Attualità

LA STORIA DI CONCETTA PELLEGRINI, LA “DOTTORESSA DELLE PIANTE” CON L’AMORE PER L’AGRICOLTURA

Quella che stiamo per raccontare è una storia molto bella, fatta di passione, di amore. Una continua sfida verso il coronamento di un sogno e un unico grande obiettivo: valorizzare l’agricoltura.

Concetta Pellegrini ha 25 anni e ha partecipato al 1° Graduation Day organizzato dall’Università degli Studi di Bari lo scorso 13 novembre. Laureata con 110 e lode in “Medicina delle Piante“, è molto apprezzata in Basilicata, regione nella quale lavora come Agronomo.
Per me questo – racconta Concetta – non è stato un semplice percorso di studio, ma un progresso continuo fatto di passione e dedizione completa verso l’agricoltura e la natura. Sono arrivata in seduta di laurea con la media del 30 (sia alla triennale che alla magistrale) ma non con fatica, non vedendo lo studio come un peso esoso, ma riscontrando in ogni esame l’opportunità per crescere, migliorarmi e essere, un giorno, importante per un settore trainante quale quello agricolo“.
Un amore per l’agricoltura che l’ha portata a una scalata da applausi: “Non ringrazio me stessa dei risultati raggiunti, ma solo la mia passione per il mio settore. È solo con la passione che si possono raggiungere importanti vette. Immagini quanto adesso sia difficile per una donna Agronomo riuscire nel mondo agricolo, ma il mio entusiasmo smisurato per l’agricoltura abbatte tutti questi pregiudizi“.

 

A testa alta in un mondo spesso taboo per le donne: “Ora lavoro in Basilicata, e gli agricoltori mi stimano tanto. La passione e lo studio costante sono capaci di rendere la persona utile nella comunità e per il mondo lavorativo in cui si opera“.
Ruvo ha dimenticato la sua origine agricola?No Ruvo non l’ha mai dimenticata, ha bisogno di riscoprirla e di rivalutarla, grazie anche alle nuove direttive comunitarie che puntano alla valorizzazione del mondo rurale e al ricambio generazionale in agricoltura, come prevede il nuovo PSR 2014-2020″.
Ma qual è il suo sogno da realizzare?Sogno di diventare utile per l’agricoltura. Sogno di risollevare un settore senza il quale la società non conoscerebbe tradizione, sussistenza e progresso. Sogno di essere un agronomo sempre pronto, in qualsiasi difficoltà sussista, ad aiutare le aziende e lo stesso settore. E penso di essere ad un buon punto di partenza”.
Il lavoro nobilita l’uomo, la terra va coltivata per provare a cambiare un mondo che spesso dimentica la sua origine e si fa del male da solo.
In bocca al lupo dottoressa!

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