LA REPLICA DI CHIECO A RUVESI.IT
Riceviamo e pubblichiamo la replica del sindaco Chieco all’editoriale del 23 giugno firmato dal direttore Paolo Pinto.
Caro Direttore, caro Paolo,
abbiamo potuto leggere sui social lo sfogo contenuto nel tuo editoriale del 23 giugno: partendo dalle parole della consigliera Lia Caldarola durante la seduta del Consiglio Comunale del 22 (alle quali non fai mai esplicito riferimento), ti rivolgi a me e riprendi episodi piuttosto lontani nel tempo, che evidentemente premevano da allora per venire fuori.
Bene, è sempre meglio parlare chiaro senza sottintesi o non detti.
Ho letto più volte e attentamente il tuo testo, in cui parli contemporaneamente da giornalista, da imprenditore, da cittadino e in cui non risparmi una serie di osservazioni di carattere politico decisamente polemiche. Ti risponderò dunque partendo dal mio senso di rispetto verso le storie personali di ciascuno, verso la libertà di stampa, verso le iniziative degli imprenditori, soprattutto giovani e poi, giacché ci siamo, dirò qualcosa di politico.
Punto primo: io considero la libertà di stampa un principio fondamentale della democrazia e della politica, accolgo le critiche, rispondo a quelle che considero valide e in buona fede senza raccogliere provocazioni o polemiche strumentali. Penso poi che sia assolutamente legittimo per una testata schierarsi politicamente (ci mancherebbe).
Rispettare la libertà di stampa però non vuol dire accettare che si dica qualunque cosa sul proprio conto senza ribattere. Riaffermare le posizioni o le scelte amministrative convintamente assunte, difendere il lavoro dell’amministrazione o l’immagine della città, sostenere quella che si ritiene essere la verità sostanziale delle cose, secondo me non vuol dire mettere in discussione l’autonomia di chi fa informazione.
In alcune occasioni ho ritenuto che alcune mie parole fossero state da voi “forzate” e l’ho detto; ho trovato “maliziose” o poco informate alcune tue uscite e l’ho segnalato. Sarò libero di farlo o la libertà d’opinione per me non vale?
Quando sono stato ospite della tua testata abbiamo sempre affrontato questioni di interesse pubblico, dato notizie, prodotto informazioni di servizio in un momento difficile per la città.
Non mi sembra di essermi pavoneggiato, non ricordo di essere stato saccente come tu sostieni.
Mi ricordo di avere risposto alle domande e di avere dato informazioni ai cittadini.
Quando si ha la responsabilità di amministrare una comunità, comunicare e rispondere alle domande è un dovere. Poi le risposte possono non piacere, ma questo è altro.
Negli stessi giorni erano tuoi ospiti anche altri esponenti politici – qualcuno (a me è parso) per semplice diritto di tribuna, senza cose indispensabili da dire – anche loro sono venuti per farsi belli o la cosa vale solo per me?
Al giornalista Paolo dico che con me può stare tranquillo e continuare a fare tutte le critiche che ritiene, io per parte mia mi riservo solo il diritto di replica per cose che considero non vere o non condivisibili.
E vengo al punto secondo: all’imprenditore Paolo esprimo per prima cosa solidarietà per il periodo difficile che sta vivendo, difficoltà comuni a tutte le attività produttive a Ruvo come altrove. In questi mesi ho incontrato molte imprese locali e abbiamo fatto il possibile per sostenerle. Solo per dirne solo una, in questi giorni le strade di Ruvo sono piene di tavolini: non sono spuntati per caso.
Al sostegno alle imprese, oltre che alle presone bisognevoli, è dedicato il fondo COVID-19 che costituiremo con il bilancio di prossima approvazione e che alimenteremo con altre importanti risorse in arrivo. Le richieste d’aiuto sono tantissime e tutte diverse; le risorse limitate. Si cerca di fare il più possibile.
Ruvesi.it è stata, in questi mesi, una delle poche aziende che il Comune ha potuto sostenere direttamente, sponsorizzando le iniziative pubbliche relative alla Settimana Santa e al Maggio Sportivo, non mi pare che questo tu l’abbia considerato. Certo, si tratta di importi modesti, lo so bene, ma per un Comune con le casse quasi vuote e impegnato nel non far mancare la sussistenza alle famiglie in condizione di disagio, davvero non era possibile fare di più. Lo sai.
La stessa possibilità di raccogliere sponsor durante le trasmissioni del Consiglio Comunale, lo ricordo a me stesso, è espressamente autorizzata da una delibera comunale approvata dalla mia Amministrazione, quindi nessuno ha niente da obiettare su questo. Nemmeno la consigliera Caldarola, come può sentire chiunque ascolti il suo intervento.
