Religione

LA STORIA DEL CORTEO PROCESSIONALE DEI SS MISTERI

Ruvo di Puglia è uno dei pochi paesi pugliesi e, più in generale, del Meridione in cui la processione dei Misteri, che rievoca la passione di Gesù Cristo, si svolge con l’esclusiva presenza di una sola Confraternita, quale appunto quella del Carmine. E’ pur vero, però, che a fasi alterne si è potuto contare, nel trasporto delle sacre statue, anche sulla partecipazione di altri sodalizi.

Sino al 1876 le statue venivano portate in processione da squadre di portatori abituati a determinati lavori, come ad esempio la “carovana”, ovvero un gruppo composto da uomini impegnati a caricare e scaricare mercanzie di vario genere.
Tuttavia, diversi furono gli episodi spiacevoli che accaddero in quel periodo e che determinarono, quindi, dei cambiamenti importanti inerenti a chi dovesse portare a spalla le statue in processione.

Tra detti avvenimenti, l’abbandono del simulacro di Gesù Morto in via Schiavi da parte dei portatori, risentiti del rimprovero rivoltogli dal capo statua per il loro comportamento scorretto tenuto durante il corteo processionale. Altro episodio negativo è legato al simulacro di Gesù nell’Orto degli Ulivi nella cui bocca fu inserito dai portatori un sigaro acceso. Inoltre, in occasione di un restauro eseguito negli anni ’90, si scoprì che il vero volto del Cristo era stato prima bruciacchiato e, successivamente, coperto da una maschera in cartapesta.
Fu proprio per tali spregevoli accaduti che si decise, pertanto, di affidare ad altre Confraternite il compito di portare in processione alcuni simulacri.
Seguirono diversi accordi in tale senso. Il primo di essi, facente riferimento al riordino della processione dei Misteri della Passione di Cristo, fu firmato nel 1876 dal Vicario Generale della Curia Vescovile e indirizzato alle quattro Confraternite di Ruvo. Con tale atto si stabiliva, nello specifico, che ciascuna Confraternita avrebbe dovuto portare in processione due statue, a differenza di quella del Carmine a cui era assegnato un maggior numero di opere. A sorreggere il Cristo Morto, invece, erano chiamati i confratelli appartenenti a ciascuna congrega. Con la medesima nota della Curia Vescovile si stabiliva, altresì, in conformità col Santo Vangelo, l’ordine con cui le statue avrebbero dovuto sfilare per le vie della città. Ad aprire il corteo processionale vi erano le statue di Gesù in orazione, Gesù nell’Orto e San Pietro, portate a spalla dai confratelli della Confraternita del Carmine. A queste seguiva Gesù legato alla colonna ed Ecce Homo, portati dai confratelli della Purificazione Addolorata. Era la volta, poi, della Confraternita di San Rocco con le statue di Gesù con la croce al Calvario e la Veronica e di quella del Purgatorio
con Gesù Crocifisso e San Giovanni.
Dopo il simulacro dell’Addolorata, anch’essa portata dai confratelli del Carmine, l’ultima statua a sfilare era il Legno Santo, portata a spalla da due amministratori delle
congreghe e da quattro sacerdoti. A chiudere il corteo processionale, poi, l’asta e i paramenti sacri.
Diversi sono stati i mutamenti che hanno interessato, nel corso dei decenni, il numero delle statue portate in processione. Se sino a metà del ‘900 i simulacri erano 13, il loro numero andò, via via, sempre diminuendo, giungendo prima a 10 e poi a 8 con l’eliminazione delle statue di San Pietro, San Giovanni, la Veronica, l’asta e i paramenti sacri.
Durante la seconda guerra mondiale, poi, la processione dei SS Misteri non si tenne. Con ogni probabilità, il corteo processionale riprese nuovamente a sfilare per le vie del
paese nel 1946 con sole quattro statue, a causa della mancanza di confratelli. Esse erano Gesù Calvario, Gesù Morto, l’Addolorata e il Legno Santo.
Intorno agli anni ’50 vi fu un altro spiacevole episodio che riguardò il simulacro del Legno Santo. Mentre il corteo processionale percorreva Corso Giovanni Jatta, il castelletto che conteneva il legno, fatto di fiori di carta, si incendiò. Tuttavia, grazie al tempestivo intervento del Sig. Pasquale Iurilli, la teca in argento contenente la scheggia della Croce di Gesù fu salvata.
Altro episodio particolare si colloca temporalmente sul finire degli anni ’70, allorché il Priore in carica della Confraternita era il Sig. Vito Camerino. A causa delle condizioni meteo sfavorevoli, la processione dei Misteri fu spostata dal Venerdì Santo alle ore 05:00 del Sabato mattina. Nonostante il rinvio, però, giunti in Corso Carafa, precisamente nei pressi dell’attuale Comando della Polizia Municipale, un’improvvisa tempesta di neve costrinse il corteo processionale a rientrare velocemente nella Chiesa
del Carmine.
Situazione simile si verificò anche nel 1995 quando, a causa delle condizioni metereologiche avverse, la processione, con i soli simulacri di Gesù nell’Orto degli Ulivi
e Gesù alla Colonna, si tenne alle ore 05:00 del Sabato Santo.
Dagli anni ’90 in poi, si sono andate, via via, ripristinando le antiche tradizioni con l’aumento delle statue portate in processione che da 4 sono diventate nuovamente 9 con
l’aggiunta di Gesù all’Orto, Cristo alla Colonna, Gesù alla canna, Gesù Crocifisso e la Veronica.
Attualmente il corteo processionale del Venerdì Santo vede la partecipazione, oltre che della Confraternita delle

Carmine, anche di circa 500 portatori e un gran numero di devoti.

CENNI DI FEDE E STORIA

La statua lignea di Gesù al Calvario fu realizzata in tronco di ciliegio dallo scultore di Altamura, Filippo Altieri, nel 1674, sotto commissione della Confraternita del Carmine.
Diverse sono state le occasioni, specie nei momenti bui, in cui il popolo ruvese si è rivolto in ​preghiera nei confronti di Gesù al Calvario. Nei periodi di siccità, per esempio, il
simulacro veniva portato in processione penitenziale.
Anche le altre statue lignee che sfilano per le vie della città il Venerdì Santo sono state realizzate dell’Altieri, mentre la Sacra Scheggia della Croce di Cristo fu portata da Roma a
Ruvo da Carlo Marinelli e, successivamente, incastonata in una teca d’argento a forma di croce per poi essere consegnata, come attestato dall’Avv. Zaza, al primicerio Don Carlo Quatela in data 8 Marzo 1724.

Si ringrazia il Sig. Francesco Sparapano per le notizie fornite, nella speranza di ampliare la storia della processione dei SS Misteri nel prossimo futuro, affinché i giovani possano coltivare usi, costumi e tradizioni della nostra Città.

Michele Pellicani

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