Il concetto di infortunio è strettamente legato all’idea stessa di sport: sono due facce della stessa medaglia. Nel corso della passata stagione diverse pallavoliste della Tecnoswitch New Volley Ruvo hanno dovuto fronteggiare quest’amara verità. Tra il dicembre 2015 e il maggio 2016 son state ben tre le atlete che hanno subito infortunio di grossa entità: Antonella Cantatore, Annarita Capurso e MariaSara Beltempo si son trovate a vivere l’incubo della rottura di menisco e crociato. Questa settimana abbiamo deciso di raccontarvi la storia di Annarita Capurso, la giocatrice che -prima delle proprie compagne- è riuscita a tornare in campo dopo la rottura di menisco e crociato occorsale lo scorso 6 marzo nei primi minuti di una sfida di campionato. Operatasi lo scorso 1 luglio, Annarita è tornata in campo esattamente undici mesi dopo contro la New Volley Axia Barletta, realizzando sette punti nella bella vittoria ruvese e regalandoci una delle storie più belle di questo inizio di 2017. La pallavolista ci ha poi concesso una breve intervista, nella quale ci ha raccontato le sue emozioni inerenti all’infortunio, al ritorno in campo e al rapporto con la sua squadra. Prima di proseguire con l’intervista andiamo però a scoprire, in breve, chi è Annarita Capurso.
Annarita, laterale biscegliese classe ’92, cresce sportivamente nella propria città compiendo lì l’intera trafila delle giovanili e coltivando una forte passione per il Brasile. Un tratto distintivo trasmessole da suo padre, allenatore di Futsal che, portandola agli allenamenti della sua squadra, la fa entrare a contatto con la cultura dei suoi numerosi atleti sudamericani. Quest’attrazione per i colori verde-oro la porta ad imparare il portoghese da autodidatta e le vale i soprannomi di Ana e Jacque, quest’ultimo dovuto ad una somiglianza con la famosa laterale brasiliana Jacqueline. Tre anni fa, però, per motivi legati allo studio ed al lavoro, Annarita ha deciso di abbandonare la propria vita sportiva. Da buona brasiliana d’adozione però la saudade ha avuto la meglio e la giovane biscegliese ha deciso di rimettersi in gioco con la New Volley Tecnoswitch, società in cui si è immediatamente integrata alla perfezione, ricevendo anche da parte di una sua compagna, AnnaPaola D’Elia, la gentilezza di poter indossare la sua maglia preferita, la numero 10. Una gentilezza ricambiata in questa stagione, quando Annarita ha scelto la numero 1, quasi a voler simboleggiare un nuovo inizio dopo le difficoltà, la paura l’infortunio. Ecco, dunque, cosa ci ha raccontato la laterale biscegliese:
Sentite congratulazioni per un ritorno dopo un simile infortunio dopo tanto tempo. Sei stata subito molto efficiente. Avete un attacco dalla distribuzione armonica: sette punti dopo un infortunio simile sono un ottimo bottino. Qual è stata la sensazione provata dopo il primo punto, nel preciso istante in cui ti sei resa conto che l’incubo era finito e che eri tornata importante per la tua squadra?
Ho ripreso ad allenarmi gradualmente con le ragazze, a poco a poco ho ricominciato a fare le cose che facevo prima. Da quando mi sono operata ad oggi non ho minimamente mollato, ho sempre creduto di poter tornare in forma come prima, forse anche meglio. In realtà la costanza e il forte desiderio di tornare mi hanno aiutata e devo ammettere che nel momento del mio ingresso in campo ieri ho provato una sensazione indescrivibile. Durante questi mesi ho avuto la fortuna di essere circondata da una squadra di amiche sincere che non hanno mai smesso di credere in me e nel mio rientro. Allenamento dopo allenamento, ognuna di loro ha dato il proprio contributo affinché ogni mia paura lasciasse il posto al coraggio. E domenica, al mio ingresso, ho avuto la conferma di quanto io sia fortunata. Ammetto di essermi commossa, in silenzio e senza farlo notare troppo. Sentire il calore di amici e compagne di squadra, fuori e dentro il campo, mi ha reso felicissima. Per non parlare dei cori, degli applausi e delle urla di incitamento ad ogni mio punto. Anche le ragazze che non sono state convocate e hanno assistito alla partita e i ragazzi della squadra maschile mi hanno mostrato tutto il loro affetto. È davvero difficile descrivere come mi sono sentita…ho aspettato quel momento sin dal quando mi sono infortunata. Il mio primo pensiero, dopo il dolore lancinante di quel momento, è stato quello che sarei tornata a giocare, di qualunque cosa si trattasse. Dunque ci terrei a ringraziare davvero tutta la squadra, il mister ed il presidente per avermi concesso la possibilità di tornare appena ne ho avuto possibilità. Senza di loro, così come senza la mia famiglia, i miei parenti ed il mio fisioterapista non so se avrei mai avuto il coraggio di riprendere.
Facciamo un passo indietro. Come mai, quando hai scelto di tornare a giocare dopo la pausa dovuta allo studio ed al lavoro, hai scelto proprio Ruvo?
Ho sempre giocato a Bisceglie, il mio allenatore lì era Nicola Nuzzi che ha un rapporto di amicizia il nostro allenatore a Ruvo della scorsa stagione: Gianluca Aportone. Mister Aportone ha pensato di informarsi riguardo alcune giocatrici di Bisceglie e quindi siamo entrati in contatto attraverso Nuzzi. Lui mi ha spiegato che si trattava di un progetto che sarebbe andato incontro alle esigenze anche di chi, come me, lavorava. Quindi ho deciso di prendere in considerazione la proposta di Aportone, visto che sinceramente la pallavolo mi è mancata ogni singolo giorno, da quando avevo deciso di smettere. Una volta qui, ho visto che il gruppo era bello, conoscevo anche un paio di giocatrici che hanno giocato con me a Bisceglie anni fa e quindi mi sono “rimessa in gioco”
E devo dire che ho avuto grandi soddisfazioni e ho conosciuto persone bellissime, anche fuori dal campo.
Alla luce del vostro meraviglioso rapporto fuori dal campo e dei risultati positivi di questa stagione, quali sono i vostri obiettivi? Ci credete al sogno promozione?
Quest’anno la squadra è ancora più unita e sono stati fatti passi da gigante. Onestamente, viste le difficoltà che ci sono state l’anno scorso e qualche incomprensione interna, non credevo che questa stagione sarebbe stata così soddisfacente. E devo ammettere che è anche merito dell’allenatore Donato Incerti. Quest’anno si percepisce maggiore serenità, durante gli allenamenti e durante le partite. Quindi si, perché non credere in questo sogno?
Le possibilità ci sono tutte. Basta crederci, continuare così, puntare a grandi obiettivi ma restando comunque umili. Consapevoli che si può sempre migliorare, in tutto.
Ringraziamo caldamente Annarita Capurso per il tempo gentilmente concessoci e le auguriamo di proseguire nella sua favola, risultando importante nella corsa play-off del Ruvo, ed ergendosi ad esempio per le sue compagne che hanno subito la stessa sfortunata sorte. Tornare più forti si può, Annarita ce lo insegna.
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