LA REGIONE PUGLIA PROMUOVE “DIMMI DI PUGLIA” CON GLI OTTO SANTI
La Confraternita di San Rocco, nel 1919, decise di realizzare una statua da inserire nel ciclo delle manifestazioni sacre della Settimana Santa, dato che risultava ancora l’unica congrega a non sfilare in processione.
Commissionò, pertanto, allo scultore leccese Raffaele Caretta la scena della “Deposizione di Gesù Cristo” nonché “Gesù portato nel sepolcro”. Il popolo iniziò a chiamare “Otto Santi” il complesso statuario, proprio per il numero delle statue a grandezza naturale (Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo che reggono i lembi del sudario dove è riposto il corpo di Gesù, San Giovanni, la Madonna, la Maddalena e le altre due pie donne).
Inizialmente il gruppo statuario doveva essere composto da un numero inferiore di personaggi, realizzati con manichini rivestiti, mentre teste e arti dovevano essere in cartapesta. Da un verbale esistente nell’archivio storico della confraternita si evince che nel 1920 si decise di completare l’opera aumentando il numero di personaggi sostituendo i manichini con statue interamente realizzate in cartapesta.
I racconti dell’epoca ricordano il grande impatto emotivo che l’imponente gruppo statuario suscitò la prima volta che fu portato in processione, varcando il portale della piccola chiesetta di San Rocco: era il 19 aprile 1920. L’intento del Priore, quello di “fare impressione” sulla cittadinanza era stato pienamente raggiunto.
E nella tua città qual è la statua più rappresentativa della comunità? Raccontacelo a “Dimmi di Puglia”!
Foto dell’Archivio Fotografico della Pro Loco UNPLI Ruvo di Puglia APS