La Pinacoteca Comunale “accoglie” le Vele di Scampia
Comunicato stampa dell’Associazione Culturale Fotografica “Cacciatori d’Ombra”
Venerdì 27 aprile 2018, presso la Pinacoteca di Arte Contemporanea a Ruvo di Puglia (via Madonna delle Grazie 2) alle ore 18.30, si terrà la presentazione del libro e il vernissage de “La voce degli occhi” del fotografo Pino Guerra con la testimonianza dello scrittore Davide Cerullo, autore del racconto “Contaminazioni dei volti”. Saranno inoltre presenti i registi Walter de Maio e Alessandro Elia che discuteranno del docufilm “La chimera” che sarà presentato al pubblico.
Con le sue fotografie Pino Guerra ci costringe ad entrare in un mondo che vive al riparo dei nostri sguardi.
Siamo alle Vele di Napoli, nel quartiere Scampia.
Le Vele di Napoli sono oggi l’emblema di uno dei quartieri più problematici della città.
Un degrado urbano architettonico e sociale dal quale nessun abitante sembra essere escluso. Così vivere a Scampia, e tanto più alle Vele, è percepito come una condanna, una colpa, un problema, prima ancora che dagli stessi residenti, da chi ne parla standone fuori.
La vita di bambini, donne, uomini si snoda negli spazi esistenti, non in quelli progettati negli anni Sessanta. L’idea iniziale del progetto comprendeva grandi unità residenziali dove centinaia di famiglie avrebbero dovuto integrarsi e creare una comunità, ampie vie di scorrimento e aree verdi tra le varie Vele. Una vera e propria città modello; oggi una sorta di ghetto in cui sembrano prevalere l’illegalità, l’abusivismo e la prevaricazione in varie forme.
Se un giorno Scampia non ci fosse più, o meglio, non ci fosse più quella Scampia delle Vele, della camorra, dei senza speranza, il luogo maledetto del degrado sociale e, magari, prevalesse la Scampia onesta e dignitosa, che pure silenziosamente esiste, molti non saprebbero né più scrivere né più parlare di essa.
Troppe volte in questi anni, soprattutto da “Gomorra” in poi, ci si è avvicinati a Scampia sperando di replicare con successo la denuncia-racconto di Saviano: non per cercare davvero di capire questo complicato e difficile territorio, ma per sfruttare questo nuovo immaginario collettivo su Scampia come unica sede della Camorra.
C’è un’umanità forte e silenziosa laddove gli ipocriti hanno costruito pregiudizi che separano dalla vita reale, dal cuore delle cose.
Le fotografie di Pino sono drammaticamente belle, intense, forti, eloquenti, eppure essenziali e vere, scarne, prive di sovrapposizioni retoriche e di sottolineature artificiose che cerchino l’effetto. Parlano e interrogano da sole, con il linguaggio della vita vera e del suo dolore, liberano la voce della nostra coscienza critica che ci obbliga a guardare con coraggio dentro a quegli occhi, in cui possiamo riscoprire la nostra identità e prendere in mano la nostra responsabilità; invitano a entrare nel mondo delle persone con senso di rispetto e di uguaglianza, come se fosse una porta aperta; offrono l’occasione di incontrare una realtà ricca di un’umanità disarmante, pura, non comune, che non chiede la pietà di nessuno e non invidia il benessere di nessuno.
E’ necessario concedersi la possibilità di entrare in questi occhi, in queste storie per capire e decidere da che parte stare, quale direzione prendere per scoprire il senso personale e comune di esistere in questo mondo.
Negli sguardi dei bambini si fa fatica a guardare perché si legge una richiesta impegnativa, urgente di amore, e la promessa seria di un futuro non incerto. Negli occhi di tante persone si legge una gran voglia di riscatto perché amano la vita e desidererebbero viverla con dignità ma non trovano sostegno né rispetto dei loro diritti. Sono vittime di una società chiacchierona che si regge sul potere e sul successo, non importa con quali mezzi ottenuti, quasi sempre i più infami. Vivono in un conflitto lacerante, profondo in cui si capisce fin troppo bene che non c’è nessuno che si prenda seriamente a cuore la loro sorte di uomini di buona volontà.
