Politica

LA RUVO SOTTO IL CARDONCELLO SECONDO COSIMO SCHINAIA

Cosimo Schinaia, referente di “Azione Popolare per Ruvo” ed ex candidato alla carica di sindaco alle ultime amministrative, traccia un bilancio politico di una Ruvo ormai sotto al “cardoncello”, visto l’avvicinarsi della Sagra più importante della città.

C’erano tutte le avvisaglie durante la campagna elettorale amministrativa del 2016. Dietro il finto scontro tra sinistra e destra c’era l’affare Pug e il buco amministrativo legato alle cooperative. L’amministrazione uscente aveva portato a casa l’unanimità sul Piano Urbanistico Generale unendo le mire del satrapo locale accanto ad una visione urbanistica sfrontata con grave danno della comunità ruvese. L’elezione di Pasquale Chieco è stata vista come continuità della vecchia gestione per taluni o della solita sinistra per altri“.

Sindaco salvo finora.A quasi 28 mesi – afferma – dall’insediamento dell’Amministrazione Chieco, nel mese del cardoncello, registriamo che il soldato Chieco/Ryan si è salvato finora da solo, mostrando autonomia e competenza, per quanto si potrebbe tuttavia analizzare il suo operato alla luce delle esperienze nazionali del vecchio PCI con la cultura associativa e di filtro politico più vicino alla setta che ad un partito o movimento di massa. Ma il suo operato è ineccepibile ad oggi per tenacia, presenza, dirittura morale, insofferenza a ricatti e strumentalizzazioni. E’ il resto che frana. La sinistra nel suo complesso non ha una “Idea di citta’” e la cosiddetta opposizione esprime in modo peggiore questo vuoto, abbarbicandosi ad interessi privati, tutele di chi meriterebbe essere analizzato per conflitto di interessi, ricerca di ruoli che non ha perché non ha cultura di opposizione che prevede una visione alternativa globale della gestione pubblica, mentre indugia su piccolezze“.

Già il PUG!Una grande porcata costata sin’ora € 200.000,00  per un progetto nato vecchio (targato 2009) e inadatto per un paese in piena crisi. Se approvato sarebbe una iattura! Un progetto che isolerebbe la città dai contesti urbani, sarebbe uno spreco di territorio, allargherebbe a ciambella lo sviluppo attorno ad un buco nero (il centro storico), tutto teso ad estendere una zona industriale che sta mangiando il territorio e che avrebbe bisogno di altri risolutivi interventi, oltre all’enorme scempio di una bretella/tangenziale che isolerebbe ancor dipiù Ruvo danneggiando la bellezza del sito cimiteriale. Ma interessi dei soliti noti ora sono collocati lì, magari nel nome dello sviluppo imprenditoriale. Mentalità da barbari predatori!! La cancrena che aveva attanagliato la sanità e l’edilizia cooperativa ieri, oggi ha fame di imprese e capannoni. E lascerà desolazione e problemi“.

A destra, invece cosa accade? L’era dei Paparella (di tutti i paparella) è finita a destra come dei soliti noti a sinistra. Ruvo ha bisogno di un taglio futuristaLa porcata unica generale si riflette in uno specchio consiliare dove la trasmigrazione futura di un consigliere che dalla destra passerà alla maggioranza, perché legato alla logica dei capobastone di Forza Italia in evaporazione (leggi Massimo Cassano), e di altre piccole amenità come le ventilate dimissioni della Rutigliani, chiamata a miglior vita giuridica, fa il paio con una sinistra divisa, stizzosa e piena solo di una boria futura. Che il Sindaco Chieco rigetti il PUG e faccia il Sindaco di tutti, uscendo dalle consorterie consiliari. Acquisti libertà di manovra terminando di ascoltare tutti in senso orizzontale e faccia delle scelte verticali, decisorie“.

Cosa deve fare Chieco? “Convochi gli stati generali della città. Si apra ai privati ed ai cittadini di buona volontà. La smetta d’essere solo il sindaco della sinistra (e di quale poi? Si ricordi quanto la sinistra impedì al padre Paolo Chieco di volare alto!) in un paese rancoroso che sta perdendo il sano senso civico e che aspetta solo elezioni anticipate per non studiare e riflettere sul proprio futuro. Le elezioni politiche hanno dimostrato che il popolo è stanco e vuole scelte radicali. Se Chieco saprà incarnare sulla sua figura questa esigenza e proporsi come elemento nuovo e libero, Ruvo potrà essere un laboratorio della politica nuova in senso nazionalpopolare (e Gramsci dovrebbe essere noto); altrimenti sforzi e speranze cadranno nel vuoto e sarà mangiato dalla macchina della vecchia politica. Chieco dovrebbe capire che il consenso gli viene dai cittadini e non dalle consorterie consiliari”.

Prospettive? “Spero che Pasquale Chieco sappia trovare la strada per attraversare il mare di nebbia che avvolge Ruvo. Si può essere ottimi amministratori ed essere percepiti come inutili e quindi bocciati. La gente vuole un orizzonte, una guida forte ed autorevole, uno in cui riflettere speranze per un domani che a Ruvo da 40 non arriva mai. Lavoro, competenze, spazi di libertà e coinvolgimento di cittadini sono le armi nuove e giusti obiettivi. In un quadro di ampio respiro però, ove ognuno, maggioranza o opposizione trovi il giusto spazio e ruolo. Altrimenti alle fallimentari creazioni del Polivalente, della chiusura ospedaliera, della distruzione della piazza principale, dell’illuminazione nuova che fa Ruvo più buia, dell’elefantiaca zona industriale si aggiungerà il ricordo delle luminarie natalizie………e di un sindaco visto come inutile. Siamo all’autunno della politica, all’ombra del cardoncello, e questo crea sconquasso morale verso le giovani generazioni. Ruvo non può essere solo il paese dove la terza età è sostanza al suono del Talos Festival. Occorre essere responsabili, e siccome né destra né sinistra lo sono per ignoranza o interessi, questa responsabilità spetta al Sindaco. Se ha il coraggio di volare alto verso un nuovo orizzonte. Ruvo aspetta“.

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