“La persistenza della memoria” a cura della Maestra Lilia Iosca
Ecco la riflessione della maestra Lilia Iosca:
“Cosa può significare un tronco invecchiato e solo se non il triste ricordo di un albero che non c’è più?!
Ma se quell’albero era in un giardino di una scuola dell’infanzia demolita per una nuova ricostruzione, allora dice tanto a coloro che intorno a quell’albero hanno giocato, hanno raccontato storie, hanno osservato i mutamenti stagionali. Quell’albero è stato casa accogliente per diversi animali, ha fatto ombra, ha dato riparo e permesso a tanti bambini di sostare a giocare spensierati.
Questo tronco diventa così testimone, un ricordo vivo che acquista valore. Il valore racchiuso nel tempo delle ore liete, così come nel tempo difficile della crescita lenta e dei cambiamenti naturali. Il tempo del coraggio di superare le difficoltà, di accettare il presente per proiettarsi in un futuro bello che si attende con gioia. Quel pezzo di legno è memoria storica, troverà un nuovo significato e una nuova collocazione, sarà un orologio che recupererà gli anni e darà valore al tempo soprattutto quando il tempo diventa dono.
Ce lo ricorda S. Dalì nell’opera “La persistenza della memoria”. I suoi orologi molli dicono che il tempo, che è misurabile in modo scientifico, in realtà si sottopone alla forza della memoria e delle emozioni, un tempo che è legato agli stati d’animo.
Il tempo imperterrito scorre e va in una dimensione il cui ritmo è scandito solo dall’esperienza umana.
E questo è anche ciò che fanno le maestre della scuola dell’infanzia, che sanno prendersi cura dei più piccoli, adulti attenti e ottimisti, sensibili e fiduciosi, esperti di educazione alla gioia, perché il vero bene, come i grandi valori umani non hanno tempo e non hanno spazio, ma valgono ovunque e per sempre”.
Lilia Iosca (maestra)