”Mediterraneo senza spettatori: naufragi con angeli”. Questo è il titolo della mostra-evento itinerante che, a cura della ”Fondazione Angelo Cesareo” di Ruvo di Puglia e con la collaborazione del club per l’ Unesco di Matera e della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, col patrocinio del Consiglio Regionale della Puglia, del Comune di Ruvo di Puglia e di Rete dei Comuni Solidali, dal 31 ottobre al 5 novembre, sarà ospite della città dei Sassi , presso l’ex ospedale ”S.Rocco”, nel centro storico. Così, dopo Riace e Aliano, questa sarà la terza tappa del progetto, a cui seguiranno, in maniera sempre diversa e originale, quelle di Assisi, Milano, Lampedusa.
La mostra-evento vuole essere una forma di corale narrazione, su formelle di ulivo, di quegli esodi e naufragi, di quel dramma storico-umano,culturale, che, attraversando il nostro Mediterraneo, in quegli angeli, bambini e ragazzi, inconsapevoli vittime della Storia, trova la sua più scandalosa trasparenza.
Le narrazioni sono condotte nella forma di icone e piccoli testi (haiku) e assumono il valore di un tentativo, da parte degli sguardi, di inabissarsi in quegli ”angeli” del fondo del nostro mare. Un mare, sempre più ,senza spettatori, senza la capacità, cioè, dei soggetti di farsi specchio dell’altro, di farsi ”riflesso”, nella propria pupilla estetico-esistenziale prima che etica, di quegli ”angeli” senza nome, accogliendoli,recuperandoli dal fondo dello smarrimento e dell’anonimato, per dar loro un nome, un volto, una storia.
Interpellati in tali narrazioni sono, soprattutto, gli sguardi di quelle sensibilità marginali e periferiche, quegli ”altri” delle nostre società che nei migranti, nei bambini, nei diversamente abili, nei carcerati, trovano alcuni dei soggetti più rappresentativi. E, in un processo di progressivo sguardo nello sguardo, alcune icone vengono, a loro volta, interpretate da altri sguardi/ visioni fotografiche, per esporsi , poi, per offrirsi a quelli dei visitatori perché questi, come ”inabissandosi”, si facciano, a loro volta, nuovi ”spettatori”.
Matera è stata scelta, in questa itineranza di esercizio di conversione degli sguardi sugli angeli dei naufragi, non solo perché patrimonio dell’umanità, per la sua ancestrale bellezza, ma perché il suo paesaggio murgiano non può non rievocare le cifre di un’antica madre…quelle di una grotta-ventre, materia di calcareniti, in cui sono incastonate conchiglie e stelle, a memoria del mare e del cielo che abitavano questi luoghi, e che, in quanto antica terra-madre del Sud, potrà farsi approdo di volti e sguardi, di naufraghi, illuminarsi di angeli- nuovi.
Su tali suggestioni è configurato lo spazio della mostra, aperta a ulteriori contributi, non solo di narrazioni visive su altre formelle, che verranno messe a disposizione della creatività degli ”spettatori”, ma anche aperta a tutti quei contributi, singoli e collettivi, artistici e poetico-musicali, che vorranno portare testimonianza all’evento.
La mostra, con ingresso libero, sarà aperta dalle ore 17 alle ore 20 di ogni giorno, dal 31 ottobre al 05 novembre. Le scuole potranno, con preventiva comunicazione al … (?), avere accesso alla mostra anche in orario antimeridiano.
Conferenza-stampa: venerdì 27 ottobre (ore…),presso ex Ospedale ”S. Rocco”.
L’evento può essere seguito sulla libera pagina facebook: mediterraneo senza spettatori: naufragi con angeli
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