Con l’occhio dell’obiettivo Pino Guerra immortala ciò che in questi volti è ferito. La verità, tutta la verità è negli occhi, nelle mani, nel silenzio di questi volti.
Il libro “La voce degli occhi”
Dalla voglia di raccontare il cambiamento e il riscatto dei territori, [erre] Edizioni lancia il suo nuovo progetto editoriale, “La Voce degli Occhi”, un libro che attraverso le foto di Pino Guerra e la penna di Davide Cerullo prova a raccontare con storie, volti, foto, come un Quartiere sia riuscito ad avviare un processo di riscatto dal basso partendo dalle Vele. I testimoni del libro da trentasei anni lottano per una casa dignitosa, lottano per un diritto da sempre negato e molti di loro son morti senza mai vederlo realizzato questo sogno.
Come è cambiato, come cambia e come cambierà Scampia e come son cambiate i volti e le espressioni dei “sopravvissuti nelle vele”.
Non poteva certo mancare un elogio al grande condottiero del “Comitato Vele”, Vittorio Passeggio, il cui racconto è affidata alla penna dell’attivista Eleonora de Majo.
La Prefazione è a cura del Sindaco Luigi de Magistris, espressione istituzionale diretta e rappresentante delle lotte di riscatto dal basso.
I proventi de “La Voce degli occhi andranno”, per volontà degli autori e per mission della casa editrice, a sostenere i laboratori del “Centro Insieme” per il prossimo anno scolastico.
Il film “La Chimera” – Appunti per un film sulle Vele di Scampia
Gianluca Arcopinto, produttore cinematografico: «E’ il primo piccolo frutto di questo racconto. Per certi versi ne è solo un piccolo prologo. Il film crescerà nei prossimi mesi e andrà dove gli eventi lo porteranno.
Io, Walter de Majo e Alessandro Elia, due miei allievi del CSC (Centro Sperimentale di Cinematografia, ndr), ancora una volta, lo abbiamo concepito idealmente. Abbiamo trovato il sostegno di Camilla Daneo e di Giulia D’Amato, altre due allieve del CSC di annate lontane e vicine, ma comunque distanti tra loro. E poi abbiamo coinvolto Giovanni Dota, Elio Di Pace e Matteo Pedicini. E poi ancora Riccardo Giannetti e Alessandro Fusaroli. Tutti una volta ancora allievi del CSC.
Ho chiesto a Gianni Amelio, il mio insegnante di cinema quando anch’io qualche decennio fa ero allievo del CSC, di aiutarci a non sbagliare troppo.
Questo primo piccolo film vedrà la luce alla Villa degli Autori del Lido di Venezia il 6 settembre, alle ore 15.00, in un pomeriggio in cui soprattutto ci saranno Omero e Lorenzo e con loro idealmente tutti gli interpreti del film.
Un mio ringraziamento speciale va a Giorgio Gosetti che ancora una volta, a differenza di altri, ha capito e ha voluto essere complice di un ennesimo mio sogno».
Ringraziamo tutti gli autori che hanno aderito a questo evento perché la loro partecipazione è un atto culturale.
Ringraziamo l’Amministrazione Pubblica di Ruvo di Puglia nella persona del Sindaco Pasquale Chieco e soprattutto chi ha creduto nell’iniziativa dell’associazione, per merito dell’Assessora alla Cultura Monica Filograno.
Ringraziamo la Casa della Cultura di Ruvo di Puglia, nella persona del direttore Francesco Picca, per averci sostenuto con spirito collaborativo e i vari partner quali il Teatro Comunale di Ruvo di Puglia e gli sponsor che hanno contribuito alla riuscita della manifestazione.
Ingresso libero
Dal 27 aprile al 9 maggio
Orari di apertura
Lunedì: 10.00-13.00
Martedì: 10.00-13.00; 18.00-20.00
Mercoledì: 10.00-13.00; 18.00-20.00
Giovedì: 10.00-13.00; 18.00-20.00
Venerdì: 10.00-13.00; 18.00-20.00
Sabato, Domenica e festivi: 10.00-13.00; 18.00-20.00
(Foto © Pino Guerra)