano subito la rottura del crociato. Dinnanzi ad una situazione simile, l’affiatamento tra le componenti del team faticava a decollare e, malgrado l’ingresso in squadra di nuovi elementi, ad inizio campionato la rosa contava solo nove atlete. E’, con ogni probabilità,in questa fase della stagione che mister Incerti posa la prima pietra del successo ruvese:
<< Sono arrivato in palestra il primo giorno di allenamenti e ho detto una cosa sola: dimenticate completamente il passato>>.
Con queste parole di cesura rispetto al difficile trascorso del giovane gruppo di ragazze che si trovava dinnanzi, Incerti ha cominciato a trasformare la mentalità di una squadra ferita ma desiderosa di rinascere.
Arrivano due sconfitte consecutive nelle prime due giornate di campionato. L’obiettivo fissato è la salvezza, ma un elemento deve essere chiaro: il gruppo deve lavorare con tranquillità, una gara alla volta.
<<Abbiamo aperto il campionato con due sconfitte di fila, alla terza giornata abbiamo riposato: è stato un inizio che mai ci avrebbe fatto pensare al raggiungimento di un simile traguardo al termine della stagione. Ho immediatamente detto alle ragazze di pensare alla salvezza, al raggiungimento dell’ultima piazza disponibile per i playoff. Poi, si sa, i playoff sono una lotteria: può accadere di tutto>>.
Nello spogliatoio si respira aria nuova. I successi non tardano ad arrivare, la stagione si incanala su binari positivi: il gruppo appare rigenerato.
Sonia de Lucia, opposto terlizzese classe ’89, inquadra così il cambiamento positivo che ha riguardato il gruppo:
<<Spesso, in passato, abbiamo vissuto in maniera molto meno marcata il concetto di squadra: tornavamo di corsa a casa, senza aver molta voglia di condividere il nostro tempo con le compagne. Quest’anno abbiamo, invece, passato molto tempo assieme, anche ad allenamento terminato>>.
E’ questo il primo concetto che la squadra sente di condividere: la nuova dimensione del rapporto umano venutosi a creare tra le componenti della rosa. Grazie ad alcune “regole non scritte” dello spogliatoio, le ragazze hanno imparato a conoscersi meglio, lasciando che il loro legame si consolidasse. Un fil rouge nelle relazioni umane che si è, poi, esteso alla compagine maschile.
Dania Delvino ,opposto bitontino classe 1990, ci tiene a tributare la propria gratitudine verso i membri del team maschile:
<<I ragazzi erano i nostri primi tifosi, non hanno fatto mancare la propria presenza sugli spalti e ci hanno anche aiutato dal punto di vista tecnico: spesso qualcuno di loro era presente ai nostri allenamenti e ci aiutava migliorare nella ricezione di battute e schiacciate più potenti>>.
Con un ambiente così solido alle proprie spalle, la Tecnoswitch ha potuto esprimere una pallavolo in continua crescita, mettendo in difficoltà sulle scelte anche mister Incerti, che sottolinea l’enorme qualità di tutte le componenti della rosa:
<<Volevano giocare tutte. Non c’era assolutamente una grande differenza tra titolari e riserve. Anche chi ha giocato meno si è allenato alla grande, favorendo la crescita delle titolari e mettendomi in difficoltà>>.
In un graduale crescendo, lo sfilacciato e poco convinto gruppo di inizio stagione ha lasciato il passo ad una squadra matura, che fondava i propri successi sulla sana competizione e sull’appoggio reciproco.
Quando chiedo alle ragazze quale fosse stato il momento in cui hanno sentito l’obiettivo come concreto e raggiungibile, la risposta è univoca, squillante e lascia comprendere quanto la mentalità dei piccoli passi instillata da mister Incerti ad inizio anno abbia attecchito.
Marinella Di Pierro, libero biscegliese classe ’96 e volto nuovo della squadra ruvese, esprime così la mentalità, volta all’assoluta focalizzazione di ciascuna gara, che caratterizzava la Tecnoswitch:
<<Non l’abbiamo mai sentito concreto. Abbiamo sempre pensato ad una partita per volta, senza fare calcoli>>.
Mister Incerti, però, ha trovato un momento ben chiaro in cui la squadra ha dimostrato tutto il proprio carattere:
<<La nettissima sconfitta con Bisceglie, squadra di categoria superiore, ha dato alle ragazze lo slancio decisivo. Avevamo due chances di giocarci i playoff e contro Conversano -squadra che aveva dominato l’altro girone- sono entrate in campo in maniera eccezionale. I primi due set della partita in casa sono i migliori set da noi disputati in questa stagione. La gara di ritorno, giocata in un palazzetto tanto prestigioso, un impianto in cui svettavano i traguardi raggiunti dalla pallamano di Conversano, ha dato prova di come le ragazze fossero concentrate e cariche. Tutto ciò è frutto di due settimane ininterrotte di allenamenti a livelli stratosferici, due settimane in cui era tangibile la voglia di ciascuna di loro di risultare decisiva nel raggiungimento di un simile traguardo>>.
Avere la forza di ripartire dopo la sconfitta più dura è una qualità propria solo alle grandi squadre. Le ragazze della Tecnoswitch hanno affrontato senza paura il doppio confronto e hanno raggiunto un obiettivo impensabile solo poche settimane fa, una doppia vittoria frutto del sacrificio di ciascuno dei membri della squadra ha profuso.
Annarita Capurso, laterale biscegliese classe ’92, reduce da un terribile infortunio, ha così definito le proprie sensazioni al momento del ritorno in campo, sensazioni che si allargavano, poi, a tutte le compagne scese in campo più di rado:
<<Quando una ragazza meno impiegata entrava in campo, non mutava assolutamente la concezione che la squadra aveva di sé: non sono mancati il rispetto del lavoro altrui e la consapevolezza di essere tutte sullo stesso livello, questo ci ha aiutato a non lasciarci andare. Nella passata stagione, piuttosto che darci man forte, ci siamo spesso danneggiate a vicenda e la squadra ne ha risentito>>.
Claudia Chiarulli, libero classe ’98 ed unica ruvese presente all’incontro ci tiene a specificare:
<<Il mister fa delle scelte, spesso difficili in primo luogo per lui: sarebbe stato controproducente dare vita a rivalità interne. Siamo amiche>>.
La squadra ha trovato per strada la propria arma più importante: l’amicizia. Grazie alla convergenza perfetta di talento, sacrificio, duro lavoro ed amicizia, questo affiatato gruppo di ragazze ha scritto una pagina importantissima ed indelebile nella storia dello sport ruvese.
L’esplosione di felicità che ha seguito la gara di Conversano, ha portato il gruppo ruvese a festeggiare in maniera molto particolare, riempendo i social di foto gioiose, trascinando alcune ragazze del team (ancora vestite) sotto la doccia e, ideando una maglietta che recasse la scritta “EccCiù!”, lo scherzoso motto del team. Inoltre, la riccissima laterale Martina Natalicchio ha promesso alle compagne che piastrerà i suoi capelli come tributo alla squadra per l’obiettivo raggiunto.
La promozione, frutto del lavoro di ciascun membro dello staff e della squadra, ha prodotto una grande ondata di gioia che si è allargata all’intera città.
Non è più un sogno: Ruvo, il tuo futuro è la serie C.