La “Metamorfosi” di Mimma Di Vittorio apre il Talos Festival 2017
Il viaggio, il mistero, la ricerca di “dimensioni altre”, coincidenti con il divino, sono la chiave di lettura del Talos Jazz Festival 2017, l’amata creatura del Maestro Pino Minafra, che, venticinque anni fa, diede vita a un progetto musicale di valorizzazione del Sud, di una terra aspra e dolce, passionale e pudica, folle e razionale.
Il Talos Festival 2017 ha avuto inizio, con l’anteprima, alle 18.30 di ieri, 3 settembre, nel Chiostro dell’ex Convento dei Domenicani , con la performance “Metamorfosi”.
La danzatrice Mimma Di Vittorio, che ne ha curato la coreografia, in collaborazione con Giulio De Leo, fondatore della Compagnia Menhir, con movenze sensuali e “sconnesse” ha rappresentato “la melodia, la ricerca e la follia” della musica, che è «un mistero che nessuno comprende, ma è meglio così», come ha detto il direttore artistico Pino Minafra in presentazione dell’evento.
Mimma Di Vittorio ha danzato, o meglio, ha “recitato” con il corpo, con il viso, con tubi e pentole, sulle note del polistrumentista Giuliano Di Cesare e creando essa stessa suoni. Fino a fondersi, a divenire strumento musicale, fino a realizzare una “metamorfosi”. Tutto ha inizio con la nascita, sottolineata “gorgoglii”, prosegue con la tensione della ricerca di un senso della vita e si conclude con la “morte” intesa come trasformazione, fusione da cui può nascere bellezza.
La performance è stata dedicata al trombettista Antonio Summo, vittima quindicenne del disastro ferroviario del 12 luglio 2016. Compagna di questa danza, infatti, era una tromba, la tromba di Antonino, giovane promessa della musica, i cui sogni si sono interrotti quella calda mattina di estate. E il viaggio nel misterioso mondo della musica è stato interrotto proprio nel corso di un altro viaggio.
Mimma Di Vittorio rende drammaticamente i due piani dello stesso: quello della vita di Antonino, dedito allo studio della musica, e il viaggio su quel treno. Mimma Di Vittorio culla la piccola tromba, la protegge affinché suoni sempre, idealmente, attraverso il talento di tanti piccoli musicisti.
La performance si conclude con una solenne marcia di Di Cesare e Di Vittorio: il primo suona una tromba multimediale, di sua invenzione, che immette colori; la seconda reca con sé la tromba. Al centro del chiostro, si chinano, in muto omaggio: dalla tromba sgorga il colore rosso del sangue, ma anche della passione. La passione di Antonino, la passione dei musicisti ruvesi e del mondo.
“Metamorfosi” è la prima delle performance di danza, curate da Giulio De Leo, che caratterizzeranno questa edizione del Talos Festival, un evento da sempre aperto a nuove contaminazioni con altre espressioni dell’Arte.