Attualità

LA “QUARANTANA” APPESA TRA SICUREZZA E TRADIZIONE: CAMBIANO LE DIRETTIVE RELATIVE AL SUO SCOPPIO

Tra sicurezza e tradizione rimane appesa la Quarantana che soffre per le ultime direttive relative al suo scoppio.

I recenti accadimenti legati agli spettacoli pirotecnici hanno imposto a Ruvo una riflessione in tema di sicurezza su quanto accade alla Domenica di Pasqua.

Con una nota scritta, il Direttore dell’Area 7, il dottor Salvatore Berardi, comandante della Polizia Locale, ha tracciato la strada su quanto accadrà domenica 9 aprile alla vecchia donna in gramaglie. Una limitazione allo spettacolo folkloristico imposto dal dover garantire la sicurezza agli spettatori.

“L’accensione del tradizionale fantoccio Pasquale (Quarantana”) viene effettuata al passaggio della Processione di “Gesù Risorto” (nella domenica di Pasqua) in pieno centro abitato ed in siti caratterizzati dalla presenza di un vasto pubblico che segue il corteo processionale e che al momento dell’accensione si ferma ad assistere allo spettacolo. Data la limitata ampiezza dei siti di accensione in relazione al “rituale” numero di spettatori , potrebbe sorgere un rischio potenziale per la sicurezza delle cose e delle persone che si ritiene escludibile con l’uso di artifici (rientranti nella categoria dei “fuochi di terra”) di categoria “F1” e “F2” , con effetti esclusivamente di luce/colore e senza aperture aeree (del tipo cascate luminose, girandole, fontane etc) con l’ulteriore possibilità di utilizzare, nella fase finale dello spettacolo, artifici della menzionata categoria (consistenti in un unico “botto”) solo ed unicamente per il tradizionale scoppio conclusivo del fantoccio”, si legge nella nota.

Per cui un unico botto conclusivo e non lo spettacolo pirotecnico che accompagnava fino all’anno scorso lo scoppio delle Quarantane in Piazza Dante, Piazza Matteotti e Piazza Bovio. Una modifica che fa storcere il naso ai fuochisti arrabbiati per non essere stati chiamati a discutere e a confrontarsi sull’argomento.  In tema di sicurezza vi sono delle leggi nazionali che disciplinano gli spettacolo pirotecnici, ma è chiaro che lo Scoppio della Quarantana è un qualcosa di unico nel panorama nazionale con la difficoltà di gestirlo in spazi stretti.

La sua esplosione rappresentava, e rappresenta tutt’oggi, la vittoria della vita sulla morte, delle gioie sugli stenti e sui sacrifici, e della primavera sul freddo inverno.

Anche gli amanti della tradizione storcono il naso. Poco prima dello stop imposto dal Covid, agli organizzatori era stato imposto di bruciare la Quarantana e non di scoppiarla, prima di un repentino passo indietro.

 

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