“La Semmona Sande a Rìuve”, l’umanità ruvese delle Sacre Statue nell’opera di Pietro Stragapede
«A tutti i confratelli, custodi silenziosi di riti, memorie, valori».
E’ la dedica che compare in “La Semmona Sande a Rìuve” (CLS Pegasus Edizioni) di Pietro Stragapede, autore vernacolare ruvese, il quale in sei componimenti poetici ha racchiuso la religiosità, la devozione, il sentimento dei ruvesi durante i riti della Settimana Santa.
Confratello è l’uomo, ritratto dal Maestro Domenico Cantatore in “Processione”, che compare sulla copertina del libretto presentato ieri, nella Casa della Cultura-Palazzo Caputi, dallo stesso Stragapede in un incontro pubblico moderato, con finezza, dalla professoressa Rita Leone, docente del Liceo Scientifico “O. Tedone” di Ruvo di Puglia, nel quale sono intervenuti l’assessora alla Cultura Monica Filograno, che ha scritto la prefazione alla piccola raccolta, il presidente regionale UNPLI Rocco Lauciello e il sindaco Pasquale Chieco.
Il confratello dal volto scavato e arso dal sole, con la fronte abbandonata alla Croce che porta in processione è «la cifra, la chiave di lettura di queste poesie di Pietro Stragapede» commenta Leone «ed esprime la religiosità semplice e autentica dei ruvesi».
Religiosità che anima non solo i credenti ma anche i non credenti, i quali seguono la religione dei valori universali di amore, giustizia, pace.
«Noi non possiamo non dirci cristiani» ricorda Stragapede citando Benedetto Croce proprio per sottolineare l’universalità di determinati valori, che prescindono dall’appartenenza a un credo.
Ma anche la natura murgiana partecipa del Mistero e della Bellezza della Settimana Santa ruvese, come è espresso nella lirica “La Crausce”, letta in apertura e ne “La Maduonne du vinde”, facente parte della raccolta e dedicata alla processione della “Desolata”, dove il vento entra nella Chiesa di San Domenico, che custodisce la statua, e si fa carico di una parte del dolore provocato dalla “spada che trafigge il cuore” di Maria. Un dolore che urla, poi, per tutta la giornata del Venerdì di Passione, per le strade della città.
I sei componimenti poetici, uno per ogni processione che scandisce la Settimana Santa rubastina, sono corredati da una traduzione in lingua italiana e dalle foto delle suggestive statue sacre. Essi rivestono la Madonna, i Santi, Cristo del pudore e dell’anima dei ruvesi. “Duoppe la Precessiaune” vede un Cristo al Calvario, riposto nella sua nicchia alla Chiesa del Carmine, che pensa ai ruvesi e alle loro invocazioni, preghiere, ringraziamenti che “u fascene sendèie/ mène Criste/ e cchiù uomene/le duonne la cèrtièzze/ca nan è na statue/ma nu attone”.
Ne “Le Precessiaune de la Piètò”, il volto di Maria è il volto delle donne di ogni tempo che piangono i figli uccisi nelle guerre. Solo le donne dovrebbero seguire la statua della Pietà “peccè nesciune/capisce u delaure/ de la Mamme/cume ci è mamme”. E’ la voce ruvida di Stragapede che incarna, durante la serata, questo dolore e il pudico silenzio dei ruvesi, leit motiv dei cinque componimenti, tranne l’ultimo “E’ Resuorte”, con i suoi toni gioiosi.
Il ritornello di quest’ultimo componimento è letto da quattro “coristi” di eccezione: il sindaco Chieco, il signor Michele Berardi, il presidente UNPLI Rocco Lauciello e il professor Onofrio Caputi Jambrenghi.
L’assessora Filograno si dichiara «orgogliosa di aver scritto la prefazione a questo libro, che contiene componimenti poetici bellissimi, scritti in una lingua che non so leggere ma riesco a comprendere perfettamente. In questa raccolta emergono figure di donne straordinarie , depositarie del dolore e della sofferenza che nascondono agli altri».
Il presidente Unpli Lauciello ha aggiunto che la presentazione di questo libro, a cui la Pro Loco e il Comune di Ruvo di Puglia hanno dato il patrocinio, si inserisce nella mission «di valorizzazione e tutela del patrimonio linguistico locale che è parte dell’identità di un popolo, come anche i riti della Settimana Santa presentati la scorsa settimana in un incontro con le Pro Loco dell’Area Territoriale della Peucetia Nord».
«Mi ha colpito» sottolinea, infine, il sindaco Chieco «l’immagine delle gocce di cera che diventano lacrime di mamme in pena nella poesia “Duoppe la Precessiaune”. Il messaggio di questa sera è quello di dare senso alle cose che facciamo: queste poesie consentono di recuperare le nostre radici per crescere e progredire ulteriormente».
L’incontro termina con due “perle” donate da Stragapede: la visione e la lettura di due liriche “Na vausce”, dedicata al Crocifisso antico conservato nella Chiesa di San Michele Arcangelo e “L’Alta Mamme”, dedicato alla propria madre e alla Madonna. In queste due liriche, la voce del poeta è accompagnata dalle immagini realizzate da Pasquale Tedone e dalle musiche eseguite dal Maestro Gennaro Sibilano.
“La Semmona Sande a Rìuve” è disponibile, gratuitamente, presso l’Ufficio IAT a Ruvo di Puglia, in Via Veneto 48.