Quanto alla pubblicità dei politici in campagna elettorale, che ci vuoi fare? Io non sono un politico di professione, sono un avvocato e un professore che serve la sua comunità al meglio che sa fare, faccio errori (figuriamoci) e soprattutto ho le mie idee e le mie sensazioni.
Quando mi sono candidato a sindaco nel 2016, avevo una certa diffidenza verso i politici che si fanno pubblicità elettorale. Di qui le mie parole (“non credo nella pubblicità”) che tu sprezzantemente ricordi.
Ero alla mia prima candidatura, le persone mi conoscevano poco, credevo di avere bisogno di più tempo e più spazio per presentarmi e che un santino elettorale non sarebbe stato sufficiente. Mi sono preso il rischio, poteva anche andarmi male. Può darsi che cambi idea in futuro, ma tant’è, non mi pare che sia una colpa così grave, né che possa essere un motivo per valutarmi negativamente.
Punto terzo: le vostre risate sul nostro impegno per i giovani invece, mi feriscono e mi sembrano ingenerose.
Lo confermo: per quello che era nelle possibilità di una Amministrazione come la nostra, abbiamo sempre messo i giovani al centro della nostra azione.
La nostra idea è che la politica si faccia “con” i giovani e non “per” i giovani.
Tutta la squadra del DUC è composta da giovani ruvesi, sui giovani abbiamo puntato per incarichi di progettazione e processi educanti, ai giovani che ce lo hanno chiesto abbiamo affidato strutture (penso ai locali di via Martiri delle Foibe per il bando “Luoghi Comuni”) e concesso partenariati per creare opportunità, ai giovani abbiamo dedicato borse di studio e occasioni per mettersi alla prova (questo soprattutto è stato Apriti Ruvo, lo ricorderai), sono giovani e ruvesi le professionalità che hanno animato i laboratori artistici di Luci e suoni d’artista e così via.
Ci sono ragazzi che sono tornati a Ruvo dal nord per partecipare ai nostri progetti.
A me non sembrano menate.
Tutti amici miei? Allora ho davvero tanti amici!
Non mi sembra di vedere in giro molte Amministrazioni delle nostre dimensioni (e con il nostro magro bilancio) che hanno fatto su questo di più e di meglio.
Del resto se hai idee e progetti precisi per il sostegno ai giovani, ben vengano.
Punto quarto: per lo streaming del Consiglio Comunale, non ho problemi a ripetere quello che ho già detto, ovvero:
- Il 12 maggio il Consiglio Comunale è andato in onda grazie al vostro impegno.
- Il canale youtube non nasce dalla volontà di rinunciare alla vostra preziosa collaborazione, ma dal dovere che abbiamo per legge di essere autonomi nel garantire la trasparenza dei Consigli.
- L’inconveniente del 22 giugno è stato causato da un problema di rete di connessione non imputabile a noi, né a voi, né alla piattaforma in uso.
Non so a chi tu ti riferisca quando dici che la colpa è stata scaricata su di voi. Non mi pare che qualcuno lo abbia fatto, sicuramente non l’ho fatto io.
In conclusione: stiamo al presente. In questa città stanno per succedere cose importanti. Alcune destinate a influire sulla vita della nostra comunità per molti anni: infrastrutture, servizi, progetti, opere pubbliche.
In tanti ci sostengono con fiducia, ma ci sono persone che sperano che questa Amministrazione non riesca a raggiungere gli obiettivi che si è posta, ci sono persone che cercano di rallentarci e di bloccare il nostro lavoro. Legittimo politicamente, ma penso che non sia nell’interesse della città.
E allora al professionista dell’informazione chiedo di stringerci la mano su una cosa: di raccontare i cambiamenti dei prossimi mesi in maniera compiuta, perché di interesse per la città. Non parlo ovviamente dei commenti e delle opinioni, ma dei fatti, solo ed esclusivamente dei fatti concreti. Azioni e provvedimenti che è importante che i cittadini conoscano perché possano fruirne.
Ti sei sempre raccontato come un figlio di questa terra, che la ama e si adopera per farla crescere. Bene, non sei l’unico.
Sono contento per te e per i frutti del tuo lavoro. Lavoro libero certamente; libero di andare dove vuole senza dubbio, ma spero anche presto libero da vecchi e, a mio parere, ingiusti risentimenti. Così che liberamente ci si possa confrontare, ognuno con le proprie idee, ma tutti e due al lavoro per la nostra città.
Sarà tutto più chiaro e sincero. Come le parole che qui ti scrivo.
Un saluto
Ninni Chieco