LA RECENSIONE PERSONALE DI DOMENICO LOBASCIO SU PROJECT M DI MICHELE PINTO
Carissimo Michele,
ho già avuto modo di commentare positivamente il tuo nuovo cortometraggio dal titolo “Project M” diversi mesi fa, allorquando davi la tua prima, presso la “Sala Conferenze” del nostro Comune.
Con questo ulteriore commento arricchirai, ed integrerai, senz’altro la tua opera che è indiscutibilmente piacente e piacevole, di grande impatto emotivo per le immagini che racchiude, per il significato che questa opera evoca, anzi provoca nella mia mente, talvolta immagini astratte, talvolta reali.
Mi sono ritrovato a guardare, ad un certo punto, ogni esperienza artistica condivisibile; sensazioni che ho anche vissuto sulla mia pelle: angoscia, tensione, velocità e accelerazioni, ricerca della verità, sapore di una avventura, il tutto in linea con la perfezione cinematografica di questo cortometraggio.
E per questo ti ringrazio per il dono che hai fatto, a me, ma soprattutto, in primis, alla collettività.
Conserverò questo tuo capolavoro tra le migliori ed eccellenti tue Opere cinematografiche.
“Project M” rappresenta la capacità di fermare lo spirito, il nostro spirito, alla meditazione rispetto alla frenesia della gente della società di oggi.
Questa capacità è una dote rara del regista Michele Pinto e del suo ideatore Francesco Tammacco, persone evidentemente con l’animo sensibile ed artistico, capaci di tradurre in una Grande Opera tutto quello a cui abbiamo assistito.
“Project M” è un trasporto provocatorio di sentimenti e di emozioni, che vanno assecondati, perché qui, signori miei, ci stiamo soffermando sulle bellezze del creato, sulla descrizione della società, sulla bellezza dell’anima vivente e tutto ciò è necessario per colmare ogni stato emozionale e di ansia.
“Project M” è un CAPOLAVORO, UNICO e SOLO!
Non ci sono imitazioni perché è “unico e solo” il suo autore, il suo regista.
“Project M” è AMORE per l’Arte, nonché l’esaltazione delle sue attività e di chi ne esercita le attitudini!
“Project M” è un viaggio, ma non uno normale….
Si tratta di un viaggio dei sensi e dello spirito, alla ricerca di cura, alla ricerca di sollievo… Un viaggio! E l’auspicio qual è? Difendere a tutti i costi l’anima artistica dell’uomo, con fermezza e forza, anche in situazioni estreme come la prigione e la tortura. Ogni artista cerca di esprimere l’arte annullando la negatività di questa società.
Guardando “Project M”, e per la mia modestissima cultura filmografica, mi sono ricordato di un film del 2002 (di cui avevo già accennato agli autori) dal titolo “Equilibrium”.
“Equilibrium” sviluppa, come “Project M”, in maniera fantascientifica la morte dell’Arte e ritengo che entrambi perfettamente riescono bene a far capire due aspetti: l’EMOZIONE come causa di mali interiori e l’EMOZIONE come causa di vulnerabilità umana.
Nel cuore dell’uomo esistono reazioni emotive infinite che definiscono il punto dell’esistenza umana.
E… qual è il punto della nostra esistenza?
SENTIRE, RESPIRARE, insomma VIVERE!
In “Equilibrium”, la società viene drogata ad intervalli regolari da alcuni presunti “Illuminati” che stabiliscono un Nuovo Ordine Societario; detta società resta immobile e fredda di fronte alle emozioni; viene proibito l’Amore per l’Arte annullando ogni trepidazione dell’anima, anzi tutti i simboli emozionali vengono distrutti: quadri e diffusori musicali, libri, giocattoli; e poi con l’oscuramento delle luci, lo stesso Sole viene occultato da una luce artificiale piatta e vuota, ecc…
L’ordine impositivo è: contrasto alle emozioni che annulla il desiderio di provarle, annulla il ricordo, annulla il ritorno delle stesse.
In “Project M” verifichiamo due condizioni importanti:
1) la distruzione, la persecuzione delle emozioni e delle Arti, compreso l’attacco sfrontato ai suoi creatori.
Infine, assistiamo alla disgregazione simbolica delle menti e dei cervelli. Gli stessi, deportati in luoghi in cui l’aridità e la Morte costituiscono irreversibilmente la disfatta totale della vita;
2) la genesi, condizionata, di una “cupola” di potere denominata PCR (PRODURRE – CONSUMARE – RICICLARE), imperativi della civiltà moderna dominata da povertà e ingiustizie sociali dilaganti, dove viene annientata la creatività e gli artisti, per la legge del contrappasso, vengono privati della loro arte e del modo di esprimerla.
Alcune considerazioni sui tempi e sullo stato delle cose:
Francesco Tammacco scrive “Project M” nel 2005, opera oggetto di questa recensione, mentre nel 2002 usciva il film “Equilibrium”.
“Project M” potrebbe essere un sequel?
