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LA NUOVA CESTISTICA RUVO FERMATA DA UN CAMPO IGNOBILE (e non solo…)

La prima partita del 2016 racconta di una confitta per la N.C. Ruvo che proprio non ci doveva essere, ma, evidentemente, gli dei del basket erano di altro avviso e avevano preparato una “bella”sgradita sorpresa ai ragazzi in maglia celeste.

Non ci piace piangerci addosso, ma quando si va a giocare su un campo che non si capisce come abbia potuto ricevere l’omologazione, allora si comprende sin dall’inizio che sarà praticamente impossibile portare a casa i due punti.

Infatti, subito si nota che il campo da gioco non è regolamentare, in quanto negli angoli non c’è possibilità alcuna che il giocatore possa prendere un tiro da 3 perché, dato lo spazio disponibile, la sua scarpa dovrà toccare necessariamente o la linea laterale o la linea dei 6,75; chi è abituato a giocare sfruttando l’ampiezza del campo, spesso toccherà la linea laterale, così come, appunto, troppo spesso capitato ai ruvesi.

Ma non è tutto, perché, con il passare dei minuti, il campo di gioco è diventato sempre più scivoloso, tanto che un addetto della squadra locale, mentre il gioco si svolgeva in una metà campo, nel tentativo di migliorare (senza riuscirci) la situazione cospargeva farina nella residua parte del “parquet”!

Evidentemente i locali avevano messo a punto un qualche accorgimento, perché loro non scivolavano quasi mai, mentre gli ospiti si trovavano belli e distesi per terra ogniqualvolta provavano uno scatto o un cambio di direzione; in sostanza non si assisteva ad una gara di basket ma sembrava di essere su una pista di pattinaggio sul ghiaccio (o forse i celesti avevano bisogno di stendersi per riposarsi, vista la fatica a stare in piedi?).

Gli arbitri, indifferenti a tutto ciò, ci mettevano anche il loro zampino, non fischiando sfondamenti grandi quanto una casa (almeno due subiti dal solo Mongelli), fischiando fallo a chi, scivolando, urtava un avversario (!), fischiando un antisportivo a Palmitessa, che, però doveva essere sanzionato come semplice fallo di gioco; e che dire del fatto che Capozzolo pernottava, pranzava e si trastullava nell’area pitturata del Ruvo ma mai, neanche una volta, gli veniva fischiata l’infrazione di 3” (e così, dall’alto dei suo 200 e passa cm., aveva gioco facile a prendere tutti i rimbalzi).

Insomma, se le partite non si possono vincere con le proprie forze, anzi si devono perdere perché così è deciso, sarebbe meglio saperlo prima, almeno non ci faremmo venire il mal di fegato.

Peccato, perché, per quel poco che si è visto quando i ruvesi riuscivano a mantenere l’equilibrio, erano stati proprio loro a far vedere le cose migliori, regalando alcune belle giocate che venivano apprezzate dagli spettatori che avevano gremito le tribune.

E, nonostante tutto, la N.C.Ruvo stava riuscendo a portare a casa la vittoria, ma il fantomatico fallo antisportivo già ricordato e la costante presenza di Capozzolo nell’area pitturata davano il la alla rimonta della BAT, che, infine, dilatava il vantaggio sfruttando al meglio i tiri dalla lunetta originati dalla tattica del fallo sistematico voluta dagli ospiti nell’ultimo, disperato, tentativo di rimettere le mani sulla partita.

Coach Veneziani e tutta la squadra avranno l’occasione di rifarsi domenica prossima, quando al PalaColombo scenderà la Virtus Barletta, che attualmente occupa l’ultima posizione della graduatoria.

G.X.

Addetto Stampa NCR

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