LA NOTTE DEI RUVESI: ALLE 2.30 PROCESSIONE DELLA DEPOSIZIONE
E’ una delle notti che la città di Ruvo di Puglia attende con grande trepidazione ed emozione.
Dopo la processione del Venerdì di Passione è la volta di quella della Deposizione, chiamata dal Popolo “Otto Santi” per il numero dei “santi” che compongono il suggestivo gruppo statuario.
A organizzare il corteo processionale è la Confraternita di San Rocco che ha sede nell’omonima chiesa attigua a Palazzo Avitaja sede del Comune.
Il gruppo in cartapesta raffigura il trasporto di Cristo al Sepolcro ed è opera del maestro della cartapesta il leccese Raffaele Caretta, fu realizzata nel 1920 a devozione della Nobildonna Rosina Ruta De Tommaso.
La statua ha uno sviluppo orizzontale da sinistra a destra; le figure, tutte in movimento, calpestano un terreno – basamento che si fa leggermente più alto nella parte posteriore, a simboleggiare la discesa dal Golgota.
Il lenzuolo è sorretto da Giuseppe di Arimatea e Nicodemo e, sotto le braccia, da un giovanissimo San Giovanni. Sul lato è posta la suggestiva immagine della Madonna con lo sguardo rivolto verso l’alto, mentre con la mano destra appena sollevata indica il corpo esanime del Figlio Gesù Cristo il cui braccio penzola fuori dal sudario. Nella mano sinistra porta la corona di spine.
Seguono le tre Maria, Cleofe, Salomè (che sorregge la Madonna) Maddalena.
La Maddalena ha le spalle scoperte e il viso nascosto dalla lunga chioma che originariamente era ottenuta con capelli veri.
L’ ispirazione del gruppo statuario è data ad un dipinto di Antonio Ciseri (1821 – 1891) che rappresenta infatti il trasporto di Cristo, adagiato in un lenzuolo, dal Golgota al Sepolcro.
La Confraternita di S. Rocco, fondata nel 1500 per diffondere il culto al Santo protettore degli appestati, è la più antica delle confraternite ancora attive, anche se è stata l’ultima a dotarsi di un simulacro da portare in processione nella Settimana Santa. I confratelli vestono un camice bianco con mozzetta rossa e sul capo hanno la cosiddetta “buffa” di colore bianco. L’ uscita della processione è alle ore 2,30 in punto, nella notte tra il mercoledì e il giovedì santo; alle ore 2,00 é preceduta, in piazza Menotti Garibaldi, dalla esecuzione, da parte della banda musicale, della celeberrima marcia funebre “Una lacrima sulla tomba di mia madre”, meglio nota come “Vella”, dal nome dell’ omonimo compositore siciliano.
La processione, molto suggestiva e drammatica, costituisce un grande richiamo non solo per i ruvesi, ma anche per i turisti e gli abitanti delle città vicine, soprattutto molfettesi.
La folla, scomposta e vociante, si ammutolisce e si compone al momento dell’ uscita del gruppo statuario attraverso la angusta porta della Chiesa di S. Rocco, quando la triste melodia funebre della marcia “Eterno dolore” del maestro Evaristo Pancaldi squarcia il silenzio della notte e da inizio alla processione.
Questa, dopo aver compiuto il giro di piazza Castello, antistante la Chiesa di S. Rocco, imbocca via Modesti e, dopo aver attraversato gli stretti vicoli del centro storico e poi le larghe arterie della città di Ruvo, termina intorno alle ore 9,00.
La processione è aperta dalla grancassa e dal rullo del tamburo, segue lo stendardo, le devote, le consorelle della Associazione di Maria SS. del Buon Consiglio, insossando “l’abitino” di colore celeste con le iniziali della Beata Vergine, e la croce penitenziale che apre la doppia fila dei confratelli.
Gli “Otto Santi” sono preceduti da bambini vestiti con gli abiti dei personaggi che personificano la Passione, in particolare le tre Marie e la Madonna. Chiude il sacro corteo la banda che esegue le tradizionali marce funebri, composte per lo più da autori locali quali Antonio ed Alessandro Amenduni.
Scritto a cura di Michele Pellicani