In realtà, “Equilibrium” è sconosciuto, tutt’oggi all’autore che afferma di non averlo mai visto e di non averne mai sentito parlare, se non dopo il mio assunto.
Pertanto mi sento di affermare che “Project M” che temporalmente è venuto dopo, si può considerare un “prequel” di “Equilibrium” e quindi “Equilibrium” è il suo sequel.
Guardando “Project M” entriamo dunque in contatto con la nostra anima, sperimentiamo il valore dei sentimenti e cerchiamo di contrastare la vulnerabilità della vita dove vengono prospettati cervelli piatti, oppressi, intimiditi, squalificati, sedotti, delusi e disillusi, demotivati, istigati, condizionati, manipolati….e peggio ancora, disgregati e dispersi su “Marte”.
E che c’entra Marte!!!
Si, il fantascientifico capolavoro di Michele Pinto è il Progetto che quel “Nuovo Ordine Mondiale” vorrebbe, per appiattire, disgregare e distruggere i cervelli umani, pieni di emozioni che favoriscono l’Arte…. e, disperderne le ceneri, per sempre nel mondo sperduto, arido ed irraggiungibile di Marte!
Tutto ciò, fa di “Project M”, una storia surreale e visionaria?
Il tema è affascinante perché richiede di analizzare l’anima.
“Perdere l’anima” significa perdere il contatto con la parte più bella della nostra vita. Per mantenere il contatto con l’anima, occorre elaborare strategie di difesa da questi “attentati”, come “Project M” elabora visivamente!
Occorre lavorare con esercizi continui per ottenere la stabilità di se stessi, per non essere mai condizionati psicologicamente alla depressione artistica, ma di disporsi a modelli di razionalità e di modulazione dei sentimenti rispetto ai semplici vissuti di relazione tra se stessi e gli altri o tra se stessi e la propria anima.
Questo è “Project M”: l’atto finale di una guerra di distruzione dell’intelletto umano è il “Project M” (Progetto per Marte)!
Questa mia stessa recensione è una forma di pensiero artistico che in questo momento sto elaborando… e la sto condividendo con il lettore, e per fare questo adotto la freschezza della mia mente. La mente, l’intelletto quindi, deve essere salvaguardato, sempre, per produrre al meglio ogni opera, al netto di ogni contaminazione, perché anche l’Arte dello scrivere non dovrà mai essere repressa da condizionamenti finché c’è libertà di espressione e giammai censura.
Il lavoro di Francesco Tammacco e di Michele Pinto non può che guadagnarsi il mio personale e vivissimo complimento, ancora una volta, per l’ottimo impegno cinematografico nato da una geniale sensibilità, “artistica” e “naturale”. Entrambi hanno capacità di scrivere e tradurre in immagini e visioni le qualità della propria anima.
All’infinito, diremo sempre e solo che: “Project M” è una “opera d’arte” originale aperta alla libera interpretazione dei visionari; lavoro legato alla intelligenza dei suoi realizzatori ma anche legato alle aspettative di sicurezza e di protezione dell’anima stessa, che va curata sensibilmente attraverso l’Arte!
Io mi sono semplicemente spinto a tradurre in una recensione questo lavoro cinematografico, che esalta altresì il lavoro dei nostri bravissimi attori.
In questo cortometraggio l’Arte e la sua esistenza viene esaltata, l’Arte non muore mai! Altrimenti è la fine del genere umano!
Ecco la Missione, la finalità intrinseca di “Project M”… e non potevo non prendermi tutto il tempo necessario per rivedere, riassaporare e gustare anche in forma critica “Project M”, e regalarti il mio pensiero, caro Michele.
L’Associazione “Morpheus Ego” merita il giusto riconoscimento perché presente da anni in questo territorio occupandosi dell’utilizzo dello strumento cinematografico come linguaggio per valorizzare territori e fasce deboli della società.
Nonostante l’analisi fantascientifica di cui si è parlato, il cortometraggio approfondisce, in senso più ampio, il sentito tema della violazione dei diritti civili dell’uomo nella società e lo fa partendo dall’artista e le sue opere.
E poiché tutti i giorni assistiamo al continuo calpestio dei diritti fondamentali dell’uomo, peggio, della loro forte negazione all’interno dei paesi che professano la democrazia, bene, direi che non siamo lontani dalle profezie di “Project M”.
In era di globalizzazione, infatti, si vuole dare un input alla riflessione per focalizzare l’attenzione sulla denuncia di certi cambiamenti di costume che provocano in tutto il globo la perdita dei valori universali.
Indiscrezioni, da parte degli autori, annunciano che “Project M” non si esaurisce così… Sembra addirittura possibile un “prequel” dell’opera cinematografica principale, qualcosa che vedrebbe episodi e antefatti raccontati ancora prima del successo cinematografico odierno e tutto ciò si rivela molto interessante e promettente!
Grazie per avermi fatto partecipe di un dono mistico e prelibato, che mi ha consentito di mettere in ebollizione il mio piccolo spirito artistico, stimolando l’Amore verso le forme più sensibili e recondite dell’anima: le emozioni che procura l’Arte!
Domenico Lobascio